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Alimenti Astringenti: cosa sono, quali sono, a cosa servono e controindicazioni

Alimenti Astringenti: cosa sono, quali sono, a cosa servono e controindicazioni

L’assunzione degli alimenti astringenti può risultare particolarmente indicato per tutti quei soggetti i quali lamentano specifiche patologie, come ad esempio la colite, oppure chi è soggetto a forti diarree e/o vomito, causati dall’influenza, ma anche da ulteriori fattori.

Stiamo parlando di prodotti non appartenenti alla categoria farmaci, per cui sono consigliati a tutti, nonostante in alcuni casi possano essere sconsigliati dal medico curante stesso.

Cosa sono gli alimenti astringenti?

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Per alimenti astringenti si suole indicare delle cibarie, le quali consentono l’incremento della consistenza fecale, nonché la riduzione dei tipici sintomi annessi alla diarrea.

Questi cibi vengono sovente consumati in quanto rimedio in sostituzione dei farmaci, per curare specifiche patologie, le quali colpiscono proprio l’intestino, prima fra tutte la diarrea acuta. In quanto naturali, possono essere largamente consumati anche dai più piccoli.

Quali sono gli alimenti astringenti?

Laddove si soffra di diarrea, è importante evitare, nei giorni iniziali, tutte quelle cibarie che, con la giusta preparazione, l’apporto degli adeguati condimenti, e la corretta cottura o meno, consentono di migliorare le proprie condizioni durante questo delicato periodo. Ad ogni modo, gli alimenti astringenti risultano essere numerosi, e sono molto indicati per coloro i quali sono più soggetti ad una problematica come la diarrea. 

I principali cibi ritenuti astringenti sono:

Cereali

Come visto, alla categoria di alimenti astringenti appartengono anche alcuni cereali, come nel caso di:

  • Riso, il quale è ottimo vista la sua azione nell’assorbire l’acqua contenuta all’interno delle feci. Stiamo ovviamente parlando del riso bianco e non di quello integrale, in quanto ricco in fibre, e capace quindi di rendere maggiormente grave la problematica.
  • Cibarie con cereali secchi, tipo fette biscottate, crackers oppure biscotti secchi privi di farciture. S’intende che questi non contengano acqua, per cui molto validi nel rendere compatte le feci. E’ fondamentale accertarsi che i cereali al loro interno non siano integrali, in quanto contenenti fibre, per cui controindicate per la problematica.
  • Pane bianco pasta, ovviamente non integrali, i quali non contengono acqua, e permettono di ricompattare le feci.

Frutti

Molti alimenti astringenti sono anche dei frutti, anche se ovviamente non tutti. I frutti maggiormente indicati sono:

  • Melele quali contengono le pectine, ed in vista di diarrea, consentono di ricompattare gli escrementi. Le pectine vantano inoltre proprietà probiotiche in grado di apportare nutrimento ai batteri presenti nell’intestino, andando a normalizzarne il funzionamento.
  • Bananele quali vanno a ridurre l’infiammazione nell’intestino visto il quantitativo di acido butirrico, ma anche per le loro capacità di riassorbire l’acqua delle feci. L’effetto gli è però conferito soltanto se assunte ancora acerbe, o non del tutto mature, in quanto giunte a maturazione, acquisiscono maggiori zuccheri che provocano proprio un effetto lassativo.
  • Limonii quali dovrebbero essere posti al vertice della categoria, visto il quantitativo di acido citrico. L’azione gli è dovuta soprattutto per questo suo componente, il quale ha proprietà disinfettanti, per cui molto utile contro la diarrea. Se lo si assume però diluito in acqua, questo avrà un effetto lassativo, per cui si consiglia sovente si assumerlo in combinazione al riso, così da fortificarne gli effetti astringenti.
  • Cachii quali, così come avviene per le banane, vanno consumati soltanto acerbi o non ancora completamente maturi, in quanto giunti a maturazione, questi presenteranno i tannini.

Ulteriori alimenti astringenti

Ulteriori alimenti astringenti, non facenti parte delle categorie sopra citate, sono:

  • Patate, prevalentemente lesse oppure al vapore, le quali consentono un migliore assorbimento dell’acqua contenuta nelle feci, rilasciando anche un’azione emolliente per quanto concerne le mucose, visto l’elevato quantitativo di amido.
  • Carote, le quali grazie alla pectina in esse contenuta, consentono l’assorbimento di acqua dagli escrementi, andando a normalizzare il naturale equilibrio della flora intestinale. L’effetto astringente viene rilasciato se consumate lesse oppure al vapore.
  • Tè verde, quale bevanda risulta essere astringente, visto il quantitativo di tannini. Per un effetto ancora più mirato, lo si può arricchire con del succo di limone, facendo attenzione ad evitare lo zucchero, il quale ha effetto lassativo.

A questi si potrebbe aggiungere anche il mielenonostante i pareri al riguardo pare siano abbastanza contrastanti. C’è infatti chi sostiene che l’alimento consenta una migliore evacuazione, e chi invece sostiene che alcune tipologie, come nel caso del miele di castagne, sia astringente, visto il quantitativo di tannini.

Per riassorbire i liquidi perduti durante il perdurare della diarrea o dissenteria, è possibile assumere del succo di limone, succo d’arancia oppure tè nero, all’interno del quale si può scegliere anche di non andare ad inserire zuccheri.

Gli alimenti che vanno assolutamente evitati durante questi periodi sono invece:

  • cibarie ricche o molto grassose
  • latticini
  • beveraggi gassati
  • caffè
  • alcool
  • frutta e verdura tipo broccoli, piselli e prugne, i quali incrementano i gas nell’intestino.

A cosa servono gli alimenti astringenti?

Grazie agli alimenti astringenti si va a ridurre il quantitativo di acqua all’interno delle feci, visto il ridotto apporto di fibre, e la presenza di importanti sostante tipo i fenoli ed i tannini.

Fenoli tannini permettono la caduta delle proteine salivari, che generano a loro volta delle sostanze colloidali insolubili, all’interno di un’area neutrale. Quando presenti nel cavo orale, generano un senso allappante, mentre all’interno dell’intestino sviluppano delle feci dalla scarsa idratazione ed abbastanza compatte.

Tutti gli alimenti ritenuti astringenti posseggono un ridotto numero di fibre, per cui consentono la riduzione della peristalsi dell’intestino ed anche della diarrea.

Controindicazioni degli alimenti astringenti

Come visto, gli alimenti astringenti risultano essere molto validi nel caso in cui si soffra di diarrea, però se si lamentano patologie infiammatorie oppure legate alle funzioni intestinali, non vanno in alcun modo assunti, in quanto possono rendere ancora più grave i sintomi di diarrea.

Laddove la diarrea sia annessa ad una problematica di colon irritabile, gli alimenti astringenti non sortiranno importanti benefici, in quanto il colon irritabile è dovuto ad un’alterazione a carico dell’alvo, ed esordisce quando vi è un alternarsi di diarrea e stitichezza. Per cui queste cibarie possono sì migliorare la diarrea, ma anche andare ad incrementare la stitichezza, visto l’assorbimento che ci sarà a carico dell’acqua presente nelle feci.

E’ proprio per i medesimi motivi che, prima di iniziare con l’assunzione degli alimenti astringenti, si dovrebbe chiedere parere medico, soprattutto se si lamentano patologie del calibro del morbo di Crohn oppure rettocolite ulcerosa. 

Particolare attenzione per quanto riguarda questi alimenti deve essere prestata anche in caso di gravidanza, siccome il periodo è particolarmente caratterizzato da episodi di stitichezza, per cui la problematica potrebbe divenire molto più grave.

Ulteriore punto di avviso è per tutti gli anziani, i quali soffrono di scarsa motilità intestinale, che genera frequenti episodi di stitichezza. Per cui, qualsiasi sia il vostro caso, è sempre fondamentale chiedere precedentemente un parere medico.

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