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Peperoncino (Capsico): proprietà, benefici, utilizzi e controindicazioni

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Il Capsico (peperoncino tipico dell’India e regioni tropicali) è particolarmente utilizzato in fitoterapia data la sua azione vasodilatatrice locale (per curare irritazioni della cute e delle mucose) nonchè la sua azione antidolorifica.

La componente attiva di tale pianta è la capsaicina il cui effetto antalgico è favorito dalla capacità di contrastarsi con i nervi sensoriali della cute specie per quanto concerne il trasmettere lo stimolo doloroso.

Attività biologica

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Il Peperoncino, nello specifico, la capsaicina presentano la favorevole proprietà analgesica. Tale proprietà ha ricevuto la sua conferma mediante diversificati studi clinici, e per tale motivazione ciò ne ha attestato l’efficiente utilizzo per quanto concerne preparazioni contenenti capsaicina approvate soprattutto per i trattamenti del dolore, nello specifico per trattare dolori di tipo neuropatico.

L’efficienza della capsaicina è data dal suo meccanismo d’azione estremamente singolare. Tale molecola, infatti, ha la capacità di collegarsi ad un particolare ricevitore situato nei nervi sensoriali: il recettore vanilloide 1 (o TRPV1). Tale ricevitore consiste in un canale ionico che, una volta messo in atto, tende ad aprirsi permettendo l’entrata di ioni calcio nella cellula nervosa. Questo flusso, di conseguenza, sprigiona il rilascio di sostanza P (una sostanza coinvolta soprattutto nel momento in cui insorge il dolore e la termoregolazione) dai neuroni sensitivi coinvolti soprattutto per quanto concerne il trasmettere stimoli nocicettivi.

Ciò nonostante, il collegamento della capsaicina a tali ricevitori – successivamente ad una primitiva e intensa eccitazione (che di conseguenza provoca il classico senso di bruciore percepito quando si fa uso del peperoncino) – tende successivamente a ristabilizzarsi, causando a sua volta una diminuzione della sostanza P dai cosiddetti neuroni sensitivi, attuando di conseguenza la funzione analgesica.

Della capsaicina, in aggiunta, sono state studiate le potenziali proprietà antibatteriche. Studi specifici, infatti, hanno evidenziato che la capsaicina è in grado di svolgere un’azione antimicrobica nei confronti dell’Helicobacter pylori, il quale può farla divenire un potenziale alleato nel difficile trattamento di deradicazione di questo batterio nei soggetti che soffrono di ulcera peptica o gastrite cronica. Ciò nonostante, tale trattamento terapeutico della capsaicina non risulta essere ancora approvato.

Contro il dolore neuropatico e i reumatismi

Il peperoncino può dunque essere considerato un efficiente stimolo per quanto concerne la cura del dolore neuropatico e, in differenti casi, anche dei reumatismi, data la presenza di capsaicina presenta al suo interno e di conseguenza la stessa funzione che essa esercita sui nervi sensoriali.

Per trattare tali disturbi, il peperoncino deve essere usato solo all’esterno. Quando viene utilizzato in crema (standardizzata allo 0,25% o allo 0,75% in capsaicina), nella maggior parte dei casi è consigliabile applicare (massimo 3 volte al giorno) il composto solo sulla zona cutanea soggetta alla patologia.

Pertanto, è importante notare che quando il peperoncino viene usato per trattamenti terapeutici, risulta essere fondamentale utilizzare preparazioni ben dettagliate e standardizzate in principi attivi (capsaicina), poiché solo in questo modo è possibile conoscere il quantitativo opportuno di sostanze farmacologicamente attive che si stanno assimilando.

Contrariamente, quando vengono usate preparazioni a base di peperoncino, i dosaggi di prodotto da assimilare possono essere diversificata in base alla funzione che vogliamo essa svolga, che varia a seconda del quantitativo di capsaicina contenuto al suo interno. Tale quantitativo, nella maggior parte dei casi, viene consigliato ancor prima dall’azienda produttrice nelle istruzioni presenti nella confezione acquistata o meglio sul foglietto illustrativo contenuto all’interno della scatola. Pertanto, risulta essere fondamentale seguire le indicazioni su di esso prescritte. In qualsiasi caso, precedentemente all’assunzione ai fini terapeutici, è opportuno attuare una qualsiasi tipologia di preparazione contenente peperoncino, nonchè consultare precedentemente al trattamento uno specialista.

Utilizzo nella medicina popolare e in omeopatia

Nella medicina popolare tale alimento viene utilizzato per via esterna al fine di trattare la lombalgia cronica e dunque effettuare gargarismi contro la reucedine e il mal di gola. Contrariamente, se utilizzato per via interna, il peperoncino nella medicina tradizionale serve per operare trattamenti per quanto concerne disturbi gastrointestinali e per contrastare ad esempio il mal di mare, oltre che come rimedio per curare problemi di arteriosclerosi e ulteriori disturbi cardiovascolari.

Il peperoncino viene inoltre utilizzato anche dall’omeopatia, nella quale assume il ruolo di contrastare eventuali dolori articolari, l’osteoartrite, infiammazioni del cavo orofaringeo, infezioni all’orecchio medio e contro altri disturbi cutanei (come l’eczema).

É dunque opportuno prestare bene attenzione alle applicazioni del peperoncino per quanto concerne il trattamento di eventuali disturbi, le quali non sono né state approvate, né tantomeno supportate dalle specifiche verifiche sperimentali, oppure se vi sono state, non le hanno superate. Pertanto, dato ciò, esse potrebbero essere prive di efficienza terapeutica o comunque risultare danno per l’organismo e la sua salute.

Peperoncino: Effetti collaterali

Successivamente all’assimilazione del peperoncino è possibile che compaiano problemi come eccessiva sonnolenza e/o eccessiva sedazione.

Controindicazioni

Bisogna sempre evitare il contatto con gli occhi e con la cute infiammata. Evitare bagni o docce calde precedentemente e successivamente all’applicazione di capsaicina, poiché ciò potrebbe aumentare la sensazione di bruciore. Evitare dunque, l’assimilazione di peperoncino nel caso in cui debbano esserci problemi di ipersensibilità verso uno o più componenti presenti al suo interno.
Utilizzare il peperoncino e/o le preparazioni a base di capsaicina, nella maggior parte dei casi, è sconsigliato durante la fase della gravidanza e durante la fase dell’allattamento. In ogni caso, è sempre opportuno consultare uno specialista.

Interazioni Farmacologiche

  • tende ad aumentare l’assorbimento della teofillina;
  • riduce i danni gastrici causati da asprina;
  • assumere in maniera prolungata peperoncino prolunga il tempo porta problemi di sonnolenza;
  • l’impiego di creme a base di capsaicina può comportare tosse specialmente durante l’utilizzo di ACE-inibitori;
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