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Edema: che cos’è, cause e possibili cure

edema che cose cause e possibili cure

Edema: che cos’è

Consistente in un’accumulazione di liquefatti internamente alle zone d’intervallo del corpo, è l’edema. Esso è evidenziabile attraverso rigonfiamenti causati per la maggior parte da diversificati problemi.

Una diagnosi apparentemente facile ma dettagliata vede il pressare con le dita l’area localizzata gonfiata. Se successivamente a tale passaggio si viene a formare un’infossatura nota come “fovea”, tale diagnosi svolta ha portato a risultati favorevoli evidenziando la patologia nota come edema patologico. Tale infossatura tende ad essere più lampante se i procedimenti sono eseguiti in correlazione ad una sporgenza dello scheletro (ad esempio contorno frontale di tibia e osso sacro). Contrariamente se tale patologia è dovuta ad un trauma o causata da un’accumulazione di mixedema (dunque mucopolissacaridi), specifica causa di ipotiroidismo, successivamente a ciò la cute tende a ristabilirsi ritornando alla normalità.

Motivazione

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Connesso a fattori localizzati, l’edema a sua volta può causare difficili problemi inerenti al flusso circolatorio (ad esempio problemi di vene varicose, rossori ai tessuti cutanei, ecc..), ma può anche espandersi su tutto il corpo. Patologia dovuta all’assimilazione scarsa di proteine, prende il nome di Kwashiorkor, e consiste in una diffusione totale dell’edema sull’organismo. Ciò causa al ventre un rigonfiamento (noto come ascite), spesso formatosi maggiormente negli adolescenti non nutriti, specie negli Stati con un tasso di ricchezza molto basso.

Motivo rigonfiamento gambe

In ambito patologico, tale patologia spesso è causa di peggioramenti inerenti ad interscambi dei vasi capillari.

Normalmente, i vasi capillari hanno la capacità di passare lentamente attraverso i contorni delle arterie assorbendo attraverso i contorni venosi. Il flusso sanguigno lentamente filtra all’interno di esse, apportando ossigeno e materie efficaci nei contorni delle arterie, portando a sua volta sostanze negative nei contorni venosi. Questo procedimento è favorevole al fine di ottenere una progressione seppur lieve, a causa di numerosi elementi (quali compressione delle vene nonchè accumulo di fattori proteici all’interno del plasma e del liquido interstiziale).

Il più delle volte lo stare alzati per tempi duraturi comporta un rigonfiamento dei piedi. Questo perchè il rimanere in piedi causa un accrescimento del flusso venoso (comportando un mancato rientro del flusso sanguigno dalle gambe all’organo cardiaco). Dato dunque un accrescimento della pressione, i vasi tendono a passare, sia nei contorni venosi che nei contorni delle arterie, e dato che vi è un mancato assorbimento, tale processo comporta un’accumulazione di edemi. Stesso ragionamento lo si può fare nel caso in cui le vene si presentano ostruite dal trombo (causa flebite), poichè il flusso sanguigno data la mancata filtrazione, fa accrescere la compressione delle vene, causando un assorbimento difficile dei vasi capillari, che comportano a loro volta un’accumulazione di liquidi all’interno dell’area interstiziale facendo pertanto formare l’edema.

Tale patologia si andrebbe a verificare maggiormente, se non ci fosse l’agire del linfoide, che consiste dunque nell’assorbire la sostanza interstiziale accumulatosi. Pertanto, uno sbagliato linfodrenaggio può comportare edemi e rigonfiamenti ( il cui movente sono un fattore parassitico, sottrazione di tessuto linfatico e/o aumento di sostanza fibrosa dovuta alle radiazioni terapeutiche).

Contrariamente, l’edema non comporta la problematica inerente all’ipertensione arteriosa, poichè controllata da un vaso sanguigno posto precedentemente ai capillari.

Ulteriore patologia legata all’edema comporta uno scompenso cardiaco. Ciò consiste in un ventricolo che non ha la capacità di trasportare il flusso del sangue giuntogli dall’altro ventricolo. Tale problema causa dunque un’accumulazione del sangue nel flusso sistemico e/o nel flusso dei polmoni. Pertanto, si viene a creare un accrescimento della compressione delle vene, il passaggio del sangue supera l’assimilazione e di conseguenza di vengono ad accumulare i liquidi causa di edemi. Un mal funzionamento renale, in aggiunta, comporta edemi poichè questi incapaci di compiere la funzione di filtrazione. Tale mancanza comporta una sottrazione di fattori proteici nei vasi sanguigni.

Una insufficiente alimentazione, un programma alimentare contenente un basso apporto proteico e/o mutamenti dietetici e del metabolismo causa eccesso consumo di bibite alcoliche, così come il Kwashiorkor, causano una diminuzione di fattori proteici all’interno del siero del sangue. Poichè questi fattori proteici tendono a chiamare acqua causando una compressione (nota come colloidosmotica), la riduzione di tale ammassamento nel plasma diminuisce l’assorbimento dei vasi capillari, comportando la formazione di edemi. In aggiunta, il mal funzionamento del fegato (specialmente di cirrosi epatica) comporta la medesima problematica, poiché la ghiandola più grande dell’organismo consiste dunque nell’area primaria di accumulo proteico plasmatico.

Tale patologia, inoltre, è conseguente di rossori, causati da fattori naturali fisici (come traumi, eccessivo calore ecc..), fattori chimici (come eccessivi acidi ecc..) e/o fattori biologici (quali batteri, virus ecc..). Date tali problematiche e ulteriori cambiamenti inerenti al flusso sanguigno causati da rossori, si è dinanzi ad un accrescimento della filtrazione dei capillari, causando un’accumulazione di fattori proteici all’interno dei liquidi interstiziali (posti internamente all’area delle cellule, ossia tra i vasi e le cellule). Ugualmente alla cattiva alimentazione, ciò comporta una riduzione della pressione oncotica del plasma ed un accrescimento della permeabilità capillare. Ciò di conseguenza comporta la formazione di edemi.

Rimedi

Tale patologia è curabile combattendo dapprima la patologia alla sua origine.

Al fine di curarla attraverso l’utilizzo di prodotti a base naturale, è possibile incorrere all’utilizzo di sostanze come ippocastano, mirtilli, rusco, centella e prodotti naturali favorevoli alla diuresi.

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