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Quercetina: che cos’è, proprietà, utilizzi e controindicazioni

Quercetina: che cos’è, proprietà, utilizzi e controindicazioni

Risultante essere un aglicone flavonoide ubiquitario rintracciabile all’interno di una svariata tipologia di frutteti (quali mele, uva, olive, agrumi e frutti rossi), verdure (quali pomodori, cipolle, broccoli, capperi) e bibite (quali tè e vino rosso) e estratti erboristici, è la quercetina.

Che cos’è la Quercetina?

Quest’ultima non risulta compresente all’interno della conformazione singolare altresì sotto forma di aglicone di svariati glicosidi, come la rutina e quercitrina, dove risulta sovrabbondante all’interno degli estratti di ippocastano, gingko biloba, calendula, biancospino, camomilla, levistico e iperico.

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Risulta essere una sostanza di tonalità giallognola-verde, difficilmente solubile nell’acqua, contrariamente ai derivati glicosidici facilmente idrosolubili. Per quanto concerne il livello ematico, è pari a 0,7-7 ore dell’ingerimento.

La quercertina coesa sotto forma di glicosido, tende ad essere assimilata nel colon, soltanto successivamente ai batteri intestinali che idrolizzano codesti glicosidi. Risulta essere particolarmente presente in differenti vegetali utilizzati giornalmente sotto forma di alimenti, quali: la cipolla, il cavolo riccio, i porri, i broccoli, il sedano, i capperi, l’uva, le more ed i mirtilli. Lo stesso vino rosso e il tè risultano eccellenti sorgenti di flavonoidi e presenta all’incirca 45 mg di quercetina ogni litro.

Poiché risulta essere un cromoforo giallognolo, comporta la tonalità di molteplici foglie. La biosintesi della quercetina all’interno dei vegetali risulta istigata dai raggi luminosi, dunque vi sono quantitativi all’interno delle zone esterne dei vegetali. I glicosidi somministrati con regimi alimentari risultano idrolizzati nella zona intestinale tenue e dalla funzione batterica all’interno del colon, al fine di formare l’aglicone, e dunque la quercitina deliberata.

La stessa, tende difatti ad essere assimilata e rapidamente unita con l’acido glucoronico e complessi solfato dagli enzimi epatici. Risulta pertanto ipotizzabile che codesti anabolici abbiano la capacità di essere trovati dalle cellule vittima, laddove subiscono cambio sotto forma di aglicone.

Ciò nonostante, non vi sono ancora ricerche chiare in merito. Ciò che risulta evidente risulta essere il velocizzato anabolismo della quercitina ritenuto dalla comunità medica il peculiare fattore per il quale i benefici naturali evidenziati in vitro risultino successivamente utilizzabili in modo scarso in vita.

Proprietà

Conosciuta per l’alta funzione antiossidante e antinfiammatoria, la quercetina tende ad essere utilizzata sotto forma di integratore alimentare dietetico internamente alle produzioni a funzione antiaging e antiossidante. Svariati e molteplici sono gli studi che attestano l’efficiente beneficio nelle terapie curative e nella salvaguardia di differenti fattori anormali.

Deterioramento della cute prematuro

Per quanto concerne il deterioramento della cute prematuro, funzione coesa alla potenzialità di combattere la funzione passiva dei raggi solari. Le stesse, difatti, portano al riassunto di specialità attive dell’ossigeno, aventi la capacità di formulare modificazioni di struttura nel riassunto di collagene ed elastina per quanto concerne i fibroblasti dermici.

Patologie dove l’esaurimento ossidativo e l’infiammazione cronica operano una funzione di primaria entità

In tal caso, allergie, riluttanza insulinica, aterosclerosi, artrite, morbo di Alzheimer, psoriasi, lupus ed ulteriori patologie coese al deterioramento, vedono la quercetina inibire molteplici sessioni che causano il rilascio di istamina e la formazione di protaglandine e leucotrieni operanti funzione pro-infiammatoria così come enzimi 5-lipossigenasi e fosfolipasi A2.

Al tempo stesso, opera preponderante funzione antiossidante, salvaguardando la funzione dei sistemi enzimatici antiossidanti endogeni, quali cataclasi, superossido, dismutasi, glutatione perossidasi e glutatione reduttasi.

L’abbassamento dei problemi cardiovascolari risulta incentivato dalla funzione antiaggregante piastrinica ed antitrombotica dello stesso aglicone flavonolico.

La quercetina agevola la prevenzione del tumore, tale da adoperarla congiuntamente a chemioterapici sotto forma di coadiuvante. Adoperata in vitro e su test sugli animali, risulta difatti adoperata al fine di frenare la ricrescita e di subentro all’apoptosi (cosiddetto decadimento delle cellule), ossia di complessi di cellule tumorali di differente fattore in differenti fasi di replica.

Emorroidi, insufficienza venosa e fragilità capillare

Dove è conosciuta la potenzialità dei glucosidi (quali la rutina) di operare sotto forma antiemorragica e antiedemigenica con una preponderante posizione terapeutica in compresenza di emorroidi, vene varicose e patologie peculiari dell’insufficienza venosa (quali crampi di notte, dolenza e rigonfiamento agli arti inferiori).

L’utilizzo della quercetina risulta favorevole al fine di abbassare la produzione dei radicali liberi e delle sostanze pro-infiammatorie, risultando essere un vantaggioso cooperante per lo stato salutare del soggetto. Tuttavia, non vi sono ricerche nell’ambito clinico che attestino l’efficienza della quercetina per il trattamento patologico.

La funzione di studio, ciò nonostante, risulta alquanto preponderante, date le molteplici divulgazioni, seppur odierne, trovabili su pubmed. Per quanto concerne il fattore salutare, la quercetina svolge essenziale funzione antiossidante, ad oggi ricercata per preponderanti utilizzi nel campo dei trattamenti clinici e per la salvaguardia di differenti patologie, specialmente cardiovascolari e allergico-infiammatorie.

Malauguratamente, ricerche di iniziazione hanno difficoltà a rintracciare accertamenti clinici, dunque, oggi giorno, la preponderante efficienza salutare di una determinata congiuntura di quercitina non risulta essere precisata, e dunque distante dalle cure miracolose con il quale viene raffigurata sul commercio. Ciò che rende difficoltoso quanto accade è la ridotta biodisponibilità della molecola se somministrata per via orale.

Caratteristiche antiossidanti

La peculiarità maggiormente conosciuta risulta essere quella antiossidante. Per le proprietà chimiche, la quercetina risulta avere la capacità di:

  • formare ioni metallici, quali ferro, solitamente catturato per quanto concerne lo sviluppo dei radicali liberi
  • accrescere e cooperare con ulteriori sistemi antiossidanti endogeni, quali la superossido dismutasi, la catalasi e la glutatione perossidasi
  • annullare l’eventuale pro-antiossidante di differenti varietà reattive dell’ossigeno, quali l’anione superossido, il perossido di idrogeno e l’acido ipocloroso

La sovrabbondanza di codeste varietà reattive comporta danneggiamenti cellulari, proteici e del DNA. Per tale motivazione, l’impotenza di combattere l’eccedenza dei radicali liberi risulta essere vista come movente del deterioramento prematuro e di differenti patologie degenerative e procedimenti di danneggiamento cellulare, con subentro di cancro, patologie cardiovascolari e Alzheimer.

Anche se l’eccedenza dei radicali liberi sia tossico, codeste molecole non devono essere viste sotto forma di rischio per l’organismo. I radicali liberi, operano azione essenziale per i messaggeri intracellulari nonché come fondamento per i sistemi di protezione immunitaria. Al fine di contenere il tutto, il regime alimentare opera funzione fondamentale.

Difatti, l’Organizzazione mondiale della Sanità, al fine di combattere la funzione dei radicali liberi afferma che basta somministrare il quantitativo di antiossidanti presenti nelle pietanze a base di frutta e verdura. Codesta somministrazione non deve essere avvicendata da integratori alimentari, poiché le sostanze di riassunto somministrare non presentano i medesimi benefici di quanto ne è presente all’interno dei vegetali appena colti.

Utilizzi

I dosaggi prescritti non superano i 500 mg/die. L’apporto giornaliero risulta pari a 30 mg per i pazienti aventi regimi alimentari occidentali. Le conformazioni glicosilate tendono ad essere solitamente assimilate contrariamente alla quercetina singola.

Le ricerche nell’ambito della farmacocinetica e della biodisponibilità delle svariate conformazioni deglutibili svolgono posizione essenziale per la formazione dell’efficienza terapeutica molecolare.

I dosaggi risultano pari a 100 mg 3 volte al dì, congiuntamente alla consumazione delle pietanze. Gli studi tossicologici attestano che la coesione con la Quercetina sino a 300 mg al dì risulta assicurata.Tende inoltre ad essere adoperata all’interno di prodotti operanti funzione anti-età e antiossidante, solitamente in congiuntura con ulteriori principi attivi dalla funzione medesima.

La globale coesione con gli antiossidanti risulta rappresentata in situazioni di accrescimento dell’esaurimento ossidativo, ossia nel momento in cui l’organismo risulta presente all’eccedenza di radicali liberi e nel momento in cui il regime alimentare non ha la capacità di conferire una quantità bastevole di antiossidanti. La quercetina dunque è consigliata al fine di accrescere la formazione dei radicali liberi, dunque susseguentemente a:

  • eccessivo consumo di nicotina
  • eccessivo consumo di alcool
  • inquinamento
  • regime alimentare dal ridotto apporto di antiossidanti
  • previa consultazione specialistica, nel caso di patologie degenerative ed eccedente utilizzo di prodotti farmacologici

Nel caso in cui l’esaurimento ossidativo risulti connesso alle supposizioni che affermano che il deterioramento cellulare, la congiuntura di antiossidante che tende ad essere passata ugualmente sotto forma di appoggio nutrizionale ottimale per allentare il deterioramento cutaneo.

Nel campo clinico, la quercitina tende ad essere analizzata dati i preponderanti utilizzi dovuti alla funzione anti-infiammatoria, regolatore della funzione di determinati enzimi, anti-tumorale ed anti-allergico. Il quantitativo da assumere quotidianamente col regime alimentare risulta non superiore ai 5-10 mg al dì, con dosaggi che cambiano a seconda del soggetto. Il Ministero della salute ha affermato ad oggi che ciò è possibile somministrando integratori alimentari apportanti 200 mg al dì di quercitina.

Controindicazioni

Ricerche odierne affermano che risulta opportuno deglutire, giornalmente, 5 alimenti ortofrutticoli di differente tonalità, dunque: bianco, verde, rosso, giallo oppure arancione, viola oppure blu. Codesti prodotto non hanno al loro interno solo vitamine, minerali e macronutrienti, altresì un elevato quantitativo di micronutrienti e phytochemicals.

Codesta somministrazione non deve essere contraccambiata con l’uso di integratori alimentari, poiché le sostanze di riassunto somministrare in modo singolo non presentano i medesimi vantaggi delle sostanze aventi un elevato quantitativo, specialmente nella frutta e verdura fresca, operante funzione di salvaguardia.

Ciò risulta essere la motivazione per il quale il Ministero della Salute detta che all’interno dei cartelli dei supplementi venga sottolineato che il corrispettivo utilizzo non deve essere visto come sostituto di un regime alimentare salutare e regolare. L’impeccabilità dell’utilizzo all’interno degli integratori alimentari nel corso della fase di gestazione e nutrimento del neonato non risulta essere convenuta.

Anche se lo stesso flavonoide non risulti essere manchevole da dannosità, ricerche precliniche affermano che la stessa sia ben accetta seppur a dosaggi sovrabbondanti.

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