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Lenticchie Rosse: cosa sono, proprietà, utilizzo e benefici di questo legume

Lenticchie Rosse: cosa sono, proprietà, utilizzo e benefici di questo legume

Risultanti essere sementi eduli facenti parte del IV complesso essenziale dei cibi, sono le lenticchie rosse. Aventi un elevato quantitativo di amido e fibre, codesti alimenti favoriscono l’apporto vitaminico e dei minerali, così come di antiossidanti e lecitine.

Risultanti essere una tipologia di lenticchia risultano essere le lenticchie rosse.

Che cosa sono le lenticchie rosse?

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Quest’ultime, al loro interno, presentano un endosperma amidaceo ed un germe, coperti da corteccia esterna fibrosa corticale.

Le stesse tendono ad essere cotte all’interno delle pentole per la bollitura, all’interno di acqua gelata, sino a portare ad evaporazione il liquido in eccedenza. Solitamente, i legumi essiccati non hanno bisogno di rimanere in immersione. Nel campo culinario asiatico, le stesse risulta essere congiunte a riso oppure rotis.

Tendono ad essere consumate in ogni regione dell’India, dello Sri Lanka, del Pakistan, del Bangladesh e del Nepal. Facenti parte del complesso familiare delle Fabaceae, le lenticchie rosse rientrano nel genere Lens della varietà culinaris, ulteriore termine botanico della lenticchia risulta essere Lens esculenta. Risultano inoltre essere cibi italiani, sebbene la derivazione geografica risulta essere l’Indocina.

Le lenticchie difatti tendono ad essere ricavate da una pianta erbacea annua, avente un’altura pari ai 40 cm che tende a produrre rami aventi all’interno la sementa.

Proprietà

Risultanti essere sementa rientrante nel IV complesso essenziale dei cibi sono le lenticchie rosse. Essiccate, conferiscono un elevato quantitativo di calorie. Ciò nonostante, è opportuno precisare che se sottoposte a cottura, tendano ad accrescere di voluminosità abbassando il tasso energetico.

Inoltre, bollite e di riluttanza liquida, con aggiunta di brodo, conferiscono apporto chilo calorico. Il vigore donato riguarda prettamente i glucidi, con annesse proteine e lipidi. I carboidrati risultano essere perdipiù complessi (quale l’amido), contrariamente ai peptidi, i quali sono amminoacidi essenziali non completi, dunque non presentano al loro interno fattori peculiari delle proteine umane.

Alfine, gli acidi grassi presentano una coesione polinsatura, al cui interno vi sono Omega 3 ed Omega 6, e ulteriori lipidi e complessi lipidici quali fitosteroli e lecitine. Aventi un abbondante quantitativo di fibre, risultano essere le lenticchie rosse.

Lo stesso endosperma, presenta al suo interno le stesse, sebbene, contrariamente, abbia un elevato quantitativo di molecole solubili. Per quanto concerne il quantitativo di vitamine, risulta rilevante. Ne risultano ricche specialmente le molecole idrosolubili rientranti nel complesso B, come: acido folico, tiamina oppure vitamina B1 e piridossina oppure vitamina B6, vitamina B2 e niacina.

Per quanto concerne l’apporto salino, risulta virtuoso. Le lenticchie difatti risultano ricche di ferro, seppur non biodisponibile, fosforo, zinco e potassio. Sprovviste di glutine risultano essere le lenticchie. La presenza di purine, sostanze degli acidi nucleici, risultano favorevoli.

Utilizzi

Il gusto delle lenticchie risulta particolare con un retrogusto dolce. In commercio risulta possibile rintracciare le lenticchie secche oppure sottoposte a cottura e all’interno di contenitori in salamoia.

Contrariamente ad ulteriori legumi, seppur secchi, non necessitano di immersione. Svariati risultano essere le metodiche di consumazione: germinate e consumate senza cottura, bollite, cotte in padella, fritte e sottoposte a cottura al forno. Attraverso il processo di triturazione, tende ad essere utilizzata per molteplici fattori, specialmente al fine di produrre la pasta alimentare.

La pasta di lenticchie rosse presenta il beneficio di garantire l’obiettivo medesimo del frumento, conferendo differenti benefici nutrizionali. Tende ad essere ritenuto un cibo dietetico e, avvicendato oppure congiunto ad ulteriori ingredienti aventi cereali ed ulteriori granaglie, risultando pertanto un alimento infallibile all’interno delle diete vegane, che spesso hanno problemi ad apportare il giusto quantitativo proteico. La metodica di produzione maggiormente comunitaria prevede l’utilizzo del tegame. La sementa integra con tegumento necessita una tempistica di cottura non superiore ai 40 minuti.

Le tipologie di ridotte dimensioni, tendono a richiedere una tempistica di cottura pari ai 10 minuti, successivamente al quale divengono un addensato purè. Risultano alquanto utilizzate al fine di preparare primi piatti, oppure cucinare vellutate, minestroni e zuppe. Le lenticchie rosse, tuttavia, risultano principalmente utilizzate per la preparazione di ricette rapide, o congiunte a 15 minuti dalla fine della cottura.

Contiguo risulta essere l’utilizzo a freddo della sementa bollita per la preparazione di insalate, sebbene a codesto obiettivo tendono ad essere predilette le lenticchie in contenitori con tegumento. Le lenticchie rosse sottoposte a cottura, tendono poi ad essere utilizzate al fine di produrre polpettine da cuocere in forno oppure fritte. La farina di lenticchie incentiva l’apporto nutritivo e la sapidità. Singolarmente, contrariamente, tende ad essere utilizzata al fine di produrre pane piatto da sottoporre a cottura in padella.

Benefici

Ottimali per qualsiasi dieta, le lenticchie rosse risultano utili ugualmente nei regimi alimentari contrastanti l’eccedenza di peso e per i soggetti affetti di malattie anaboliche, come: iperglicemia, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia ed ipertensione arteriosa.

Tuttavia, risulta opportuno sottolineare che non bisogna trascurare l’apporto energetico e il carico glicemico. Nei soggetti affetti da obesità, il quantitativo di lenticchie rosse deve essere obbligatoriamente pari allo scopo terapeutico favorente la perdita del peso. Uguale riguarda le patologie diabetiche e l’ipertrigliceridemia, laddove si consiglia di dimezzare il quantitativo medio e l’apporto glicemico complessivo. Inoltre, le proteine delle stesse risultano a medio tasso biologico.

Ciò sta a significare che, singolarmente, non risultano bastevoli a riempire il fabbisogno di amminoacidi essenziali. Risulta pertanto opportuno apportarle, consumando proteine ad elevato tasso biologico da sorgenti animali oppure peptidi aventi all’interno amminoacidi delimitanti.

Per quanto concerne i vegetariani e i vegani, eccellente sistema al fine di riempire il tasso biologico delle lenticchie rosse prevede la congiuntura oppure la supplenza con ulteriori cereali. Mediante il quantitativo di acidi grassi polinsaturi essenziali Omega 3 e Omega 6, fitosteroli e lecitine, le stesse conferiscono benefici per quanto concerne malattie quali, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, ipertrigliceridemia e complicazioni del diabete mellito di tipo 2.

Le stesse fibre favoriscono l’apporto salutare delle lenticchie rosse. Riducono l’apporto glicemico, incentivando l’appetenza, riducendo la somministrazione di colesterolo e dei sali biliari, incentivando la peristalsi intestinale, abbassando le probabilità di tumore al colon e cibando il microbiota. Tuttavia, le stesse, in caso di eccedenza causano danneggiamenti per quanto concerne l’equilibrio organico.

Comportano l’insorgenza della flatulenza, della tensione all’addome e problemi di meteorismo, accrescendo inoltre la voluminosità delle feci ed abbassandone la riluttanza sino a causare dissenteria. Inoltre, le lenticchie rosse spellate presenta un quantitativo di fibre solubili rilevante. Codeste, gelatinizzano le feci ovviando l’accrescimento della voluminosità.

Tuttavia, la collosità delle fibre in eccedenza compromette l’assimilazione non soltanto dei fattori nutrizionali sgraditi, bensì ulteriormente dei fattori opportuni quali vitamine e minerali. Solitamente, quantitativi sovrabbondanti di lenticchie rosse risultano sconsigliate per la dissenteria.

L’operosità antinutrizionale delle fibre risulta sottolineata dalla compresenza di ulteriori fattori, alquanto presenti all’interno del tegumento esterno. Questo riguarda gli ossalati e i fitati, così come gli inibitori delle proteasi e dei tannini, i quali tendono ad essere formati dalla coesione fra acido ossalico e acido fitico con minerali, ossalati e fitati, i quali risultano inassorbibili dall’intestino. Inibitori delle proteasi e dei tannini, contrariamente, operano per quanto concerne gli enzimi digestivi contrastando la funzione digestiva e l’assimilazione proteica.

I quesiti antinutrizionali tendono ad abbassarsi in maniera drastica mediante il procedimento di cozione. Dato il sovrabbondante quantitativo di minerali e vitamine, le lenticchie rosse tendono ad essere ottimali per quanto concerne i regimi alimentari degli infanti, dei soggetti di età avanzata, dei soggetti femminili in fase di gestazione e della nutrice.

Ottimali ulteriormente per quanto concerne l’equilibrio nutrizionale dei soggetti praticanti sport, le lenticchie rosse devono tuttavia essere somministrate congiuntamente ad ulteriori alimenti. Alquanto preponderante risulta essere il quantitativo di ferro, il quale, favorisce il miglioramento e la prevenzione dei fattori di anemia sideropenica.

In aggiunta, il quantitativo abbondante di folati, risulta essere peculiarità ottimale al fine di conferire la salvaguardia salutare del feto durante la fase di gestazione. Le lenticchie rosse pertanto non presentano controindicazioni per quanto concerne i regimi alimentari vegetariani e vegani. Risulta tuttavia sconsigliati ai regimi crudisti.

Tendono ad essere consumati dai soggetti religiosamente aperti al buddismo così come alla religione cristiana, ebrea, musulmana e induista. Il quantitativo consigliato risulta essere pari ai 30 g, a differenza del consumo congiuntamente alla pasta, il quale prevede la dose di circa 50 g.

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