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Colite: che cos’è, sintomi, cause, cosa mangiare e come diagnosticarla

Colite: che cos’è, sintomi, cause, cosa mangiare e come diagnosticarla

Conosciuta col nome di sindrome dell’intestino irritabile o del colon irritabile, la colite risulta essere un fastidio che il più delle volte comporta fastidi nelle parti basse del ventre e nella defecazione. Coloro che hanno problemi di colite hanno congiuntamente problemi di dissenteria e stipsi.

La patologia risulta essere funzionale, poiché risulta connessa alla mal funzione dell’organo. Conosciuta ugualmente con la sigla IBS, tende a manifestarsi principalmente nei soggetti femminili di età compresa fra i 20 ed i 40 anni a seguito di determinati cause: abitudini alimentari, vita sedentaria, genetica ed emotività.

Sintomatologia della colite

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Nel momento in cui l’intestino presenta continui fattori di colite, congiuntamente al fastidio subentrano modificazione della conformazione e dello spessore delle feci.

Movente

Il movente di tale fastidio è connesso a cause psicologiche. Un’alimentazione sbagliata, l’alterazione della flora intestinale, l’ipersensibilità dell’intestino nel corso delle mestruazioni sono fattori causa di manifestazione della colite, sebbene risulti connessa all’esaurimento psichico. Spesso tende a subentrare in soggetti che hanno particolari fasi di esaurimento, o momenti in cui reggono la collera, le emozioni e l’ansia.

Prognosi

Lo specialista capisce quelli che sono i disturbi psicologici causa di tale fastidio. La prognosi si basa sulle analisi del sangue congiuntamente ad un analisi che ovvia l’intolleranza al glutine. Inoltre il test delle feci, insieme al test di tolleranza al lattosio sono ulteriori test presenti nel corso della prognosi. Determinati gastroenterologi laddove hanno dubbi suggeriscono la rettosigmoscopia capace di analizzare la parte addominale interna.

Trattamento per la colite

Regime alimentare per la colite

Tale patologia tende a subentrare mediante fuoriuscita delle feci successivamente alla consumazione delle pietanze e successivamente al consumo di determinati cibi, sebbene non connessa ad un alimento specifico. Vi è un’irritabilità del colon che può essere curata precedentemente all’abbassamento degli alimenti che lo arrossano, come carni rosse, formaggi, insaccati, alimenti confezionati ed alcool.

I cibi da non consumare contrariamente risultano essere il latte ed i formaggi nonché i cibi aventi al suo interno lievito, specie laddove i dolori sono anticipati dal gonfiore addominale. Consigliate in tali fastidi, sono le fibre che sono capaci di abbassare la fase acuta congiuntamente alla consumazione dei legumi, in quanto sono capaci di accrescere l’irritazione del colon. Valido è anche l’utilizzo delle specie, come il peperoncino.

Laddove i sintomi incrementano risulta positivo consumare i legumi schiacciati e la centrifuga di frutta, affinché si abbassi la fermentazione intestinale. Risulta favorevole essere a conoscenza delle giuste mescolanze alimentari contrastanti la sindrome del colon irritabile, tra cui l’igienismo di Shelton. Bisogna consumare cereali, minestroni contenenti patate, pesce e verdure (sia cotte che crude). Favorevole è l’analisi alle intolleranze alimentari in maniera da eliminare la compresenza di cibi capaci di comportare il fastidio.

Trattamenti fitoterapici

I trattamenti per la colite risultano essere:

  • Malva: capace di svolgere azione emolliente e rimuovere l’infiammazione intestinale regolarizzando la funzione;
  • Aloe veracapace di svolgere funzione equilibrante del pH e della flora batterica, ottimale laddove incorra stiticheria e dissenteria date le caratteristiche immunomodulante, e dunque capaci di regolamentare i riscontri immunitarie agli agenti infet- tivi o sensibilizzanti, laddove il soggetto abbia allergie,intolleranze alimentari o patologie autoimmuni, tra cui il morbo di Crohn;
  • Angelica: svolge funzione antispas- modica, calmante, carminativa ed antinfiammatoria, contrastando fastidi causa mestruo, nevralgie, fastidi digestivi, vomito, flatulenza, crampi addominali e colite;
  • Melissa: svolge funzione antispasmodica ottimale per contrastare crampi, spasmi e tensione addominale agevolando la digestione ed ovviando la produzione di gas intestinali;
  • Camomilla;

Fra i trattamenti fitoterapici, rientrano i funghi medicinali, ottimali al fine di trattare i fastidi gastro-enterici, tra cui la colite data l’azione antinfiammatoria e le caratteristiche rigenerative della mucosa intestinale e della cicatrizzazione.

Fiori di Bach

Capaci di agire in maniera ottimale sullo stato emotivo e sulla colite sono i fiori di bach. Il cosiddetto “mal di pancia” tende ad essere adoperato per esternare il fastidio fisico. Codesto fastidio subentra laddove si è preoccupati o contrari. Dunque, al fine di ovviare ostilità subentra il fermento interiore che tende ad essere nascosto posteriormente ad una maschera che trasmette pacatezza.

In tal caso, il trattamento risulta essere l’Agrimony, adoperato per curare la colite, il duodenite ed il colon irritabili, poiché coopera per quanto concerne lo sciogliere le tensioni ovviando la paura di se stessi. L’essenza floreale risulta ottimale nelle relazioni amoroso e lavorative cooperando per quanto concerne il risolvere fastidi.

Medicina tradizionale cinese

Il fastidio intestinale è dovuto allo squilibrio energetico che compromette la Milza, lo stomaco, i reni ed il fegato. Spesso tutto questo è dovuto anche a fattori atmosferici come temperature freddo-umide, oppure caldo-umide. In tale caso bisogna dunque curare:

  • TIAN SHU (2 cun a lato dell’ombelico);
  • ZU SAN LI capace di tonificare la Milza e lo Stomaco;
  • NEI TING capace di regolamentare il qi cardiale, frenando il fastidio;

Aromaterapia per la colite

Ciò che viene adoperato per trattare la colite sono le essenze capaci di svolgere funzione antispasmodica e carminativa. Tali essenze prevedono una somministrazione di 2 gocce all’interno di un cucchiaio di miele ed olio vegetale da porre sul ventre e strofinare.

  • Olio essenziale di finocchio;
  • Olio essenziale di lavanda: avente caratteristiche antispasmodiche, capaci di placare i fastidi e gli spasmi all’addome apportando benefici laddove si abbia tensione nervosa e sindrome dell’intestino irrascibile;
  • Olio essenziale di camomilla: capace di distendere la muscolatura tesa, causa di  nervosismo, intestino irritabile, spasmi, colite e coliche gassose dei neonati;

Omeopatia

I trattamenti omeopatici per curare la colite prevedono la rimozione del rigonfiamento, della tensione all’addome, dei crampi e della flatulenza. Laddove i fastidi sono accostati alla dolenza, al rigonfiamento e alla dissenteria risulta ottimale somministrare China 9 CH da 1 a 3 volte al dì. Laddove invece il soggetto soffra di coliche, dissenteria ed aria può somministrare Colocynthis 9 CH.

Attività fisica

Laddove le coliche risultano contigue è possibile che il soggetto manifesti alterazioni della motilità congiuntamente all’alterazione della percettibilità del fastidio alle viscere. Congiuntamente al fastidio all’addome e al disturbo subentrano modificazioni della conformazione e della compattezza delle feci.

L’attività fisica prevede la rimozione dell’ansia causa di intoppo intestinale. Bisogna ovviare la vita sedentaria cercando di ingoiare non soltanto alimenti bensì anche emozioni sebbene siano negative. Inoltre, bisogna che il soggetto pratichi sport capaci di contrastare la fragilità emotiva. Lo yoga è un ulteriore attività capace di far sentire bene il soggetto affetto da colite. Questa attività aiuta il soggetto a far star bene l’intestino. Ottimali sono le posizioni e le respirazioni che permettono di mantenere il ritmo della respirazione.

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