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Pressione Alta: che cos’è, cosa fare, cosa mangiare, prevenzione e possibili cure

Pressione Alta: che cos'è, cosa fare, cosa mangiare, prevenzione e possibili cure

All’interno della via arteriosa e venosa, il flusso sanguigno si presenta differente. Tra le due circolazioni, la pressione del sangue solitamente subisce cambiamenti patologici specie nella via arteriosa. Questo perché sul pannello dei vasi sanguigni tende ad operare una maggior compressione ed una minor compressione (detta sistolica e diastolica).

Che cos’è la pressione alta?

Tra le due compressioni, quella ritenuta “fondamentale” è la compressione minore. Il flusso sanguigno viene misurato mediante il quantitativo di millimetri sulla colonnina del mercurio (mm/Hg). L’adulterazione del compressione delle arterie può pertanto significare un’esorbitanza (compressione elevato e corrispettiva ipertensione dichiarata) e/o un deficienza (compressione minore).

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Irragionevolmente, primario presupposto risulta essere deleterio seppur privo di sintomo mentre il secondo, seppur avvertibile, comporta eccessiva fragilità. L’ordinaria ideologia della compressione è pari ai 70mmHG/110mmHg o 80mmHg/120mmHg (maggiore/minor compressione).

Cooperatore della manifestazione di problemi vasali nonchè all’apparato cardiaco e al sistema nervoso è l’ipertensione cronica; tali problematiche posso comportare decesso/inidoneità persistente. In aggiunta, comporta il deterioramento dei tessuti così come dei lombi e dei bulbi oculari.

Le cause di un’elevata compressione possono essere:

  • rischio eredo-familiare;
  • problemi di elevato peso;
  • abitudine alla vita sedentaria;
  • fattore relativo all’alimentazione.

Cosa fare in caso di pressione alta?

Specialmente nel caso in cui il rischio dovesse essere eredo-familiare, è opportuno controllare l’andamento in merito alla compressione del sangue.

Nell’eventualità in cui la prognosi inerente alla compressione elevata e/o ipertensione dovesse essere accertata:

  • consultare un nutrizionista al fine di perdere peso è opportuno tenere a mente che 10 kg circa di adiposità persa (specialmente nella parte del ventre) la compressione diminuisce del 5-20 mm/Hg.
  • Redigere un programma alimentare specifico: Diminuzione dei valori nutritivi deleteri. Accentuare i valori nutritivi positivi.
  • Sostituire abitudini di vita sedentaria con maggior esercizio fisico.
  • Non fare più utilizzo di fumo.
  • Non fare eccessivo abuso di bevande alcoliche.
  • Prendere in considerazione il ricorso a prodotti naturali, prodotti da integrare e trattamenti.
  • Diminuire eventuali rischi strettamente connessi all’apparato cardiaco:
    • Eccessivo peso.
    • Diabete di tipo 2.
    • tessuti ricchi di colesterolo.
    • tessuti ricchi di trigliceridi.
    • rottura equilibrio fisiologico.
  • Nel caso in cui il trattamento nutritivo e del comportamento non risulta essere efficiente, il curante terrà in considerazione il ricorso ad una terapia a base di farmaci.

Come non comportarsi a riguardo

  • Successivamente ad una primaria prognosi inerente alla compressione elevata, omettere eventuali checkup o consultazioni mediche.
  • Consumare prodotti alimentari causa di accrescimento del problema.
  • Consumare bevande alcoliche e fumo.
  • Mancata diminuzione di peso.
  • Continuare a mantenere abitudini di vita sedentarie senza praticare eventuali esercizi fisici.
  • Non prendere in considerazione eventuali rischi strettamente connessi all’infiammazione cronica delle arterie ed eventuali problemi all’apparato cardiaco:
    • Tessuti ricchi di colesterolo.
    • Sovrappeso.
    • Diabete di tipo 2.
    • Tessuti ricchi di colesterolo.
    • Tessuti ricchi di trigliceridi.
    • Non seguire trattamenti farmacologici al fine di diminuire la compressione.

Cosa mangiare in caso di pressione alta?

Al fine di diminuire l’elevata compressione, risulta essere di rilevante importanza procedere il conseguimento di un programma alimentare contenente un elevato apporto:

  • Omega 3: ossia Acido eicosapentaenoico (EPA), di docosaesaenoico (DHA) e di alfa-linolenico (ALA). Questi svolgono una funzione protettiva nei confronti di molteplici patologie di ricambio, tra i quali problemi di elevata compressione. I fattori primari sono laboriosi e si presentano specialmente all’interno di: sardine, sgombri, palamite, alaccie, aringhe, alletterati, ventresche tonnate, aguglia, alghe, krill ecc.. Contrariamente, il fattore terziario è meno laborioso seppur si presenti un precorritore di EPA. Quest’ultimo è presente nel contenuto grassoso di determinati prodotti alimentari di derivazione vegetale e in prodotti come: olio di soia, di semi di lino, di kiwi, di uva ecc..
  • Potassio: elevato consumo di potassio in un programma alimentare tende a ridurre la compressione alle arterie andando dunque ad elevare il flusso urinario di sodio. Apportando infatti un quantitativo di 4000 mg/die si può diminuire la compressione delle arterie di circa 4 mm/Hg. Si presenta in qualsiasi tipologia di prodotti alimentari, eccetto alimenti ricchi di grassi. Inoltre, i prodotti alimentari che tendono ad apportare un’elevato quantitativo di potassio vedono in un programma alimentare ortaggi e frutti (sia secchi che freschi).
  • Magnesio: così come il potassio, tende a comportare una riduzione della compressione del flusso sanguigno. Dosaggi pari a 120-973 mg/die (apporto di circa 200%) hanno dimostrato efficienti diminuzioni per quanto concerne l’ipertensione. È presente specialmente in prodotti alimentari di derivazione vegetale come: cereali e crusca, olio di semi, cacao, ortaggi ecc..

Un apporto eccessivo di olio evo non è favorevole per quanto concerne l’elevata compressione. Ciò non è legato all’acido oleico (omega 9) poiché tale adiposità si presenta contenente un elevato quantitativo di acidi polinsaturi, di vitamina E, polifenoli e fitosteroli ecc.. Pertanto, chi ha problemi strettamente connessi al metabolismo e/o patologie legate al metabolismo un apporto può risultare efficiente al fine di accrescere il quantitativo di:

Cibi sconsigliati

  • Sodio: strettamente connesso e non all’elevata compressione, non si dovrebbe apportare in un programma alimentare. S’intende sodio aggiunto, ossia sodio contenuto nel sale (e dunque cloruro di sodio) ed utilizzato al fine di conservare: salumi, insaccati, carne e pesce in contenitori, prodotti alimentari sotto sale e/o salamoia, ecc.. Aventi un elevato quantitativo di sodio sono anche snack con sale, cibi del fast food, cibi del junk food ecc.
  • Grassi saturi e idrogenati, comportano un elevato quantitativo di compressione del sangue, di colesterolo e di infiammazioni sistemiche. Sono contenuti specialmente nei: formaggi, nella panna, nella carne fresca, negli insaccati, nei salumi, negli hamburger, nei wurstel, nell’olio di palma ed in altre tipologie d’olio ecc.. Contrariamente, i grassi idrogenati si presentano specialmente ne: gli oli, nelle margarine, negli snack dolci e in quelli salati, nei prodotti da cuocere in forno ecc..
  • Bevande alcoliche: l’alcol contenuto al suo interno tende ad accrescere la compressione del sangue. Ciò avviene sia che si tratti di bevande leggermente alcoliche che totalmente alcoliche. É opportuno però dire che 1/2 ml di vino rosso giornalieri non comportano eventuali patologie all’apparato cardiaco anzi, data la presenza di polifenoli tendono a prevenire eventuali rischi.
  • Liquirizia: usata specialmente al fine di contrastare patologie gastriche (specialmente problemi di gastrite e di reflusso). Pertando comporta effetti collaterali che tendono ad accrescere la compressione sanguigna.

Trattamenti a base naturale per pressione alta

Ecco alcuni trattamenti naturali per combattere la pressione alta:

  • Esercizio fisico: specialmente consigliato a persone abituate alla vita sedentaria, svolgere esercizi di aerobica (come passeggiata velocizzata, moto ciclico, attività di canottaggio, nuoto, corsa ecc..) tende a ridurre l’elevata compressione.

Prodotti da integrare contenenti Omega 3, dunque integratori a base di olio:

  • Olio a base di fegato di merluzzo: poichè contenente un elevato quantitativo di grassi Omega 3 (EPA e DHA), vitamina D ed A.
  • Olio a base di krill: contenente nello zooplancton in quanto presenta un elevato contenuto di grassi Omega 3 (EPA e DHA).
  • Olio a base di alghe: contenente un elevato quantitativo di grassi Omega 3 (EPA e DHA).
  • Olio a base di germe di grano, lino e sesamo contenenti ALA e vitamina del gruppo E.
  • Integratori a base di arginina: quest’ultimo consiste in un composto organico precorritore di ossido nitrico, e dunque particella che risulta essere fondamentale al fine di mantenere l’attività del tessuto endoteliale. Apportare pochi giornalmente comporta effetti favorevoli al fabbisogno.
  • Integratori favorevoli per la diuresi: e dunque capaci di accrescere il flusso dei reni. Ciò conferisce la formazione di liquido giallognolo, andando pertanto a diminuire il quantitativo di sangue e dunque la compressione. Opportuno è però non farne un abuso specialmente nei periodi di trattamento. Molteplici sono gli integratori diuretici, tra cui: ananas, betulla, carciofi, cetrioli, noci, cipolle, finocchi, mele, mais ecc..
  • Integratori ricavati da piante ipotensive: poiché favorevoli al fine di operare differentemente dagli integratori diuretici. Essi nonostante ciò però apportano benefici per quanto concerne l’elevata compressione. Questi sono: spicchi d’aglio, cipolle, estratto di biancospino, mirtilli, vite rossa, olivo, carcadé e achillea iraniana.

Trattamenti farmacologici

  • Cure diuretiche: le cui funzioni risultano simili ai prodotti alimentari a base naturale, seppur più efficienti poiché capaci di accrescere la formazione nonché favorire la fuoriuscita di liquido giallognolo andando pertanto a ridurre il volume totale di sangue nell’organismo e la corrispettiva compressione.
  • Simpaticolitici, i quali si distinguono in Alfa e Beta. Risultano essere opposti dei riceventi internamente al sistema simpatico i quali contrastano il contatto con le particelle sostenitrici della vasodilatazione.
  • Avversari del calcio: i quali tendono a svolgere attività specialmente sui tessuti rupestri del sangue nonché a contrastare la navigazione dello iono calcio. Esemplificando il tutto, tendono dunque a contrastare il restringimento della fibra muscolare conservando i tessuti riposati.
  • Angioedema da inibitori di RAAS: quest’ultimo tende a mantenere regolare la compressione. Questo perché tale trattamento riduce il quantitativo sanguigno andando pertanto ad espandere i vasi.
  • Espansione dei vasi.
  • Trattamenti farmacologici al fine di contrastare problemi di ipertensione: non si presentano come una cura a tutti gli effetti ma un trattamento immediato contro patologie pesanti.

Precauzioni

  • Tenere sotto controllo il peso.
  • Svolgere abitualmente esercizio fisico e aerobico.
  • Non fumare e fare abuso di bevande alcoliche.
  • Seguire un programma alimentare evitando il consumo di prodotti alimentari non consigliati e sostituendo questi con prodotti apportanti proprietà benefiche specialmente per l’elevata compressione.

Cure mediche

Cure mediche diversificate non sono presenti proporzionalmente a trattamenti farmacologici al fine di trattare problemi di elevata compressione.

 

 

 

 

 

 

 

 

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