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Carenza di Calcio: che cos’è, sintomi, cause e possibili cure

Carenza di Calcio: che cos'è, sintomi, cause e possibili cure

Il calcio è un sale minerale fondamentale per il nostro organismo date le funzioni strutturali che svolge. Esso, infatti, mantiene la struttura dei muscoli, ma soprattutto delle ossa, essendo contenuto al 90% in esse.

Tuttavia, bisogna anche ricordare altre importanti funzioni di questo minerale: esso mantiene l’equilibrio del sistema nervoso; garantisce la contrazione muscolare; regola gli ormoni.

Una sua eventuale carenza non può che essere frutto di un processo di demineralizzazione che ha come conseguenze più evidenti dolori ai muscoli, allo scheletro, fragilità delle ossa ed osteoporosi.

Sintomi della carenza di calcio

Fortunatamente i sintomi della carenza di calcio sono facilmente distinguibili e riconoscibili, pertanto non vi imbatterete in grosse difficoltà per la diagnosi.

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Tra i principali sintomi possiamo sicuramente ricordare: dolori ai muscoli, allo scheletro, alla punta delle dita, agli avambracci, alla schiena, crampi fragilità ossea. Alcune delle più gravi conseguenze della fragilità ossea possono essere l’osteoporosi o deformazioni fisiche.

Sintomi meno evidenti, ma pur sempre da tenere in conto sono: secchezza della pelle, fragilità delle unghie, perdita di capelli, carie ai denti, squilibri tiroidei, insonnia, tachicardia, malfunzionamento di fegato e reni.

Cause e conseguenze della carenza di calcio

La carenza di calcio ha sicuramente come causa principale una cattiva alimentazione; tuttavia è possibile rintracciare anche altre cause tra cui menopausa, abuso di alcool, anzianità, intolleranza o allergia al lattosio, uso eccessivo di cortisoni, dieta troppo ricca di fibra.

Le principale conseguenza, invece, è un’alterazione del naturale equilibrio del nostro corpo.

In condizioni normali il nostro organismo si trova in uno stato alcalino garantito dalla presenza di sali minerali quali: calcio, magnesio, ferro, potassio, silicio, zolfo e sodio.
Un carenza di calcio non può che far scaturire un processo di demineralizzazione che porta l’organismo in uno stato acido. In questo stato acido esso assorbe i minerali direttamente dai denti e da altri organi, consumandoli.

Possibili cure alla carenza di calcio

Normalmente, il fabbisogno giornaliero di calcio per un adulto medio va da 800 mg a 1000 mg; per i bambini, invece, va da 800 mg a 1200 mg; per i neonati sono sufficienti 500 mg.

Come fare se non si riesce a rientrare in questi parametri? Come si può remineralizzare l’organismo? 

La prima cosa da fare è di evitare di assumere cibi acidi, tra cui ; caffè, cioccolata, alcool, cereali, legumi, frutta secca, zucchero, bevande gassate, latticini, margarina, alimenti cotti, troppa carne, pesce o uova.

Infatti, sebbene nell’immaginario comune il latte sia l’alimento per eccellenza ricco di latte, non è proprio così: molto meglio, invece, seguire una dieta crudista, prediligendo in particolar modo frutta e verdura.

D’altro canto, tra gli alimenti consigliati possiamo annoverare: tuberi, alghe, germogli, fagioli di soia, tofu, olio extra vergine d’oliva, tisane, infusi, broccoli, lenticchie, uova, formaggi, spinaci, cime di rapa, litotamnio, spirulina, fagioli, pepe e rosmarino.

Oltre al calcio direttamente, è importante assumere anche Vitamina D, la quale ne facilita l’assorbimento. Gli alimenti che maggiormente contengono tale Vitamina sono il salmone, l’aringa, lo sgombro, le uova, il burro, i formaggi. Oltre che con l’alimentazione, è possibile apportare Vitamina D al nostro organismo anche semplicemente esponendoci al sole per circa 15 minuti al giorno.

Nel caso in cui non si dovesse riuscire a seguire una corretta alimentazione per apportare all’organismo il giusto quantitativo di calcio di cui necessita, è possibile comprarne degli integratori. Tra i più utilizzati ricordiamo:

  • Il carbonato di calcio, molto economico ma da assumere durante i pasti per garantirne l’assorbimento
  • Il citrato di calcio, costoso ma assumibile anche a stomaco vuoto a qualsiasi ora del giorno

Generalmente si sconsiglia l’uso di integratori a meno che non sia strettamente necessario in quanto potrebbero generare alcuni effetti collaterali tra cui flatulenza, gonfiore e costipazione. Inoltre tè, caffè, fumo e alcool ne riducono l’assorbimento.

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