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Santoreggia: che cos’è, proprietà, benefici, utilizzi e controindicazioni

Santoreggia: che cos'è, proprietà, benefici, utilizzi e controindicazioni

La Santoreggia, suddivisa in due specie, ovvero Satureja montana Satureja hortensis, appartiene alla famiglia delle Labiatae, ed è una pianta officinale facilmente reperibile e comunemente utilizzata in ambito terapeutico. 

Viste le proprietà antisettiche e antispasmodiche, la santoreggia può essere adoperata per combattere le afflizioni renali, polmonari e le infezioni intestinali.

Che cos’è la Santoreggia?

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Come appena accennato, è possibile trovare della santoreggia ben due differenti tipologie, ovvero la Satureja montana e la Satureja hortensis, e i fattori che le differenziano sono la grandezza, il colore e la specie. La seconda è infatti erbacea, dalle dimensioni più ridotte e dal colore verde meno scuro rispetto alla prima; nonostante ciò, le proprietà terapeutiche e aromatiche risultano essere le medesime.

La Satureja montana è pluriennale e cespugliosa, e presenta un aroma intenso che riporta quasi al limone.
La Satureja hortensis è annuale, e presenta un aroma più delicato rispetto all’altra, che riporta quasi all’origano.

Entrambe le tipologie di piante hanno le radici fittonanti e i fusti sia ascendenti che eretti, presentano pochi rami, e possono raggiungere un altezza media di 40 cm. Le foglie opposte tra di loro, si presentano lanceolate, strette, visivamente lucide e al tatto un po pelose, i fiori invece, sono di colore bianco-rosato, hanno piccole dimensioni, e sono uniti in spighe ai lati delle foglie. Questi fioriscono tra luglio e settembre, e da questi nasce un frutto, che altro non è che un tetrachenio nero.

La santoreggia nasce spontanea soprattutto in zone soleggiate, particolarmente nella fascia mediterranea, ad altitudini anche di 1.500 metri. Si può trovare facilmente nelle zone prive di coltivazione, e si può anche coltivare, visto il largo utilizzo sia in cucina sia per le sue proprietà.

Alcuni cenni storici

Il termine Satureja è latino, e viene forse dal greco sàtyros e vuol dire satiro, viste le proprietà afrodisiache che le sono state date per l’appunto dai greci. Viene spesso definita anche “erba del satiro”, ovvero quella figura mitologica per metà uomo e per metà capra, con costante appetito sessuale.

Si è pensato a ciò perché, così come detta la tradizione, i satiri dimoravano presso prati ricchi di santoreggia, e da ciò si spiega la loro grande passione per la pianta che gli conferisce l’irrefrenabile sete sessuale.

Si pensa che ai tempi di Cesare, il popolo Romano fece conoscere la santoreggia al popolo dell’Inghilterra, dove si diffuse molto velocemente, e venne di conseguenza utilizzata sia in medicina che in cucina.

Proprietà e Benefici della Santoreggia

Tra le principali proprietà attribuite alla santoreggia abbiamo:

  • antisettica,
  • antispasmodica,
  • carminativa,
  • espettorante,
  • stimolante,
  • stomachica.

Dalla santoreggia è possibile estrarre un olio essenziale dalle proprietà antivirali e antibatteriche, visto il contenuto di eugenolo, carvacrolo e timolo, e dunque molto raccomandato contro raffreddore ed influenza.
All’interno della santoreggia vi sono anche alcuni quantitativi di sali minerali, tra i più noti ricordiamo:

Ulteriori sostanze in essa rintracciabili sono:

Nella santoreggia vi sono anche dei composti chimici, facente parte della famiglia dei terpeni (borneolo, nerolo, e geraniolo), utilizzati per combattere afflizioni renali, polmonari e infezioni intestinali. Le altre sostanze vengono infine utilizzate per produrre profumi.

Utilizzi della Santoreggia

La santoreggia può essere utilizzata come condimento, in modo tale da sfruttarne tutte le proprietà carminative e quindi meglio assimilare tutti i cibi con contenuto di fecola. Il potere antibiotico permette invece una migliore tolleranza da parte dell’intestino alle carni frollate.

In genere si suole utilizzare le foglie della santoreggia, colte prima della fioritura, e i fiori, raccolti quando sono ben aperti. Entrambe le parti della pianta, si possono essiccare in luoghi bui, privi di umidità e ben ventilati, mentre le proprietà si ottengono principalmente quando la stessa viene conservata in mazzetti per poi essere sminuzzata sui cibi soltanto al momento.

L’ infuso ottenuto dalla santoreggia facilita la digestione e diminuisce dolori gastrici nervosi e fermentazione intestinale. Molto spesso viene adoperato anche contro meteorismo, vomito, asma e bronchite. Prepararlo è molto semplice e basta soltanto:

INGREDIENTI: 1 o 2 cucchiai di erba, 250 ml di acqua. 
PROCEDIMENTO: versare l’erba bollita nell’acqua lasciandola in infusione. Filtrare e bere nella giornata stessa, prima dei pasti principali.

EÈ possibile preparare un infuso adatto alle pelli grassenel seguente modo:

INGREDIENTI: 20 g di erba, 500 ml di acqua. 
PREPARAZIONE: lasciar bollire le erbe immerse nell’acqua, dopo di ché spegnere e lasciar intiepidire. L’infuso dovrà essere usato sulla pelle in piccoli quantitativi per almeno 15 o 20 minuti al giorno.

In campo cosmetico, è possibile utilizzare la santoreggia, sotto forma di impacco di foglie sminuzzate, per le sue proprietà astringenti ed antisettiche. In questo modo si potrà intervenire contro le pelli impure, o meglio, immerse nell’acqua per il bagno, rimuove stanchezza, rende più tonici, purifica, profuma il corpo e, se adoperato per il pediluvio, rimuove il fastidioso gonfiore alle caviglie.

L’infuso, se premuto sui capelli, dona maggiore vigore al bulbo pilifero, allontanando inoltre i pidocchi. Le foglie fresche di santoreggia, se sminuzzate e poi poste sulle punture degli insetti, aiutano a placare il dolore.
Prendendo delle bustine in tessuto, con all’interno la santoreggia scaldata a vapore, possono combattere il mal di denti, le infiammazioni ed i crampi. Gli sciroppi a base di santoreggia aiutano a placare la tosse.
L’olio essenziale di santoreggia, infine, viene largamente adoperato in cosmesi per la produzione di profumi e creme, ma anche come aromatizzante dei liquori, tipo il vermouth.

Controindicazioni della Santoreggia

La santoreggia, consumata in purezza, non presenta particolari controindicazioni od effetti indesiderati.

Al contrario, invece, l’olio essenziale, visto che è molto forte, deve essere utilizzato con cautela, e quindi prestando molta attenzione, facendosi magari consigliare dal medico curante.

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