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Grassi Saturi (Acidi grassi saturi): quali sono, in quali alimenti si trovano e perchè fanno male

Grassi Saturi (Acidi grassi saturi): quali sono, in quali alimenti si trovano e perchè fanno male

Fanno male i grassi saturi? In quali alimenti si trovano? Spesso si sente parlare degli acidi grassi saturi e perché sono pericolosi per la nostra salute, è veritiera questa nozione?

Nel gergo comune il principale garante di circa l’80% dei problemi organici sono gli acidi grassi saturi, chili in abbondanza, mal circolazione del sangue, ma quali sono e perché fanno male al nostro organismo? Capiamo meglio queste sostanze e le rispettive proprietà sia dal punto di vista chimico che alimentare.

Quali sono i grassi saturi: varianti e rispettive caratteristiche

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Le caratteristiche fondamentali di tali sostanze sono quelle di avere una serie rettilinea costituita da relazioni semplici e quindi senza molteplici rapporti. Ciò da quindi la possibilità agli acidi grassi di avere maggiore fermezza in quanto gli permette di distribuirsi nello spazio con tranquillità ed in maniera lineare, rendendo in questo modo facili le interconnessioni molecolari.

In maniera pratica, il tutto può essere tradotto con un maggior grado di associazione dando loro una elevata resistenza non solo per quanto concerne la temperatura ma anche maggior resistenza per quanto concerne la combinazione con l’ossigeno.

I grassi saturi li troviamo principalmente negli alimenti di nascita animale sebbene vi siano alcuni di essi presenti anche negli alimenti di origine vegetale, ad esempio l’acido palmitico, quello margarico e quello stearico.

Tra le molteplici varianti di grassi saturi, vi fa parte anche l’acido caproico e quello butirrico, e cioè i grassi derivati dal latte, l’acido miristico che è presente sia nel latte sia nell’olio di pesce sotto forma di grasso, e l’acido cerotico che contrariamente viene estratto dalle cere.

Differenza tra acidi grassi saturi e grassi insaturi

In qualsiasi tipo di alimento, che sia in minor o maggior quantità, presenti sono i grassi. Questi possono essere di origine vegetale e pertanto contengono varietà di acidi con relazioni medio lunghe e con un raddoppiato rapporto di carbonio (e cioè i grassi cosiddetti insaturi). Contrariamente i grassi di origine animale sono costituiti da relazioni medio corte senza un raddoppiato rapporto di carbonio (cosiddetti grassi saturi).

Le diversità che incorrono tra i cosiddetti grassi saturi e i contrari grassi insaturi è dato dalla composizione chimica. La composizione chimica dei cosiddetti grassi insaturi presenta rapporti a loro volta raddoppiati di atomi di carbonio. Se però presente è sempre e solo un singolo raddoppio l’acido dei grassi è definito mono insaturo. Se invece, vi sono rapporti raddoppiati l’acido viene definito col termine polinsaturo.

Tale diversità di composizione chimica permette ai grassi cosiddetti insaturi di unificarsi in maniera minore rispetto ai grassi saturi avendo in questo caso un minor resistenza per quanto concerne la temperatura. Nelle diete pertanto non si consiglia di utilizzare tale variante di grassi per la frittura perché facilmente ossidabili, rendendo quindi i cibi meno salutari date le sostanze chimiche che questi cedono.

Quanti grassi è possibile ingerire ogni giorno?

Diete che al loro interno presentano grandi quantità di grassi considerati saturi non è da considerarsi mai benefici. É quindi opportuno aggiungere alla programma giornaliero un quantitativo di grassi non superiore al 10%.

Pertanto in una dieta contenente all’incirca 1500 kcal, le calorie distribuite dai grassi saturi devono essere circa 150. Dunque, prendendo in considerazione un chicco di grasso, esso contiene all’incirca 9 kcal, che basandola sulle 1500 kcal da assumere in un programma giornaliero i gr di acidi grassi saturi da assimilare devono essere circa 16.

La percentuale del 10% non è da considerarsi solo per un programma dietetico giornaliero prescritto per soli adulti ma anche per i bambini, evitando pertanto l’insorgere problemi di obesità o problemi cardiovascolari che si manifestano soprattutto in età avanzata.

In quali alimenti sono presenti i grassi saturi?

Nel momento in cui si parla di nutrizione, conoscere gli acidi grassi saturi diviene fondamentale. Pertanto, è importante conoscere questa tipologia di grassi li troviamo in cibi con lo scopo di diminuirne il consumo.

La tipologia di grassi saturi derivanti da animali, è possibile trovarla negli alimenti di origine animale quali carne e latte, e quelli di origine vegetale ad esempio l’olio di cocco e l’olio di palma che vengono estratti rispettivamente dalla varietà di piante dov’essi prendono il nominativo.

Alimenti contenenti grassi saturi prevedono una quantità che consiste nel prendere in considerazione porzioni pari a 100 gr di prodotto.

Grassi saturi presenti nella carne rossa e bianca

Percentuale elevata di grassi saturi è presente nella carne, in modo particolare in tipologia di carne rossa (ad esempio, carne di bovino e/o di ovino).

Specialmente le carni, presentano al loro interno un quantitativo di grassi saturi pari ai 15 grammi, in base al taglio che si presenta più o meno spesso. Contrariamente, le carni bianche (come pollo e/o tacchino), contengono un minore quantitativo di grassi saturi pari all’1/1,5% nonché un maggior quantitativo di grassi insaturi.

Per quanto concerne i grassi saturi di origine vegetale, primo di tutti perchè avente un quantitativo di grassi saturi pari ai 82 grammi. è l’olio di cocco.

Quali alimenti contengono un basso numero di acidi grassi?

Numerosi alimenti vengono classificati, in maniera errata, come cibi che presentano al loro interno grassi saturi considerati nocivi per il fabbisogno dell’organismo. Rientrano in questi crostacei e uova.

Il tuorlo d’uovo contiene grassi saturi in quantità molto basse, precisamente circa 9 grammi. Associare uovo e grassi accade spesso dato il suo elevato quantitativo di colesterolo che non significa acido grasso.

Stessa cosa vale per i crostacei contenenti un quantitativo molto basso di grassi saturi, inferiore anche ai gamberi, seppur contenenti anch’essi un quantitativo di colesterolo notevole.

I grassi saturi si posso utilizzare nelle fritture

Dato che gli acidi grassi saturi hanno un’ottima capacità di resistere alle temperature, ciò può indicare che essi possano essere usati in cucina addirittura per friggere. Ma ciò è veritiero solo in parte.

É pertanto importante tenere a bada che se la temperatura supera il limite di fusione (ad esempio lunghe cotture o utilizzo frequente di grassi), questi fanno fuoriuscire sostanze tossiche.

Pertanto, possono essere riutilizzati ma è importante ed opportuno non utilizzare mai l’olio già utilizzato soprattutto se le fritture sono diverse, e se dovesse essere possibile, è sempre opportuno controllare la temperatura utilizzata.

I grassi saturi fanno male alla salute?

É opportuno specificare che qualsiasi tipologia di grasso, se adoperata in porzioni giuste, risulta essere fondamentale per il buon funzionamento dell’organismo. Questo perché esso si presenta come un’essenziale fonte e riserva energetica, contribuendo alla funzione strutturale e del metabolismo (basta infatti pensare che ogni cellula specifica del nostro organismo presenta al suo interno un quantitativo di grasso, e che le stesse guaine fatte di grasso proteggono a loro volta organi importanti quali reni e apparato cardiaco).

Pertanto, è essenziale tenere a mente che se tali grassi vengono adoperati in quantità superiori alla norma, in modo particolare se questi consistono in grassi saturi e grassi transgenici, possono apportare seri danni al nostro corpo.

Dunque, il quantitativo giornaliero di grassi per il fabbisogno del nostro corpo dovrebbe essere circa del 20/25% delle calorie assunte in toto in un programma giornaliero, dove la minima quantità deve contenere grassi saturi. Nello specifico, vi sono effetti collaterali, che la nostra salute ha, derivati proprio da un consumo maggiore  di acidi grassi saturi.

I grassi saturi fanno aumentare il colesterolo?

Un maggior quantitativo di grassi saturi nel programma dietetico giornaliero vede un aumento dei livelli plasmatici del colesterolo (LDL) o meglio del colesterolo cattivo. Il legame tra colesterolo e rispettivi grassi saturi sta nel fatto che tali grassi (o meglio i grassi trigliceridi), si presentano essenziali per quanto concerne il trasportare il colesterolo.

Questo perché formano le lipoproteine che a loro volta trasportano lipidi e colesterolo nel sangue, causando un maggior circolo di colesterolo nel sangue causato da una maggior quantità di grassi saturi.

Se quindi il colesterolo aumenta, ciò comporta problemi al sistema cardiocircolatorio data la formazione di placche lipidiche nelle coronarie che portano il soggetto a rischio di infarti.

I grassi saturi creano problemi al sistema nervoso e di obesità?

I grassi saturi comportano seri danni anche a livello celebrale. Questo perché tali sostanze tendono ad “ingannare” il sistema nervoso, in quanto alterano i rispettivi meccanismi che portano alla sazietà e alla riduzione dell’appetito causando una de regolazione per quanto concerne il consumo di cibo.

Questo perché i grassi saturi, che presentano una meccanica ancora non del tutto conosciuta, portano il cervello ad ignorare i segnali che gli vengono inviati da insulina, leptina, ormoni della sazietà, portano il soggetto ad avere un aumento del senso di fame che di conseguenza porta ad un maggior consumo di cibo causando poi obesità.

Altro effetto legato al sistema nervoso è sempre causato dall’aumento del colesterolo apportando poi il soggetto ad rischiare un maggior quantitativo di ictus (ossia l’interruzione del flusso del sangue celebrale causato dai problemi che i vasi hanno e che può essere causato dalla formazione di placche lipidiche).

I grassi saturi portano alla formazione di  tumori?

Altro effetto alquanto negativo è legato al legame tra l’assunzione di grassi saturi e la formazione di tumori (quali cancro). Studi specifici hanno infatti attestato che tali grassi tendono ad aumentare nel momento in cui il soggetto incorre all’insorgenza di tumore del colon, del retto, dell’intestino piccolo e del tumore del seno. Meccanismi con questi grassi che però causerebbero il cancro non sono ancora decifrabili.

Benefici apportati dai grassi per la crescita muscolare

Nonostante ripetitivi studi sulla nutrizione hanno dimostrato che tali acidi grassi sono nocivi, studi ultimi dimostrano che questi grassi possono apportare anche benefici al nostro organismo.

Per categorie di persone (ad esempio soggetti che praticano attività di body building) assumere grassi saturi ha effetti positivi che consistono nell’aumento della circolazione di testosterone.

Aumento di testosterone conduce ad un aumento di forza e di massa muscolare, perché si inserisce nella categoria di ormoni in crescita, andando di conseguenza a migliorare non solo l’allenamento e la sua qualità ma anche le prestazioni.

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