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Habanero: che cos’è, proprietà, benefici, utilizzi e controindicazioni

Habanero: che cos'è, proprietà, benefici, utilizzi e controindicazioni

L’habanero, Capsicum chinense Jacq, è una specie di peperoncino, quale termine viene maggiormente adoperato per chiamare il frutto e non l’intera pianta.
L’alimento di origine vegetale è molto ricco in vitamina C, vitamina A, acqua e fibre.

Nonostante sia molto piccante, all’interno della graduatoria Scoville, non è presente fra le prime posizioni, a differenza di alcune tipologie, quali Naga Morich, But Jolokia e Trinidad Scorpion, le quali hanno grado di piccante decisamente più elevato.

Che cos’è l’habanero?

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L’habanero è una specie di coltivazione eterogenea, irregolare ed i suoi frutti si presentano sovente diversi tra loro. La pianta del frutto si presenta sotto forma di piccolo arbusto, dalle dimensioni variabili fra i 40 e gli 80 cm. Le sue foglie sono di colore verde, mentre i fiori sono piccoli e hanno petali di colore bianco; questi si tramuteranno poi in frutto.

Una volta maturato, il peperoncino può assumere differenti colori, fra cui rosso, arancione, bianco, marrone, giallo ed anche rosa: questi non supera i 2-6 cm di lunghezza, e si presenta a forma di lanterna.

Quando ancora acerbo, l‘habanero si presenta di colore verde, mentre, una volta maturo prende colore, quelli sopra citati. Una volta maturi, i peperoncini di solito acquisiscono maggiore piccantezza, anche se questa non è determinata dal colore, bensì dai capsaicinoidi, quale maggiore esponente è rappresentato dalla capsaicina, ivi contenuti.

L’habanero è sovente messo in paragone con la varietà di peperoncino Scotch Bonnet, il quale fa parte della stessa specie, ed ha caratteristiche organolettiche somiglianti. Così come avviene per altri peperoncini, anche l’habanero possiede alcune delle sue molecole piccanti all’interno della placenta, vale a dire la pellicola bianca posta all’interno, ed altre all’interno dei semi. 

La piccantezza del frutto, oltre quelle sopra citate, è data di norma da altre caratteristiche, quali patrimonio genetico, terra di coltivazione e stato di maturazione. E’ da non tralasciare però un altro fattore: la pianta dell’habanero è capace di generare differenti frutti, talvolta con concentrazioni di capsaicinoidi differenti tra loro.

Alcune informazioni sulla coltivazione

Se si decide di coltivare piante di habanero, è bene considerare il fatto che questi predilige temperature elevate, attivandosi soltanto nella stagione estiva. Quasi tutti i peperoncini danno i loro frutti in estate, anche se esistono alcune tipologie che resistono anche alle temperature rigide, come la varietà frutescens e pubescens.

Benefici ed aspetti nutrizionali dell’habanero

L’habanero è un frutto di origine vegetale facente parte sia del VI che del VII gruppo degli alimenti. Possiede poche calorie, e la maggioranza è tutta di glucidi, mentre i lipidi e le proteine sono in netta minoranza.

L’habanero conta un gran numero di vitamine, soprattutto la vitamina Cacido ascorbico, anche se è bene ricordare che se si vuole beneficiare di questa, si deve consumare il prodotto crudo o cotto appena.

Vanta anche ottimi livelli in beta-carotene, licopene ed ulteriori carotenoidi o provitamina A. Queste molecole rivestono un ‘importante ruolo per l’organismo, ed in unione ad ulteriori sostanze non vitaminiche, quali flavonoidi, acidi fenolici, derivati della clorofilla e così via, svolgono un ruolo decisivo nella lotta contro lo stress ossidativo condotto dai radicali liberi.

Al fine di migliorare l’assorbimento in carotenoidivitamine liposolubili, è un consiglio quello di andare a condire il peperoncino con un filo d’olio EVO; questo soprattutto da parte di tutti quei soggetti che abbiano subito un’asportazione della cistifellea, per la mancanza in bile.

Così come avviene per tutti gli altri peperoncini, nemmeno l’habanero risulta essere molto digeribile, colpa da attribuire alla sua buccia, la quale resta decisamente immune dagli attacchi dei succhi digestivi dell’organismo umano. L’unico modo per scongiurare questo problema, sarebbe quello di cuocere il frutto, magari sbucciandolo, rimuovendo la parte indigesta.

Ad ogni modo, l’habanero conta importanti quantitativi in acqua, fibre e potassio, nonostante la sua elevata piccantezza non lo faccia essere un alimento prediletto da molti. L’habanero non è nemmeno l’ideale per la dieta collettiva: anche se ricco in vitamine, sali minerali ed antiossidanti, l’estrema presenza in capsaicinoidi fa sì che questi vada in contrasto con determinate patologie, quali:

Una porzione media di habanero non dovrebbe superare i 150-300 g.

Utilizzi dell’habanero

Anche se originario della regione amazzonica, Sud America, ad oggi l’habanero viene prodotto a livello mondiale nella penisola messicana dello Yucatan, dove è considerato parte fondamentale delle ricette locali, ed è infatti utilizzato per condire la maggior parte di esse, che sia a crudo, cotto, crudo in purea, in salsa e così via.

Ulteriori produttori ad oggi noti sono: Belize, Panama, Costa Rica, Colombia, Ecuador e alcune zone degli Stati Uniti, tra cui il Texas, l’Idaho e la California.

L’habanero presenta un sapore fruttato, con sentori che richiamano agli agrumi ed aromi floreali. Queste peculiarità lo rendono ideale per produrne salse piccanti ed ulteriori condimenti.
Qui in Itali viene utilizzato all’interno di insalate, sughi, primi piatti e per condire carni, soprattutto arrosti al forno, ed in ulteriori ricette particolari. Le più diffuse sono di certo:

  • habanero fritto e ripieno di robiola ed erba cipollina
  • habanero alla partenopea, e quindi grigliato, poi spellato e raschiato all’interno, per poi essere condito con sale olio ed aglio a crudo.

Controindicazioni dell’habanero

L’habanero, come già osservato non è di certo privo di controindicazioni. 
Non risulta di certo l’ideale per la dieta dei soggetti con determinate patologie, quali:

  • gastrite
  • ulcera, sia gastrica che duodenale
  • reflusso gastroesofageo
  • colon irritabile
  • ragadi anali
  • emorroidi

Il peperoncino habanero è inoltre molto difficile da digerire, per cui un consiglio è quello di cuocerlo, rimuovendo la buccia, causa portante del problema: in questo modo però si andranno a perdere anche molte delle sue importanti proprietà.

L’habanero va assolutamente evitato anche durante gravidanza ed allattamento, visto che può provocare intolleranze ed allergie nel bambino.

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