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Rusco: che cos’è, proprietà, benefici, utilizzi e controindicazioni

Rusco: che cos’è, proprietà, benefici, utilizzi e controindicazioni

Il rusco, il cui nome scientifico è Ruscus Aculeatus, comunemente conosciuto come pungitopo, è una pianta appartenente alla famiglia delle Ruscaceae.
Il suo nome deriva dal fatto che, essendo molto pungente, nell’antichità veniva sistemato intorno alle scorte alimentari per tenere lontani i topi.

Esso veniva utilizzato sin dai tempi dell’Antica Roma: era un potente talismano che, piantato intorno alla casa, scacciava i malefici; il suo decotto veniva inoltre utilizzato per curare le infezioni ai reni e per alleviare i dolori mestruali.

Descrizione e habitat della pianta

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Il rusco è una arbusto sempreverde che può raggiungere un’altezza compresa tra i 30 cm e gli 80 cm. Il suo rizoma (la modificazione del fusto sotterranea e rigonfiata) è molto robusto, ramificato e alla sua base sono collegate le radici.

I suoi fusti, che nascono dal rizoma, possono raggiungere un’altezza massima di 60 cm ed, essendo spesso lignificati alla base, tendono ad essere molto rigidi, per poi ramificarsi mano mano che si va verso l’alto.

L’arbusto è anche dotato di piccoli rami a punta chiamati cladodi, che tendono ad avere una forma ovale terminante in una punta molto pungente. Al centro dei cladodi sono situate le foglie, molto piccole e difficili da vedere. Esse hanno una forma triangolare.

I fiori sbocciano all’ascella delle foglie, sono formati da sei petali ed sono di colore verde.
Infine, i frutti sono delle bacche di forma sferica e di colore rosso accesso. Generalmente contengono 1-2 semi.

Il rusco è originario del continente europeo. L’habitat che predilige sono i boschi, i sottoboschi, le pinete e le leccete; in generale preferisce i terreni calcarei.

Proprietà e benefici del rusco

Il pungitopo, per quanto possa sembrare una mera pianta ornamentale, contiene in realtà numerosi principi nutritivi benefici per il nostro organismo, saponine steroliche (ruscogenina, neoruscogenina), olio essenziale tracce, sali minerali, resina, sali di potassio e di calcio, flavonoidi (rutoside, ramnoglucoside, quercetolo). Scopriamo insieme alcune delle sue azioni.

Azione vasoprotettrice

Il pungitopo svolge un’azione protettiva sui vasi sanguigni ed in particolare ha degli effetti benefici sulla circolazione venosa periferica.

Proprio per questo la pianta è utile per trattare i disturbi legati all’insufficienza venosa cronica ed i sintomi ad essa collegata come: dolori e senso di pesantezza alle gambe; prurito; edemi; crampi notturni ai polpacci. Inoltre può trattare i problemi della circolazione retinica, dell’ipertensione ortostatica, delle varici e della stasi venosa.

Azione antinfiammatoria

L’azione antinfiammatoria del pungitopo gli consente di trattare le infiammazioni e di ridurle. Ciò può avere risultati positivi in svariati ambiti, ed in particolar modo nella cura delle emorroidi e dei geloni. Tale azione può essere destinata anche all’ambito cosmetico, con scopi lenitivi, protettivi, disarrossanti per pelli fragili.

Azione flebotonica

L’azione flebotonica del pungitopo è da attribuire al suo contenuto di ruscogenine. Tale azione comporta un aumento di tonicità ed elasticità delle pareti venose e dei vasi sanguigni in generale; tant’è che può aiutare soprattutto in caso di fragilità e permeabilità capillare. A tali condizioni sono legate patologie come ristagni linfatici e cellulite.

Azione diuretica ed antiedemigena

Grazie alla sua azione diuretica, dovuta al suo contenuto di rutoside, il pungitopo favorisce l’espulsione dei liquidi in eccesso nonché delle sostanze di scarto e tossiche per il nostro organismo. Ciò ci aiuta a combattere sicuramente la cellulite; il gonfiore degli arti inferiori e superiori; gotta e reumatismi generati da un eccesso e ristagno di acidi urici; flebiti; calcoli renali.

Modi d’uso del pungitopo

Il pungitopo può essere destinato ad un uso esterno o interno.

Per quanto concerne l’uso interno se ne consiglia l’estratto secco, con il quale si possono preparare infusi o decotti (lasciando il infusione in acqua bollente per circa dieci minuti, per poi filtrare il tutto) da assumere due volte al giorno lontano dai pasti. Dell’estratto secco se ne possono consumare anche circa 500 grammi al naturale sempre secondo le modalità sopra-indicate

Altro modo di utilizzarlo è la tintura madre, anch’essa da assumere due volte al giorno lontano dai pasti. Ad uso esterno si trovano, invece, in commercio svariate creme per pelli sensibili.

Controindicazioni del pungitopo

Generalmente l’utilizzo del rusco non presenta alcuna controindicazione, a meno che non si sia allergici ad uno dei suoi componenti, in tal caso potrebbero presentarsi degli effetti collaterali anche gravi, tra cui shock anafilattico.

Inoltre, si sconsiglia di: ingerirne le bacche in quanto potrebbero comportare vomito e diarrea; di farne uso in gravidanza ed allattamento.

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