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Ippocastano: che cos’è, proprietà, benefici e controindicazioni

Ippocastano: che cos'è, proprietà, benefici e controindicazioni

L’ippocastano, più precisamente chiamato Aesculus hippocastanum, è una pianta appartenente alla famiglia delle Ippocastanacee.

Il nome viene dal greco ippos chesignifica “cavallo”kastanon che significa “castagna”, probabilmente in riferimento al fatto che i Turchi fossero soliti dar da mangiare la polvere dei suoi frutti ai cavalli per guarirli dalla tosse.

Descrizione e habitat della pianta

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L’albero dell’ippocastano può crescere fino ai trenta metri di altezza. La sua chioma si può espandere in diametro anche fino a 10 metri, restando tuttavia molto compatta. Essa assume una forma piramidale che si sviluppa verso l’alto. La corteccia del tronco è di colore scuro e liscia al tatto.

Le foglie sono caduche, ciò vuol dire che durante l’autunno tendono a staccarsi gradualmente e crescono durante le altre stagioni. Sono formate da sette segmenti che terminano a punta ed hanno i bordi seghettati; sono di colore verde chiaro.

I fiori, invece, sono di un colore rosso che tende al porpora, cominciano a spuntare durante il mese di Aprile e sono ermafroditi. Generalmente sono dotati di cinque petali di medie dimensioni.

I frutti, infine, hanno una forma tondeggiante simile a quelle castagne, ricoperti da spine corte di un colore tra il verde ed il marrone. Essi non sono commestibili.

L’ippocastano per crescere predilige le basse temperature ed i terreni fertili, non eccessivamente salini e privi di agenti atmosferici inquinanti. La pianta, infatti, reagisce all’inquinamento attraverso un arrossamento progressivo del colore delle foglie e la loro successiva caduta.

E’ originario del settentrione della penisola balcanica, quindi dell’Albania, della Jugoslavia, della Bulgaria e della Grecia. Tuttavia al giorno d’oggi si è abituato anche ai climi temperati europei, riuscendo a crescere in pianura fino a 1200 metri di altitudine. E’ diffuso in tutta Italia, in particolare nel settentrione.

Proprietà e benefici dell’ippocastano

I semi e la corteccia dell’Ippocastano possiedono saponine, il cui composto prende il nome di escina, glucosidi cumarinici e triterpenici, come ad esempio l’esculinaprocianidine tannini e flavonoidiamidi e grassi insaturi.

Tra questi, tuttavia, si può dire che l’escina è il principio attivo fondamentale insieme ai flavonoidi , elementi noti per le loro azioni antiossidanti, vasoprotettive e antinfiammatorie. Proprio grazie a tutto ciò, l’ippocastano svolge numerose azioni benefiche per il nostro organismo. Scopriamone alcune insieme.

Azione vasocostrittrice

Grazie ai flavonoidi contenuti in esso, l’ippocastano svolge un’importante azione vaso-protettrice.

Azione antinfiammatoria

Il gonfiore causato dalla ritenzione idrica molto spesso ha come conseguenza l’infiammazione dei tessuti, dovuta alle tossine contenute nei liquidi stagnanti. Data l’azione drenante dell’ippocastano, è naturale poi attribuire a tale pianta anche un’azione antinfiammatoria.

Inoltre, tale azione antinfiammatoria non si limita soltanto ai tessuti ma anche al trattamento delle emorroidi. Infatti, l’ippocastano funge da vaso-protettore delle varici anali. In particolare, questa proprietà officinale è tipica dell’escina estratta dalla corteccia.

Azione drenante e decongestionante

L’ippocastano è in grado di agire su quelle che sono le cause della ritenzione idrica e degli edemi, i cui sintomi principali sono pesantezza, dolore e gonfiore degli arti, e talvolta anche crampi agli stessi.

Esso, infatti, migliora e stimola l’assorbimento dei liquidi interstiziali che altrimenti stagnerebbero nei tessuti senza essere drenati correttamente, in poche parole migliora la circolazione venosa.

Conseguenza di tale azione sono sicuramente: il miglioramento degli inestetismi corporei causati proprio dalla ritenzioni idrica, come la cellulite, le stasi veno-linfatiche, la pelle a “buccia d’arancia”, la teleangectasie ed il microcircolo rallentato; nonchè lo sgonfiamento degli arti colpiti.

Azione flebo-tonica

Grazie a quest’azione l’ippocastano rafforza e migliora la salute dei capillari e delle vene. Esso, infatti, ne tonifica e irrobustisce la pareti. Ciò aiuta anche ad alleviare eventuali dolori ed a mantenere un microcircolo sano.

Modalità d’uso dell’ippocastano

E’ possibile trovare in commercio l’ippocastano sotto forma di tintura madre, di gemmoderivato e di estratto secco racchiuso in capsule o compresse.

Per quanto riguarda la tintura madre si consiglia di assumerne 40 gc al massimo due volte giorno, lontano dai pasti.

Il gemmoderivato si ottiene dalle gemme dell’albero, viene utilizzato per la sue azioni vasoprotettrice, flebotonica, antinfiammatoria, decongestionante, antiemorragica e drenante; nonché in caso di ematomi ed edemi. Si consiglia di assumerne 40 gc al massimo due volte giorno, lontano dai pasti. L’estratto secco di ippocastano può essere trovato in commercio al naturale, in capsule o compresse, delle quali si consiglia di consumare 800 mg al giorno, lontano dai pasti.

Controindicazioni dell’ippocastano

Generalmente l’ippocastano non presenta alcuna controindicazione, tranne nel caso in cui si soffra di allergia ad una o più delle sue componenti. In tal caso potreste avvertire degli effetti collaterali anche gravi.

Inoltre, se ne sconsiglia l’utilizzo durante la gravidanza e l’allattamento.

Si ricorda che le cumarine contenute nell’ippocastano svolgono un’azione antitrombotica e che, pertanto, potrebbero interagire con l’assunzione di farmaci antiaggreganti o anticoagulanti. 

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