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Dieta S.D.M. : che cos’è, come funziona, cosa mangiare e menù di esempio

Dieta S.D.M. : che cos’è, come funziona, cosa mangiare e menù di esempio

Che cos’è la dieta S.D.M?

Risultante essere un regime alimentare redatto dal professore Blackburn dell’Università di Harvard, è la dieta S.D.M. Redatta durante gli anni ’70, codesta dieta proteica ed ipocalorica risulta essere stata redatta e oggi giorno ammessa dalla Società Dietetica Medica, con il denominativo di SDM oppure Kalibra poiché il regime alimentare adoperata cibi proteici Kalibra e integratori micronutrizionali vitaminici e minerali.

Risulta essere un regime alimentare ipocalorico seppur non normoproteico, differente a differenza delle diete iperproteiche quali la dieta Dukan oppure di Atkins, all’interno del quale si ammettono quantitativi alti di proteine a differenza dei vegetali, i quali risultano manchevoli.

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Nel regime alimentare S.D.M. il dosaggio giornaliero di proteine risulta essere redatto a seconda delle necessità della persona, e in aggiunta, consiste nell’apportare giornalmente di alti quantitativi di verdure.

Gli esiti risultano essere causa della vigorosa limitazione di glucidi e lipidi per il quale l’organismo, in mancanza di zuccheri e grassi tende ad essere obbligato ad usare i lipidi presenti all’interno dell’adipe al fine di realizzare energia.

Come funziona?

Ci sono, anzitutto, 2 versioni della dieta S.D.M.:

  • la dieta classica, idonea per coloro che devono fare dei dimagrimenti drastici
  • la dieta mitigata, idonea per soggetti in sovrappeso, e dunque coloro i cui chili da dimagrire risultano al di sotto di otto

In ambo le situazioni, una pietanza del giorno richiede avvicendamento con integratori di creazione dell’azienda. Risultano essere pasta, crepes, stuzzicheria, torte e biscotti ideati con latte, uova, soia e piselli abbondanti di amminoacidi essenziali. A codesti, inoltre, risulta possibile addizionare le verdure permesse.

La suddivisione delle calorie tende ad essere svolta in un maggior quantitativo di pietanze, e, nei regimi alimentari classici, ciascuna pietanza consiste nella somministrazione di un integratore S.D.M. contrariamente alla dieta mitigata, la quale resta una pietanza a piacere all’interno del quale si può assumere un cibo proteico a scelta.

Schema

La dieta S.D.M. tende ad essere suddivisa in 3 fasi peculiari, ognuna svolta in maniera accurata dallo specialista S.D.M.:

  • fase di perdita del peso, e dunque svolgere meticolosamente la dieta classica oppure mitigata, in base al soggetto. Durante questa fase, il dimagrimento ponderale risulta rapido. Nelle persone affette da obesità, codesta fase perdura per mesi, per poi essere successa, generalmente, dalla dieta mitigata. I cibi risultano essere integratori S.D.M. e determinate verdure come spinaci, broccoli, cavoli, zucchine, ecc. Il regime alimentare S.D.M. tende ad essere suddiviso in 3 fasi peculiari, ognuna svolta in maniera accurata dallo specialista S.D.M
  • fase di cambiamento, durante il quale tendono ad essere aggiunti pian piano cibi a base di carboidrati, del quale vengono selezionati quelli con un ridotto apporto chilo calorico ed una qualità maggiore. La tempistica di codesto lasso di regime risulta similare alla fase di perdita del peso corporeo
  • fase di mantenimento, che vede il seguire un regime specifico che prevede carboidrati, proteine e grassi in quantitativi regolari, sebbene tenda ad essere raccomandato uno sport congruo. Codesta fase ha una tempistica differenziabile. Più alto risulta essere il dimagrimento ottenuto, e maggiore risulterà essere la fase di mantenimento

Risulta alquanto essenziale svolgere accuratamente il regime alimentare, specialmente durante la prima fase, sebbene soltanto la consumazione di una caramella oppure di ulteriori carboidrati possa far svanire le privazioni dei 3 giorni.

Cosa mangiare e menù di esempio

Durante il primario tipo di regime alimentare, la dieta classica strutturata per contrastare l’obesità, le pietanze risultano redatte in base a codesta tabella:

Colazione

  • 1 caffè oppure 1 tè
  • 1 integratore a piacere fra le merendine S.D.M. oppure le fette biscottate S.D.M. con aggiunta di miele oppure crema al cacao S.D.M

Pranzo

Spuntino

  • 1 integratore S.D.M. a piacere, dolce oppure salato

Cena

  • 1 integratore a piacere fra piatto pronto oppure pasta/riso
  • verdure

Controindicazioni

Il procedimento di chetogenesi adoperato dal regime alimentare S.D.M. permette di ridurre i grassi in mancanza di carboidrati e lipidi nel regime alimentare e sviluppa determinate molecole conosciute col denominativo di corpi chetonici, e dunque sostanze di rifiuto dannose.

Nel caso in cui dovessero essere abbondanti all’interno del sangue, i corpi chetonici comportano gravose sintomatologie di modificazione neuronale, muscolare e cardiaca, conferendo pertanto dannosità al regime alimentare.

Dunque l’integro decorso di perdita del peso corporeo, sino al mantenimento del regime S.D.M. richiede esecuzione da parte di specialisti che tengono sotto osservanza il dimagrimento e la compresenza di corpi chetonici all’interno delle urine mediante specifici stick.

Fra gli effetti collaterali maggiormente comunitari, vi sono:

Mal di testa

Questo perché l’accrescimento dei corpi chetonici all’interno del sangue comporta codesto fastidio, causa della dannosità delle molecole per le cellule nervose. Ciò nonostante, se conservati a tassi regolari, i corpi chetonici risultano bastevoli per l’organismo.

Dissenteria e stiticheria

Nel corso del regime alimentare, è possibile evidenziare situazioni di mancata regolarità intestinale causa di modificazioni del regime alimentare. Risulta pertanto possibile accada l’accrescimento di fibre somministrate con le verdure, causa dell’annesso accrescimento della dissenteria e della stipsi.

Non risulta permessa durante la fase di nutrimento del neonato

La dieta S.D.M. risulta alquanto pericolosa se svolta da una donna che deve nutrire il proprio bambino. Difatti, i corpi chetonici presenti all’interno del sangue della madre, seppur in ridotti quantitativi, tendono ad essere immessi all’interno del latte e dunque essere dannosi per il neonato, giungendo in situazioni acute, a causare danneggiamenti neurologici.

Naturalmente il regime alimentare S.D.M. non può essere svolto senza prescrizione medica. Pertanto, è possibile dire che i vantaggi di codesto regime risultano molteplici, quali:

  • non bisogna pesare niente
  • è possibile consumare dolciumi
  • gli esiti sono palpabili

Ciò nonostante, il regime ha delle controindicazioni, quali:

  • ha alti costi
  • non risulta possibile fare alcun sgarro
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