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Tuia: che cos’è, utilizzi e controindicazioni

Tuia: che cos'è, utilizzi e controindicazioni

Proveniente dall’America del nord, precisamente dal Canada, la Tuia deve il suo nome alla Thuya occidentalis, una pianta facente parte del complesso delle Coniferae. Di questa tende ad essere adoperata la droga composta dal bocciolo e dalla ramificazione con congiunto fogliame.

Al suo interno difatti risulta possibile trovare solo:

  • Resina;
  • Polisaccaride disciolto nell’acqua ed avente funzione immunostimolante;
  • Olio essenziale;
  • Flavonoidi;
  • Lignani;
  • Tannini;
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Risulta essere un arbusto dall’aspetto signorile avente un tegumento dritto ed una scorza grande di tonalità scura tendente all’arancio. La capigliatura presenta molteplici rami ed ha una conformazione a piramide.

Difatti la stessa tende a raggiunge i 15 m di altura. Tende a prosperare nei mesi di marzo ed aprile ed ha un frutteto che raggiunge i 15 mm di estensione con una tonalità che va dal rossastro fino al bruno e composto dalle 6 alle 8 lamine che formano una rosa sprovvista di ganci.

Utilizzi della Tuia

Anticamente veniva adoperata dato l’odore aromatizzato che la vedeva protagonista nel corso delle immolazioni. Spesso veniva adoperata nel corso dei procedimenti di mummificazione, difatti il popolo indiano utilizzava la ramificazione al fine di affievolire dolenza alla muscolatura, malaria, gargarismi, gotta, reuma ecc. Spesso la si vedeva utilizzata al fine di produrre case oppure canoe.

Il chimico Nicolas Lemery la utilizzò poi nell’ambito medico conferendo alla stessa la funzione antielmintica. Difatti tendeva ad essere adoperata per curare emorroidi. Tale pianta tende ad essere adoperata prettamente all’esterno in quanto dannosa se utilizzata internamente. Risulta ottimale al fine di curare verruche e papillomi, data la funzione antivirale ed immunostimolante.

In quest’ultimo caso risulta connessa ai polisaccaridi presenti all’interno della pianta. Difatti, i polisaccaridi hanno la funzione di accrescere la riproduzione dei linfociti T e di accrescere la formazione d’interleuchina-2. Nonostante ciò però non tende ad essere adoperata durante le terapie.

Omeopatia

Tale pianta tende ad essere adoperata al fine di curare svariati fastidi come:

Contrariamente, all’esterno tale pianta tende ad essere adoperata nel campo medico tradizionale per la produzione di oli adoperati al fine di curare artrite, reumatismi, dolenza alle articolazioni, lesioni infettive ed ustioni.

Nell’omeopatia invece risulta rintracciabile a base di gocce, tintura madre, sotto forma di polvere oppure di crema. In tal caso tende ad essere adoperata al fine di curare disturbi della digestione, flatulenza, coliche, mucose, rema, nevralgie, infezioni alle urine, ansia, depressione, verruche e condilomi.

Il dosaggio risulta differenza a seconda del soggetto e del fastidio. Per tale motivazione, nell’Omeopatia tende ad essere adoperata al fine di trattare ed eliminare totalmente problematicità connesse:

  • all’irrascibilità;
  • alla preponderante agitazione;
  • allo scetticismo ed all’agitazione;
  • all’insonnia;
  • al preponderante malessere alla testa;
  • alle trazioni muscolari del volto;
  • all’emicrania;
  • alle verruche;
  • alle chiazze della cute;
  • alle unghia friabili;
  • alle vene visibili;
  • alle vene varicose;
  • all’eccessiva sudorazione;
  • alla stipsi;
  • alla disappetenza;
  • all’attitudine ai polipi;
  • alla cistite;
  • all’essiccazione della vagina;
  • alla dolenza all’addome e alle mestruazioni;

Controindicazioni

Risulta consigliato ovviare l’utilizzo di tale pianta e dei corrispettivi composti a base della stessa se il soggetto è in fase di gestazione e nutrimento del neonato. L’estratto della tuia tende ad essere adoperato esternamente in quanto internamente risulta dannoso data la presenza del tujone.

La sintomatologia prevede voltastomaco, rigurgito, dissenteria ed emorragie, sino alla possibile morte in casi ieratici. Per tale motivazione risulta essere prescritto ai soli soggetti che manifestano tali sintomatologie:

  • Malinconia;
  • Inquietudine;
  • Costernazione;
  • Angoscia futura;
  • Impazienza all’incoerenza;
  • Irritabilità;
  • Inganno connesso all’esilità ed alla gracilità;
  • Instabilità;

Sintomatologie che tendono ad aggravarsi:

  • con le temperature gelide ed umide;
  • durante il pomeriggio e la notte;

Migliorando visibilmente:

  • con la sudorazione;
  • con il moto;
  • con l’essiccazione;
  • con le temperature elevate;
  • con le temperature secche;
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