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Acido Clorogenico: che cos’è, proprietà, benefici, utilizzi e controindicazioni

Acido Clorogenico: che cos'è, proprietà, benefici, utilizzi e controindicazioni

Risultante essere un composto fenolico è l’acido clorogenico. Quest’ultimo rientra nel complesso dei polifenoli, ossia preponderanti antiossidanti rintracciabili all’interno dei vegetali, molteplici facenti parte dei regimi alimentari dell’essere umano.

Che cos’è l’acido clorogenico?

Elevati quantitativi risultano rintracciabili all’interno del caffè verde, contrariamente alla presenza che tende ad abbassarsi per azione di torrefazione. Difatti, 1 litro di caffè conferire all’incirca 800 mg di acido clorogenico.

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Anche se il caffè verde risulti essere presente in molteplici test inerenti all’utilizzo salutare del CGA, lo stesso mate risulta essere una sorgente apportante elevati quantitativi di acido clorogenico. Risulta difatti essere una bibita del Sud America, avere all’incirca 2,1 mg ogni grammo.

Non soltanto il caffè, altresì ulteriori sorgenti naturali dell‘acido clorogenico risultano costituite da differenti cibi vegetali di utilizzo comunitario, quali: mele, mirtilli, pesche, pere, prugne, pomodori, melanzane, arachidi e patate. Risultante essere un preponderante composto polifenolico all’interno dei regimi umani è l’acido clorogenico, il quale nel caso in cui il soggetto dovesse assumere elevati quantitativi di caffè e di cibi vegetali, apporta sino ad 1 gramma al dì.

Benché il denominativo, l’acido clorogenico non ha atomi di cloro all’interno del complesso chimico. Il denominativo greco risulta strettamente connesso alla tonalità verdognola dei composti ossidativi. Rientra difatti nel complesso familiare dei polifenoli ed in ulteriori. All’interno del complesso chimico, i polifenoli risultano similari data la compresenza di svariati complessi fenolici, costituiti da un cerchio aromatico (cosiddetto bensenico).

Codesti complessi fenolici risultano suddivisi in 10 sessioni, di cui fanno parte gli acidi fenolici, i lignani, gli stilbeni e i flavonoidi. La potenzialità di assimilazione dell’acido clorogenico per quanto concerne l’intestino umano risultano ridotte. Nelle ricerche, quantitativi di CGA deglutito tendono ad essere contraccambiate in acido caffeico e susseguentemente assimilate.

In determinate ricerche svolte su pazienti ileostomizzati risultano appuntati quantitativi di assimilazione similari al 30% di acido clorogenico e al 95% di acido caffeico. La funzione del microbiota del colon per quanto concerne l’acido clorogenico non assimilato risulta alquanto rilevante, poiché coopera con i processi digestivi espellendo acido caffeico ed ulteriori anabolici presenti nell’assimilazione della mucosa colica.

I molteplici anabolici dell’acido caffeico, formati ed assimilati dall’intestino e da ulteriori quantitativi, risultano causa delle funzioni biologiche di codesta sostanza. Fra gli anabolici rientrano l’acido caffeico e diidrocaffeico, l’acido ippurico, l’acido ferulico, l’acido vanillico e l’acido benzoico.

Proprietà e benefici dell’Acido Clorogenico

Gli utilizzi maggiormente attestati dell’acido clorogenico risultano strettamente connessi alle funzioni ipotensive e di contraccambio glicemico. L’acido clorogenico manifesta in aggiunta preponderanti caratteristiche antiossidanti, antibatteriche e antinfiammatorie. Molteplici ricerche conferiscono all’acido clorogenico un’azione vantaggiosa per il sostentamento dell’umore.

La coesione con l’acido clorogenico conferisce un abbassamento di all’incirca 4,5 mmHg per la compressione sistolica e di all’incirca 3,5 mmgHg per la compressiva diastolica. L’esame con esiti lusinghieri sta a significare abbassamenti nella disposizione dei 15 mmHg per la compressione massima e di 5 mmHg per la pressione minima susseguentemente alle 12 settimane di terapia con 280 mg di acido clorogenico al dì dividi in una duplice somministrazione.

Le ricerche nell’ambito clinico risultano delimitati ai popoli dell’Asia e sovvenzionati da produttori di Acido clorogenico. Ugualmente lo si può dire in merito alle potenzialità dell’acido clorogenico di agevolare la tollerabilità al glucosio abbassando la glicemia post-prandiale. L’acido clorogenico contraccambia l’anabolismo del glucosio specialmente per quanto concerne l’intestino, abbassando i quantitativi glicemici post-prandiali e reagendo all’accrescimento del peso causa di un regime alimentare avente un elevato quantitativo di zuccheri.

Nelle ricerche cliniche, la consumazione di caffeina congiuntamente all’acido clorogenico ha causato un abbassamento dell’assimilazione di glucosio uguale al 6,9%. In aggiunta, la consumazione contigua per 12 settimane ha causato l’abbassamento del peso corporeo pari a 5,4 Kg in soggetto obesi. In tal caso, risulta opportuno svolgere maggiori ricerche, poichè ulteriori ricerche non risultano attestati vantaggi per quanto concerne l’abbassamento del peso.

L’acido clorogenico ha inoltre attestato caratteristiche antiossidanti similari all’acido caffeico, seppur ridotti rispetto all’acido diidrocaffeico. L’uso dell’acido clorogenico sotto forma di additivo risulta capace di allentare l’appassimento del frutteto susseguentemente alla coltura.

Utilizzi dell’Acido Clorogenico

A prescindere dell’azione antiossidante, l’acido clorogenico ha la capacità di eseguire un rilevante effetto ipotensivo. In aggiunta, ha attestato vantaggi per quanto concerne l’allentamento della fuoriuscita di glucosio all’interno del sangue susseguentemente alla consumazione degli alimenti, abbassando l’assimilazione degli zuccheri intestinali.

Nel complesso, codesti fattori coadiuvano la mancanza di peso causa di operazioni nutrizionali e di comportamento. La congiuntura con l’acido clorogenico si presenta essenziale per coloro che manifestando sindrome anabolica. Risulta attestato che coloro che somministrano giornalmente caffè ed ulteriori cibi aventi elevati quantitativi di CGA sino a 1 g di acido clorogenico al dì, ciò nonostante, la tostatura del caffè comporta la formazione di complessi che abbassano la biodisponibilità dell’acido clorogenico compresente all’interno dei cibi.

Coloro che contrariamente non consumano elevati quantitativi di caffè e seguono regimi alimentari con un ridotto apporto di frutta e verdura, possono somministrare un ridotto quantitativo di acido clorogenico al dì.

I quantitativi di somministrazione maggiormente adoperati risultano essere pari a 300 mg di acido clorogenico al dì, suddivisi in una sola oppure in una suplice somministrazione quotidiana. Risultano essere dosaggi assimilabili utilizzando regimi alimentari che apportano dosaggi pari ad elevati quantitativi di cibi aventi un elevato quantitativo di acido clorogenico, specialmente di estratti di caffè verde, ovviando il ricorso a determinati integratori alimentari.

Controindicazioni dell’Acido Clorogenico

L’utilizzo dell’acido clorogenico risultano assicurato e tollerabile. Soltanto un ridotto tasso di acido clorogenico somministrato con regimi alimentari tende ad essere assimilato. Codesta caratteristica risulta relazionata all’azione calmante formulata dalla consumazione preponderante dei frutteti, quali le prugne.

L’acido clorogenico tende ad accrescere i quantitativi di omocisteina all’interno del sangue, il quale risultano essere un conosciuto composto di problematicità cardiovascolare. Ciò nonostante, dati gli esiti vantaggiosi per quanto concerne la compressione del sangue e l’assimilazione del glucosio, risulta alquanto impossibile che l’accrescimento si materializzi nell’innalzamento dei problemi cardiovascolari.

L’utilizzo dell’acido clorogenico risulta sconsigliato nei soggetti affetti da ipersensibilità al principio attivo. Le eventuali reazioni allergiche al caffè verde ed ai corrispettivi estratti non risulta legato all’acido clorogenico. Quest’ultimo accresce in aggiunta l’azione degli ipoglicemizzanti orali somministrati.

L’acido clorogenico causa l’abbassamento della somministrazione di zinco e ferro non-eme.

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