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Flavonoidi (o bioflavonoidi): che cosa sono, a cosa servono e in quali alimenti si trovano

flavonoidi o bioflavonoidi che cosa sono a cosa servono e in quali alimenti si trovano

Sostanze chimiche naturali sono i cosiddetti Flavonoidi (o bioflavonoidi o Vitamina P), particolarmente sparsi in piante di rilevante importanza noti proprio per le competenze che riguardano la salute. Fungono da influenti agenti anti-ossidanti e risultano essere validi al fine di assicurare l’ideale andamento del fegato, delle difese immunitarie e dei vasi capillari. Inoltre aiutano a prevenire molteplici problemi (quali al cuore e ai vasi sanguigni, di irritazioni e problemi riguardanti tumori). Le numerose proprietà naturalistiche date dagli bioflavonoidi sono legate all’abilità che questi hanno di fermare danni causati dai radicali liberi, andando dunque a congiungersi con molteplici malattie di natura maligna.

La categoria dei bioflavonoidi è molto ampia. Se ne conoscono all’incirca 5000 se non di più e operano proprietà curative il più delle volte causate da composti chimici presenti internamente alle droghe o in alimenti, cosiddetti fitocomplesso. Esecutore della proprietà protettrice da danni è il cardo mariano, il quale incita il funziomento del fegato andando a salvaguardare le tossine. Conosciuto contrariamente per l’azione anti-ossidante e Anti-age è il tè verde. Invece, l’ippocastano è noto per le proprietà difensive e stimolanti per quanto concerne la circolazione, azione dunque importante perchè legata alla vitamina C. Ugualmente si può dire del vino rosso, in quanto, se assunto in dosaggi giusti migliora lo stato salutare del cuore e dei vasi sanguigni data l’elevata quantità di bioflavonoidi e di sostanze organiche polimeriche (ad esempio il resveratrolo).

Solitamente tali sostanze sono note col denominativo di Vitamina P, in quanto capaci di diminuire la penetrabilità e l’inconsistenza dei vasi capillari. Questa funzione risulta essere efficiente in quanto diminuisce la composizione di gonfiori nei muscoli sottostanti (come ad esempio problemi di caviglie rigonfie), contrasta la mancata espulsione di urine, la cellulite nonchè ulteriori problemi inerenti a malattie del colon-retto ed ano (come emorroidi) e dunque non problemi di vene e mancato funzionamento delle stesse.

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I bioflavonoidi sono dunque particolarmente estesi in quanto contribuiscono a generare gradazioni di giallo, rosso, azzurro ed arancione in molteplici varietà di frutta (ad esempio gli agrumi, le mele, le albicocche ecc..) e di vegetali (ad esempio il cavolo, i broccoli, gli spinaci, i pomodori, i finocchi, le cipolle ecc..). Questo composto è possibile trovarlo anche nei chicchi, nei tegumenti, nei fusti, nel fogliame, nonchè nei bulbi di diversificati arbusti. Esso inoltre è possibile ritrovarlo anche nelle bibite (ad esempio, tè, vino rosso e succhi a base di frutti).

In ambito vegetativo, tali flavonoidi hanno la capacità di salvaguardare gli arbusti da eventuali danni provocati da raggi UV, nonchè dall’attacco di batteri. Inoltre adoperano anche all’interno dell’organismo favorendo lo sviluppo, il respito, processi costituiti da reazioni enzimatiche, funzione clorofilliana, richiamo visivo per gli insetti vantaggiosi per quanto concerne la fecondazione.

Data l’elevata presenza di bioflavonoidi nei tessuti naturali, è stato riscontrato che essi tendono a raggiungere circa il grammo, quotidianemente, con l’apporto ordinario di determinati prodotti alimentari.

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