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Fave: cosa sono, proprietà, valori nutrizionali, utilizzi e controindicazioni

Fave: cosa sono, proprietà, valori nutrizionali, utilizzi e controindicazioni

Le fave, il cui nome botanico è Vicia faba L. o Faba vulgaris, sono i frutti di piante erbacee appartenenti alla famiglia delle Fabaceae, originarie dell’Asia minore.

Cosa sono le fave?

Tali piante riescono a raggiungere altezze elevate, tra i 70 ed i 140 metri, hanno un fusto eretto a sezione quadrangolare e alla base presentano molti rami. La stessa radice appare molto ramificata, ed è fittonante (ossia ha la zona centrale più sviluppata di quelle circostanti). Le foglie sono a fiori piccoli e con la stipola, ossia con una piccola appendice alla base del picciolo della foglia.

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Esse producono dei baccelli, appunto le fave, che possono raggiungere una lunghezza massima di 20 cm, e che contengono dei semi di colore verde, di varia grandezza, ricoperti da peluria e carnosi.

Storicamente le fave, insieme alle lenticchie ed ai fagioli, sono i legumi contenenti meno calorie per eccellenza. Inoltre, dal momento che si trovano in vendita a prezzi molto bassi, sono da sempre considerate come il “cibo dei poveri”.

Al giorno d’oggi le fave sono molto consumate in Italia, in particolar modo nelle regioni della Puglia, della Sicilia e della Sardegna. Inoltre, si possono distinguere diverse tipologie di questo alimento, tra cui quelle elencate qui di seguito, che si distinguono tra loro per la tipologia di seme che contengono.

  • La favetta, anche chiamata equina Pers, la quale viene utilizzata principalmente come base dell’alimentazione animale. I baccelli di questa tipologia di fave possono arrivare a pesare fino ai 1000 grammi, partendo da un minimo di 700 grammi.
  • Il favino, anche chiamato minor Beck, che ha lo stesso utilizzo della favetta e può pesare soltanto fino a 700 grammi.

Usi alimentari delle fave

Ci sono diversi modi per poter gustare e consumare le fave: cotte, crude, secche o fresche.

Le fave secche sono quelle che si ottengono mettendo ad essiccare i semi privati del tegumento (ossia il rivestimento protettivo) e hanno tempi di conservazione più lunghi rispetto alle fave fresche. A differenza dei fagioli o delle lenticchie secche, le fave secche non devono essere messe in ammollo prima della cottura, ma possono essere gettate direttamente in acqua bollente, oppure possono essere cotte a vapore.

Se però, i semi non sono stati precedentemente privati del tegumento, allora in tal caso le fave devono essere messe in ammollo per qualche ora prima di essere cotte.

In entrambi i casi, dopo la cottura si otterrà una crema ottima da accompagnare a verdure caratterizzate da un retrogusto amaro. Le fave fresche, invece, vanno semplicemente sbucciate e consumate. Ad esempio, si sposano bene con il pane, con i salumi e con i formaggi.

Valori nutrizionali delle fave

Le fave svolgono numerose azioni benefiche per il nostro organismo, grazie ai principi nutritivi in esse contenuti.

Ecco qui di seguito i valori nutrizionali per 100 grammi di fave.

  • 71kcal
  • Acqua                81 g
  • Proteine            5,6 g
  • Grassi               0,6 g
  • Carboidrati       11,7 g
  • Fibre                   4,2 g
  • Calcio                 22 mg
  • Ferro                   1,9 mg
  • Magnesio           38 mg
  • Fosforo               95 mg
  • Potassio              250 mg
  • Sodio                   50 mg
  • Zinco                   0,58 mg
  • Rame                   0,074 mg
  • Manganese        0,32 mg
  • Vitamina C         33 mg    (55 % RDA)
  • vitamina B1        0,17 mg
  • vitamina B2        0,11 mg
  • vitamina B3        1,5 mg
  • Vitamina A         18 µg
  • Isoleucina           0,25 g
  • Leucina               0,43 g
  • Lisina                  0,36 g
  • Valina                  0,27 g
  • Arginina              0,46 g
  • Acido aspartico       0,63 g
  • Acido glutammico  0,85 g
  • Prolina                 0,25 g

Si ricorda, naturalmente, che per quanto riguarda le fave cotte, essiccate o generalmente trattate, tali valori nutrizionali possono alterarsi e ridursi.

Effetti benefici e proprietà delle fave

Sono numerosi gli effetti benefici che le fave possono avere sul nostro organismo, tra cui quelli elencati qui di seguito.

  • Grazie all’elevata quantità di ferro in esse contenuto, le fave sono ottime per combattere l’anemia e ristabilire i livelli di ferro nel sangue.
  • Allo stesso tempo, le fave contengono un elevata quantità di fibra alimentare, che svolge una duplice azione: da un lato ha una funzione lassativa e aiuta a proteggere la mucosa del colon dall’esposizione a sostanze tossiche; dall’altro aiuta a ridurre la quantità di colesterolo ematico.
  • Le fave, se consumate regolarmente, riescono, in buona parte, a proteggerci dall’insorgenza del cancro al seno, grazie al contenuto di fitonutrienti tra cui, ad esempio, gli isoflavoni.
  • Infine, le fave contengono alte quantità di Vitamina B6 (anche chiamata piridossina), di Vitamina B1 (anche chiamata tiamina), di riboflavina e niacina. Tali elementi, in particolare, sono dei coenzimi che aiutano l’organismo nel metabolismo dei carboidrati, delle proteine e dei grassi.

Fave e levodopa

Tra i principali benefici che le fave potrebbero apportare al nostro organismo se consumate regolarmente, ci sarebbe la capacità di contrastare il Morbo di Parkinson, grazie all’elevata quantità di levodopa che contengono.

In particolare sarebbe l’intera pianta, compresa di foglie, fusto, baccelli e semi, a contenere tale sostanza, le cui quantità, tuttavia, possono variare a seconda della specie, del terreno e dei fattori ambientali.

Bisogna, però, fare attenzione, in quanto non ci sono studi certi ne tale tesi è stata empiricamente confermata al 100%. Il trattamento ha avuto successo soltanto su determinati pazienti, mentre su altri il suo effetto è stato pressoché nullo.

Controindicazioni e problemi annessi alle fave

Sebbene tali legumi svolgano numerosi effetti benefici per il nostro organismo, altrettante sono le controindicazioni ed i problemi annessi alle fave.

  • Le fave non sono buone per il nostro sistema immunitario. Infatti, in caso di soggetti particolarmente sensibili e predisposti ad allergie, possono scatenare una reazione allergica molto forte, ed in alcuni casi, possono portare anche al coma. Tale rischio è maggiore nel caso di consumo di fave crude, mentre viene ridotto se vengono cotte prima di essere consumate.
  • Le fave non possono essere consumate se si assumono armaci inibitori delle monoaminossidasi (IMAO), in quanto in tal caso la levodopa contenuta in esse verrebbe convertita in dopamina. La dopamina è un’amica vasottiva che può comportare la comparsa di crisi ipotensive e, nei casi più gravi, anche la morte.
  • Nei soggetti predisposti e particolarmente sensibili, le fave, potrebbero scatenare svariate reazioni organiche che porterebbero ad una condizione di emolisi acuta con itteroTale condizione consiste in una patologia che comporta il malfunzionamento del sistema immunitario, accompagnato da un ingiallimento della pelle.
  • Esiste una patologia ereditaria, chiamata favismo, per la quale i soggetti che ne sono affetti mancano dell’enzima G6PD, il quale è coinvolto nella via dei pentoso-fosfati.

 

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