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Valeriana: che cos’è, proprietà, benefici, utilizzi e controindicazioni

Valeriana: che cos'è, proprietà, benefici, utilizzi e controindicazioni

La valeriana (Valeriana officinalis) è una pianta erbacea perenne, della quale si contano circa duecentocinquanta specie, appartenente alla famiglia delle Valerianacee, famosissima per le sue proprietà calmanti ed ipnoinducenti, ma anche per i suoi effetti antispasmodici. Scopriamola insieme!

Benefici della valeriana

I principi attivi contenuti nella valeriana agiscono direttamente sul sistema nervoso centrale, ed il primo beneficio che che si nota è una sensibile diminuzione del tempo impiegato per prendere sonno insieme a una migliore qualità di quest’ultimo; in secondo luogo, la valeriana può essere usata anche come sedativo naturale per contrastare gli stati d’ansia, soprattutto se assunta sotto forma di infuso. Non solo, la valeriana si è dimostrata benefica anche in caso di disturbi comportamentali e viene somministrata anche nei casi di mancanza di attenzione, iperattività e aggressività.

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Su alcuni soggetti predisposti, l’assunzione di un basso dosaggio di estratto di valeriana sembra ridurre i dolori e i disturbi legati al ciclo mestruale, come emicranie e crampi allo stomaco; a ridosso della menopausa, invece, l’uso di piccole dosi di valeriana può rivelarsi benefica nel contrastare i sintomi che accompagnano la fine delle mestruazioni, come vampate di calore, affaticamento e dolori muscolari.

Utilizzi della valeriana

Per beneficiare delle proprietà della valeriana, ci sono svariati modi in cui la si può assumere:

  • Tintura madre di valeriana: per conciliare il sonno si rivelerà particolarmente benefico assumere 20 gocce di tintura madre diluite in poca acqua 30-40 minuti prima di coricarsi;
  • Infuso: da sorseggiare prima di andare a dormire, un infuso di valeriana è l’ideale per sopperire agli stati d’ansia e ai problemi d’insonnia. Vi basterà immergere un cucchiaio di radici di valeriana in una tazza d’acqua calda per dieci minuti, dopodiché dovrete filtrare e bere;
  • Valeriana in capsule: è preferibile assumere 2-3 capsule al giorno con un po’ d’acqua;
  • Decotto per uso esterno: utile per curare dolori muscolari e articolari, il decotto di valeriana si prepara facendo bollire in un litro d’acqua due cucchiai di fiori e di radici della pianta. Dopo aver filtrato, è possibile effettuare degli impacchi con compresse imbevute nel decotto ottenuto da applicare sulle aree del corpo colpite dai disagi sopracitati.

Controindicazioni della valeriana

L’ente americano Food and Drug Administration ha classificato la valeriana officinalis priva di significativi effetti collaterali se consumata nelle dosi e nei tempi consigliati, quindi per non più di due settimane. Ci sono delle condizioni, tuttavia, in cui è sconsigliato l’impiego di questa pianta e dei suoi derivati:

  • Se si stanno assumendo farmaci barbiturici;
  • Se si stanno assumendo sonniferi o tranquillanti;
  • Se si stanno assumendo anti epilettici;
  • Se si hanno meno di dieci anni;
  • Se si è in gravidanza o in allattamento;
  • Se ci si sta per sottoporre ad un intervento chirurgico nel quale verranno utilizzate sostanze anestetiche (in questo caso sarebbe opportuno chiedere un parere medico).

Un uso troppo prolungato di valeriana può indurre emicranie, problemi di pressione alta, tachicardia ed insonnia. Inoltre la valeriana non deve categoricamente essere assunta prima di svolgere un lavoro o prima di mettersi alla guida.

Descrizione e habitat della pianta

La valeriana è una pianta, il cui odore è forte e sgradevole, detta mesofita, vale a dire che necessita di poca acqua per vivere, e trae il suo nutrimento dagli ambienti freschi, umidi e ombrosi in cui cresce.
Il fusto della valeriana è eretto e cavo, mentre le foglie sono oblunghe, di forma tendenzialmente ovale; le foglie basali sono picciolate e riunite in rosette, quelle apicali invece non possiedono picciolo.
I fiori, bianchi o rosa e delicatamente profumati, raccolti a formare dei corimbi, ossia dei particolari tipi di inflorescenza, mentre il frutto è un achenio ovoide e striato che possiede delle setole piumose.

Curiosità e cenni storici sulla valeriana

Il nome di questa pianta officinale potrebbe derivare dal verbo latino “valere”, ossia “essere forte” o “essere vigoroso”, ma anche “star bene”, probabilmente in riferimento ai suoi effetti benefici. Mentre il nome con cui è popolarmente conosciuta, erba dei gatti, nasce dal fatto che questa pianta eserciti un’azione stupefacente sui gatti, i quali le si strofinano sopra fino a distruggerla.

Due medici dell’antica Grecia, Dioscoride e Galeno, la raccomandavano sovente ai propri pazienti, il primo come antidoto contro i veleni, mentre il secondo come decongestionante. La fama di questa pianta continuò anche nel per tutto il Medioevo, infatti si dice che il famoso scienziato cinquecentesco Fabio Colonna abbia curato l’epilessia proprio per mezzo della valeriana.
Durante la prima guerra mondiale, poi, la valeriana officinalis venne ampiamente utilizzata per contrastare l’esaurimento nervoso dei soldati dovuto ai bombardamenti dell’artiglieria.

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