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Il rabarbaro, appartenente alla famiglia delle Poligoniaceae ed al genere Rehum, è una pianta alimentare. Il nome deriva dal greco Rha, che può voler dire letteralmente sia pianta che Volga, che sarebbe il fiume presso il quale fu coltivato per la prima volta.
Può arrivare ad altezze molto elevate, superando i due metri, con una rosetta di base dotata di foglie molto grandi, palmato-lombate, che possono arrivare fino ad 80 centimetri di lunghezza, con il margine intero o seghettato.
All’apice degli steli si trova un fiore bisessuato, che poteva essere di colore bianco, rosa, giallo o verde, con una forma simile a quella di una pannocchia.
La radice di tale pianta è molto spessa e carnosa ed la parte che viene utilizzata per estrarre la droga, solitamente nel periodo autunnale dal secondo anno di vegetazione in poi.
Generalmente il rabarbaro cresce al massimo del suo splendore in presenza di climi temperati tipici dell’Eurasia. Tant’è vero che in queste zone la pianta del rabarbaro cresce spontaneamente, senza il bisogno di essere coltivata.
Il rabarbaro è una pianta antichissima, conosciuta sin dai popoli esistenti 1000 anni prima di Cristo, i mongoli e gli ariani, dai quali veniva utilizzato prevalentemente il rizoma. I popoli europei, invece, importavano dalla Cina le patatine di rizoma di rabarbaro essiccato, attraverso la mediazione dei mercanti arabi e turchi.
In particolare, sembra che fosse originaria dell’altopiano tibetano, dove si trovava
Al giorno d’oggi il rabarbaro viene utilizzato con scopo digestivo, epatoprotettivo, purgativo, depurativo, aperitivo e decongestionante.
Proprietà e valori nutrizionali del rabarbaro
Il rabarbaro contiene numerosi principi nutritivi ottimi per il nostro organismo. Ecco di seguito i valori nutrizionali per 100 grammi di rabarbaro.
- Acqua 93,61 g
- Calorie 21 kcal
- Proteine 0,9 g
- Grassi 0,2 g
- Ceneri 0,76 g
- Carboidrati 4,54 g
- Fibre alimentari 1,8 g
- Zuccheri 1,1 g
- Calcio 86 mg
- Ferro 0,22 mg
- Magnesio 12 mg
- Fosforo 14 mg
- Potassio 288 mg
- Sodio 4 mg
- Zinco 0,1 mg
- Rame 0,021 mg
- Manganese 0,196 mg
- Selenio 1,1 µg
- Vitamina C (acido ascorbico) 8 mg
- Vitamina B1 (tiamina) 0,02 mg
- Vitamina B2 (riboflavina) 0,03 mg
- Vitamina B3 (niacina o PP) 0,3 mg
- Vitamina B5 (acido pantotenico) 0,085 mg
- Vitamina B6 (piridossina) 0,024 mg
- Folati (alimentari e DFE) 7 µg
- Colina 6,1 mg
- Beta carotene 61 µg
- Vitamina A 102 IU
- Luteina, zeaxantina 170 µg
- Vitamina E 0,27 mg
- Vitamina K 29,3 µg
- Grassi saturi 0,053 g (di cui Acido miristico 0,001 g, Acido stearico 0,004 g, Acido palmitico 0,046 g)
- Grassi monoinsaturi 0,039 g (di cui Acido palmitoleico 0,001 g, Acido oleico 0,037 g)
- Grassi polinsaturi (acido lineolico) 0,099 g
Proprietà e benefici del rabarbaro
Il rabarbaro può svolgere numerose azioni benefiche per il nostro organismo. Generalmente tutte le piante appartenenti al genere Rehum hanno delle importanti proprietà officinali.Tra i maggiori effetti benefici del rabarbaro ci sono i seguenti.
Aiuta i processi digestivi
Il rabarbaro svolge degli effetti benefici per il nostro apparato digerente, in particolare, aiuta nei processi di secrezione di succhi gastrici e di bile, grazie al suo contenuto di reina, tannini, fibra alimentare, glucosidi, acido crisofanico, crisfanolo, pectine, acido folico ed acido gallico.
Inoltre, tali principi nutritivi gli conferiscono anche delle proprietà di protezione del fegato, purgative, depurative e decongestionanti.
Combatte la stitichezza
Grazie al contenuto di glucosidi antrachinonici e fibre alimentari, il rabarbaro è ottimo per combattere delle condizioni di stitichezza cronica.
Azione dimagrante
Il rabarbaro svolge anche un’importante azione dimagrante. Esso, infatti, è composto per la maggior parte di acqua, ed è ottimo per tutti coloro che seguono delle diete ipocaloriche e che vogliono dimagrire, o semplicemente tenersi in forma.
Azione antisettica ed antibatterica
Grazie al loro contenuto di tannini, il rabarbaro è ottimo per le proprie azioni antisettiche ed antibatteriche. In particolare, tale alimento è molto utile per combattere le infezioni intestinali .
Modalità d’uso del rabarbaro
Il rabarbaro può essere destinato sia all’uso interno che a quello esterno.
Per quanto riguarda l‘uso interno, i metodi di consumo sono svariati:
- Si possono utilizzare a scopo alimentare le foglie apicali e basali, le quali devono essere raccolte nel periodo immediatamente precedente alla stagione estiva. Possono essere consumate normalmente come le comuni verdure a foglia verde.
- Si può prelevare il rizoma, pelarlo e farlo essiccare per poi pestarlo e ridurlo in polvere. Tale polvere può essere utilizzata per creare infusi o estratti, che possono aiutare in caso di stipsi, generalmente mediante l’associazione con altri erbe in forma di pastiglie.
- Può essere utilizzato per creare un aperitivo a base di liquori e bevande alcooliche, che possono essere utili anche per facilitare il processo di digestione e per svolgere un’azione decongestionante sull’organismo
Per quanto concerne l’uso esterno, invece, il rabarbaro può essere utilizzato per:
- La creazione di impacchi che aiutano la cicatrizzazione delle ferite
- Per alleviare il dolore delle ragadi anali e delle emorroidi
- Per la prevenzione di eventuali infezioni
Controindicazioni del rabarbaro
Proprio per la sua azione lassativa e purgativa, potrebbe essere sconsigliato un consumo eccessivo di rabarbaro, per evitare irritazioni dell’intestino e dell’apparato escretore.
Inoltre, sempre a causa di tali proprietà, se ne sconsiglia l’assunzione per le donne incinta e per gli infanti.
Infine, si dovrebbe consumare sempre moderatamente a causa dell’elevata quantità di acido ossalico che contiene, il quale irrita e corrode le mucose.