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Noni (Morinda citrifolia): che cos’è, proprietà, utilizzi e controindicazioni

Noni (Morinda citrifolia): che cos’è, proprietà, utilizzi e controindicazioni

Il Noni Morinda citrifolia, è una pianta esotica facente parte della famiglia delle Rubiacee. Oltre che come Noni, la pianta è conosciuta anche sotto altri nomi, quali: gelso indiano, nonu, nono, bumbo, lada, munja, e Canary wood.

Da millenni la pianta è nota presso i popoli delle isole polinesiane per le sue importanti proprietà benefiche, anche se ad oggi viene costantemente studiata per le sue attività terapeutiche. Conosciamola insieme!

Che cos’è il Noni?

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Il noni è una pianta esotica sempreverde, che può arrivare ad un’altezza variabile tra i 3 e 6 centimetri; solo in rari casi è arrivata ai 10 centimetri. Le sue foglie hanno forma ellittica od ovulata, e sono abbastanza grandi, variano infatti dai 20 ai 45 centimetri. I suoi fiori presentano circa 6 petali e formano infiorescenze a globo. Il suo frutto è un sincarpo, sarebbe a dire l’unione di tanti piccoli frutti in uno; stesso procedimento avviene per le more del gelso. A differenza di tutte le piante, i fiori del noni possono fiorire anche con i frutti, mentre i frutti vengono prodotti in ogni periodo dell’anno.

frutti del noni hanno una lunghezza variabile tra i 5 e i 10 centimetri, e quando giunge a maturazione emana un brutto odore che fa pensare quasi al formaggio stagionato. Si è a lungo pensato che la pianta si sia sviluppata, in varie zone geografiche, a causa dei suoi semi che, provvisti di una sacca aerea, hanno la capacità di galleggiare sull’acqua per interi mesi, restando quindi integri; trascinati dalla correnti possono viaggiare per lunghe distanze. Le radici della pianta, infine, sono in grado di diffondersi lateralmente.

Dove nasce il Noni?

Si pensa che il Noni abbia la sua culla nel sud-est asiatico, partendo quindi dall’India, giungendo fino a Taiwan ed Australia settentrionale, dove vi è un clima tropicale e temperato-caldo.

La pianta è diventata selvatica nelle zone in cui è stata trapiantata dall’uomo. Il Noni è facilmente coltivabili in terre acide, neutre o alcaline, che resistano all’alta concentrazione di sale; motivo per cui è facilmente rintracciabile nelle vicinanze delle spiagge.

Il Noni è in grado di sopportare le forti esposizioni al sole, l’ombra e climi aridi ed umidi.
Ad oggi viene maggiormente coltivato in Polinesia, e soprattutto a Tahiti.

Alcuni cenni storici

Presso le culture di Hawaii e Polinesia, il Noni era visto come una pianta sacra, e la sua nascita altro non era che una fonte di vita.
I guaritori indigeni kahuna, quale compito era quello di miscelare erbe e piante autoctone, definivano la pianta “albero della vita”, “pianta che uccide il dolore” e “albero del mal di testa”.

Ogni singola parte del Noni e con questo si intende corteccia, radici, foglie, fiori e frutti, vengono adoperate in campo erboristico viste le importanti proprietà medicinali.

Per oltre 1500 anni, gli indigeni della Polinesia, hanno fatto del Noni il più efficace rimedio per la salute di tutto il corpo. Per 2000 anni, invece, gli stessi indigeni hanno utilizzato foglie, radici, cortecce, fiori e frutti della pianta per crearne degli ottimi rimedi atti a combattere centinaia di malattie pericolose per la salute. Motivo per cui il Noni è definito “pianta sacra“.

Secondo la tradizione, i guaritori indigeni Polinesiani, con i frutti maturi del Noni lasciati a fermentare al sole per molto tempo, creavano un ottimo succo. Ancora ai giorni nostri molte aziende attive nel settore, ne hanno fatto un vero e proprio business, anche se il metodo di fermentazione non è esattamente rimasto quello della tradizione antica.

Proprietà del Noni

La maggior parte delle proprietà attribuibili al Noni risiedono nell’enzima xeronina; essenziale componente della membrana cellulare la quale azione è quella rigeneratrice e riparatrice, particolarmente su cellule danneggiate, aiutando inoltre nella regolare funzione proteica.

Il succo di Noni è in grado di donare energie, combattendo così ogni debolezza; ciò avviene perché gli enzimi ivi contenuti permettono l’assorbimento di amminoacidi, vitamine e sali minerali. La pianta permette anche la secrezione di endorfine e serotoninacosì facendo verrà migliorato il lavoro mentale e l’umore. Tra le ulteriori importanti proprietà attribuite al Noni possiamo riconoscere:

  • Antidolorifica ed antiinfiammatoria;
  • Adattogeniche;
  • Aiuta nella regolazione delle funzioni delle cellule, permettendone la rigenerazione a quelle danneggiate;
  • Elimina molti batteri, tipo l’Escherichia Coli;
  • Aiuta nella produzione di cellule T (permettono di eliminare le malattie) all’interno del sistema immunitario;
  • Proibisce lo sviluppo ai tumori.

All’interno del Noni è possibile inoltre trovare essenziali costituenti importanti per l’organismo, tra i più noti abbiamo:

  1. Vitamine e minerali. All’interno del Noni è possibile trovare molte vitamine del gruppo A e C, indispensabili per l’organismo, visto che sono entrambe impegnate in attività biochimiche. All’interno del succo del frutto è possibile trovare molta vitamina C o acido ascorbico, utile per il sistema immunitario vista l’azione antiossidante. All’interno del frutto non vi sono minerali tipo magnesio, ferro, potassio, selenio, zinco, calcio, sodio, rame e zolfo.
  2. Proxeronina e xeronina. Il primo,la proxeronina, altro non è che un alcaloide predecessore della xeronina. La xeronina viene adoperata in molti processi biochimici, tra cui la metabolizzazione delle proteine. Permette l’assorbimento intestinale di minerali, aminoacidi e vitamine, assimilati durante l’alimentazione.
  3. Cumarine. Le cumarine sono delle sostanze naturali dalle funzioni anticoaugulanti, flebotoniche, antispasmodiche ed antibatteriche. Una delle cumarine più importanti è la scopoletina, la quale possiede azione epatoprotettiva ed effetto adattogeno. Questa cumarina aiuta inoltre a difendere il sistema cardiocircolatorio, regolarizzando la pressione del sangue soltanto svolgendo la sua azione antinfiammatoria ed antistaminica.
  4. Terpeni e terpenoidi. Questi posseggono azione antiossidante, combattendo i radicali liberi. All’interno del Noni è possibile trovare:
    → eugenolo che funge da antisettico ed anestetico;
    beta-carotene predecessore della vitamina A;
    → acido ursolico.
    terpenoidi insieme ai terpeni hanno proprietà antiossidanti.
  5. Polisaccaridi (acido glucuronico, arabinosio, galattosio). Altro non sono che dei polimeri formati da monosaccaridi ad azione immunostimolante.
  6. Serotonina. Neurotrasmettitore che gioca sul sistema nervoso ruolo di regolarizzatore dell’umore, del ritmo sonno-veglia, dello stimolo dell’appetito e della termoregolazione. La serotonina va a compromettere la sensazione del dolore stimolando così la biosintesi della melatonina. L’effetto sinergico della scopoletina, della serotonina e della xeronina, permettono di normalizzare i valori glicemici.
  7. Damnacantale. Alcaloide con il compito di aumentare le difese immunitarie aiutando nella produzione dei macrofagi. Pare abbia azione inibitoria su alcune cellule pre-cancerogene.
  8. Ulteriori sostanze fitochimiche. Tra le più importanti abbiamo:
    → antiossidanti,
    → acido deacetilasperulosidico,
    → niacina (vitamina B3),
    → caroteni,
    → acido linoleico,
    → acido caprilico e caproico,
    → antrachinoni,
    → flavonglicosidi,
    → alcaloidi,
    → beta-sitosterolo,
     flavonoidi,
    → catechina,
    → aminoacidi,
    → proteine,
    → carboidrati,
    → fibre,
    → fruttosio.

Questa moltitudine di elementi permette di migliorare e rinforzare tutte le prestazioni del nostro sistema immunitario. Donano ulteriori proprietà del tipo analgesico, sedativo e antinfiammatorio.

Utilizzi del Noni

Il Noni viene in genere utilizzato per sostenere momenti molto faticosi legati soprattutto allo stressma anche per migliorare concentrazione ed umore. Il succo viene in genere estratto della Morinda citrifolia sviluppata sul mercato; al suo interno non si trova il succo “puro al 100%” del frutto.

Normalmente, il succo di Noni che si trova sul mercato, è un misto tra succhi di vari frutti tipo mirtillo, mela ed uva; questo perché si pensa di migliorarne il gusto, visto che il Noni in purezza risulta molto acido e dall’odore sgradevole. Si consiglia l’assunzione del succo di Noni a digiuno, al fine di scongiurare interferenza con ulteriori cibi. Dopo l’assunzione di Noni si deve attendere per circa mezz’ora prima di mangiare altro, così che la digestione non vada a intralciare l’assorbimento dei principi attivi ivi contenuti.

Il dosaggio viene in genere indicato dal produttore, il quale lo va a riportare sulla confezione; solitamente si consiglia l’assunzione di 2 cucchiai di succo ogni giorno.
E’ sconsigliata l’assunzione del succo di Noni in concomitanza al latte, caffè, tè ed alcool, visto che sono bevande che intralciano l’assorbimento dei nutrienti contenuti nel Noni. Si sconsiglia l’assunzione anche in concomitanza al fumo, al tabacco e al guaranàper non stressare troppo il metabolismo.

Al fine di beneficiare appieno delle sue proprietà è importante un consumo regolare e continuo del succo di Noni; si intende un trattamento dalla durata di un mese. Il Noni ha da poco sviluppato una certa fama, e viene in genere venduto come supplemento dietetico o nutrizionale. Sempre più viene associato a diete, anche se il consiglio è quello di rivolgersi prima di tutto al medico curante, soprattutto nel momento in cui ci sia in corso un trattamento con farmaci.

Molto spesso le foglie della pianta di Noni vengono utilizzate per sfamare animali domestici e bachi da seta, anche se ciò accade soprattutto in India. In zone come il Portorico i frutti vengono dati in pasto ai maiali.

All’interno della corteccia del Noni è contenuto un pigmento rosso, mentre nelle radici un pigmento giallo. Tutt’e due vengono adoperate nella creazione di coloranti per tessuti e pelli, anche se la resa è minore rispetto ad altre varietà di Morinda. Il legno viene invece adoperato per farne costruzioni, sculture e semplicemente per ardere. Dai semi, infine, viene estratto un particolare olio repellente per gli insetti.

Controindicazioni del Noni

Al oggi non sono stati riconosciuti particolari effetti collaterali legati all’assunzione del Noni, a patto che vengano rispettati i dosaggi.

Nei periodi iniziali dell’assunzione, si potrebbero verificare dei fastidi a stomaco ed apparato digerente, ma soltanto in casi di sensibilità acuta. Questo disturbo scompare in genere nelle successive 2 settimane dall’inizio dell’assunzione.

I soggetti con insufficienza renale dovrebbero evitarne l’assimilazione, in quanto il succo di Noni non risulti particolarmente ricco in potassio.

Assumere il Noni in concomitanza ad alcuni medicinali, potrebbe interferire con gli effetti.
Il Noni è inoltre sconsigliato per:

  • Donne in gravidanza;
  • Donne in fase di allattamento;
  • Soggetti epatici;
  • Soggetti con disturbi renali.

Vista l’azione energizzante del frutto, l’assunzione potrebbe essere causa, in alcuni soggetti, di effetti eccitanti.

Un dosaggio più duraturo rispetto alla norma del Noni, potrebbe dare vita a disturbi intestinali con successivi effetti lassativo del tipo: diarrea, gonfiore addominale o ulteriori problemi all’intestino; anche se si arrestano in poco tempo.

Ulteriori effetti collaterali dovuti ad un sovradosaggio si potrebbero verificare alle vie respiratorie o sotto forma di reazioni allergiche.
Ad ogni modo, in caso di malore, si deve bloccare in maniera immediata l’assunzione e rivolgersi al medico curante per ulteriori accertamenti.

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