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Birra: che cos’è, tipologie, valori nutrizionali, proprietà, benefici e controindicazioni

Birra: che cos'è, tipologie, valori nutrizionali, proprietà, benefici e controindicazioni

Che cos’è la birra?

Risultante essere una bibita alcolica ricavata mediante la fermentazione dell’orzo maltato e addolcita col luppolo, è la birra. La creazione di codesta bibita nasce durante il 4000 a.C. grazie ai Sumeri.

Le sostanze essenziali al fine di produrla risultano essere:

  • orzo, il quale tende ad essere adoperato sotto forma tenera. Risulta possibile utilizzare ulteriori sorgenti di carboidrati, come il frumento, il granoturco, il riso e il sorgo sebbene l’orzo sia sempre il prodotto prediletto per la birra. L’amido presente all’interno del chicco risulta essere sotto forma di cristalli, dunque non presente per quanto concerne la fermentazione. Dunque bisogna svolgere una modificazione dell’orzo in malto con la maltazione, al fine di modificarlo in zuccheri solubili
  • acqua, la quale deve essere pura
  • luppolo, ricavato dalla pianta Humulus lupulus, ricavato soltanto nelle zone con una temperatura climinatica temperata e colto durante la fine della stagione estiva. Per quanto concerne la realizzazione di birra, si utilizzano i fiori femminili, denominati coni oppure strobili, i quali presentano α-acidi, quali l’umulone, operanti funzione antibatterica e conservante, oli essenziali quali il mircene e l’umulene, e i polifenoli, quali lo xantumolo, il quale opera funzione antiossidante e i tannini, favorenti lo sviluppo della schiuma
  • lieviti, e dunque microrganismi unicellulari facenti parte del complesso dei funghi. Fra codesti, tendono ad essere adoperati: saccharomyces cerevisiae, saccharomyces uvarum e Brettanomyces
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Nell’attimo in cui codesti microrganismi tendono ad essere posti all’interno del mosto, all’interno dello stesso risultano presenti zuccheri fermentabili quali il glucosio e il maltosio, così come zuccheri non fermentabili quali le destrine e zuccheri ramificati ì. Codesti non conferiscono sapore dolce alla birra, in quanto costituite da 4 unità di glucosio, sebbene le distribuiscano solidità. Determinate produzioni presentano ingredienti secondari quali frutta, piante e spezie, le quali conferiscono maggiori profumi.

La birrificazione presenta 3 stadi: maltazione, brassaggio e fermentazione. Risultante essere il transito dall’orzo al malto il quale si divide in 3 procedimenti, è la maltazione, la quale presenta:

  • germinazione, dà la possibilità di cambiare l’amido dei chicchi in zuccheri solubili. Viene posto l’orzo nell’acqua per 2 giorni, modificandola a pause omogenee. Dopo che i chicchi hanno giunto un livello di umidità del 45%, vanno trasferiti superficialmente ad una superficie asciugata e mantenuti a 16°C. A tal proposito accade la germinazione, sviluppando un acrospira e una radichetta. L’acqua ricavata dal chicco e la temperatura calorifera causano lo sviluppo di una gelatina all’interno del corpo farinoso, all’interno del quale l’amido risulta essere aggiuntabile dagli enzimi del gerne, cosiddette amilasi. Il gerne vanta di maggiori enzimi, quali lipasi e lipossigenasi, enzimi proteolitici, fosfatasi acide, β-glucanasi
  • essiccazione
  • tostatura

Il brassaggio modifica il malto in mosto. Codesto passaggio si struttura di differenti processi:

  • macinatura del malto, non è bene abbassare i quantitativi di chicchi in polvere, altresì soltanto rompere il guscio, in quanto in codesto ci sono sostanze che modificano il gusto della bibite, quali gli idroperossidi, i quali donano alla birra un gusto di cartone. Le coperture integre devono essere strutturate su di una superficie traspirante, cosiddetto letto di trebbie, il quale risulta essere fondamentale nel corso del filtraggio
  • ammostamento, cui malto triturato tende ad essere amalgamato con acqua rovente. Durante codesto procedura persiste la funzione delle amilasi, in quanto il livello di carboidrati del chicco solubile nell’acqua, inizialmente, risulta essere soltanto del 15-20% sino al raggiungimento dell’80%
  • filtraggio, che vede la cotta di birra essere posta all’interno di un tino, così che le bucce dei chicchi sviluppino sulla base il letto di trebbie. Nel corso dei processi di filtraggio il mosto decorre mediante lo stesso, estrapolandone gli zuccheri incanalati. Susseguentemente si pone acqua a 80°C al fine di concludere l’espulsione di codesti zuccheri
  • ebollizione, codesto procedimento risulta favorevole in quanto permette la sterilizzazione, rimuovendo accatastamento proteici e di tannini, dando vita alla reazione di Maillard, e dunque ad una successione di modificazioni chimiche che donano al mostro colorazione bruna e gusto caramello. In aggiunta, l’acqua in eccedenza si vaporizza, adunando il mosto
  • freddamento, in quanto un mosto eccessivamente rovente andrebbe a causare la morte dei lieviti. Dunque, il freddamento richiede velocità, in quanto maggiore è il lasso temporale decorre e più alto è il pericolo di inquinamento per conto dei microrganismi non graditi

I processi di fermentazione modificano il mosto in birra. Dopo che la cotta di birra giunge ad una temperatura ragionevole, si aggiunge il lievito idoneo. É bene conferire al mosto ossigenazione, adoperato dei lieviti al fine di riassumere gli acidi grassi e l’ergosterolo, e dunque componenti della membrana cellulare e acidi nucleici, per la ripetizione del DNA. Dunque, l’ossigenazione del mosto sviluppa all’interno dello stesso una comunità di lieviti salutare e vigorosa.

Codesti utilizzano l’ossigeno in 1 giorno, successivamente al quale operano sugli zuccheri semplici, modificandoli in etanolo e biossido di carbonio. Durante codesta procedura sviluppano codesta difficoltosa amalgama di sostanze che favoriscono il sapore e il profumo della birra. Nel momento in cui i substrati si riducono inizia la sedimentazione, la quale ha una durata di massimo 2 giorni.

All’interno del sedimento sono poste ulteriormente cellule morte. Successivamente a codesto primario processo di fermentazione si porta la birra all’interno di un altro recipiente, al fine di avviare la secondaria fermentazione. La stessa dà la possibilità di ottenere una bevanda inzeppata di anidride carbonica, trasparente, all’interno del quale i differenti gusti risultano uguali.

Antecedentemente all’imbottigliamento, la birra viene sottoposta ad ulteriore filtraggio. Determinate tipologie di birra vengono spesso sottoposte ad ulteriore fermentazione, antecedentemente alla chiusura delle bottiglie, al quale viene posto un ridotto quantitativo di lievito.

Antecedentemente alla consumazione, la bibita ha bisogno di mesi così da maturare e dunque essere posta in un ambiente lontano da fonti di calore e luminose.

Tipologie

I differenti tipi di codesta bibita, tendono ad essere definiti stili di birra, che risultano differenti, dato il tasso alcolico, la colorazione e il processo adoperato per la preparazione.

Tendono ad essere divisi in 3 grossi complessi:

  • birre a bassa fermentazione
  • birre ad alta fermentazione
  • birre a fermentazione spontanea

Birre a bassa fermentazione o Lager

Note col denominativo di Lager, sono le birre a bassa fermentazione, le quali risultano essere:

  • Helles, e dunque birra tedesca dalla colorazione giallognola dorata, con un vigoroso profumo di malto ed un tasso di alcol pari al 6% alc.Vol
  • Pilsner, dalla colorazione giallognola, ha un sapore amarostico preponderante ed un sapore secco. Il tasso alcolico è di 5% alc. Vol e necessita di temperatura a 9°C
  • Märzen, la quale necessita di consumazione a 9-10°C e vanta di un colore che va dal giallo al bruno. Risulta essere una birra consistenze, con un sapore di malto rilevante. Il tasso alcolico è pari a 4,8-5,6% alc. Vol
  • Dunkel, dalla colorazione scura, presenta un retrogusto similare al caramello tostato. Il tasso alcolico è di 4,5-6% alc.Vol

Ad alta fermentazione o Ale

Solitamente denominate Ale, le birre ad alta fermentazione sono tipiche della Gran Bretagna e ricordiamo:

  • Bitter Ale, comune birra inglese, costituita da un ridotto tenore alcolico che non supera il 5% alc. Vol. Vanta di una colorazione dorata ed un’aroma delicata nonchè un gusto amarostico
  • Mild Ale, maggiormente scura e dolciastra, necessita di una temperatura di cantinola
  • Barley wine, cosiddetto vino d’orzo, ha un tasso alcolico pari a 9% alc. Vol. Si presenta come una birra alquanto corposa e ha un retrogusto fruttato e dolciastro
  • India Pale Ale (IPA), estremamente luppolata e dunque amara, ha un tasso alcolico superiore al 5% alc. Vol

Fra le birre ad alta fermentazione, contrariamente, rientra la Stout e dunque birra dal ridotto tasso alcolico, non superiore al 5% alc. Vol. Il sapore risulta similare alla profumazione del caffè tostato, del cacao e della liquirizia. Ci sono differenti tipi, di cui:

  • oatmeal stout
  • milk stout
  • oyster stout

Per quanto concerne le birre ad alta fermentazione belga, alquanto fruttate e speziate, vi sono:

  • Blanche, birra a base di frumento, dalla colorazione chiara e sapore a base di buccie di arancia amarostica e coriandolo. Ha un tasso alcolico pari al 5% alc. Vol
  • Dubbel, birra dalla colorazione scura e il gusto maltato, ha un tasso alcolico pari al 7% alc- Vol
  • Trappista, birra con un tasso alcolico alquanto alto che va dal 6% al 12% alc. Vol. Presenta colorazione che va dal dorato al bruno e subisce fermentazione in bottiglia

Alfine, una birra a fermetazione alta tedesca, risulta essere la Weizen, la quale tende ad essere realizzata utilizzando l’orzo e il frumento, ambo a base di malto. Acidognola e fresca, presenta la colorazione dorata. Il tasso alcolico è di 5-6% alc. Vol.

A fermentazione spontanea oppure Lambic

Seppur entrano nel complesso delle bibite quali la Buoza, e dunque una birra africana, codesto complesso si differenzia specialmente col Lambic, il quale è estremamente caratteristico Difatti, realizzato in una regione del Belgio iniziando dall’orzo e dal frumento di malto, nell’attimo in cui arriva il procedimento di fermentazione, il mosto tende ad essere posto all’interno di contenitori posti all’aperto.

I lieviti rintracciabili all’aperto, si impossessano del mosto. Dunque è possibile fare riferimento alla fermentazione spontanea. Il composto tende inoltre ad essere posto internamente a botti, all’interno del legno dove compresenti sono ulteriori lieviti selvaggi. Ciò dà vita ad una birra sprovvista di biossido di carbonio e acidula, come:

  • Gueuze, realizzata miscelando un Lambic giovane ed uno maturo, facendo sì che la bevanda fermenti. Alla fine, la birra ha un retrogusto frizzantino
  • Framboise e Kriek, composto da frutta al fine di conferirne amabilità. La Framboise risulta profumata col lampone, mentre il Kriek con l’amarena

Valori nutrizionali

Ogni 100 ml di prodotto è possibile apportare all’organismo:

La birra presenta all’interno dunque un preponderante quantitativo di codesto tasso biologico così come di oli essenziali. Risulta inoltre possibile rintracciabile giusti quantitativi di vitamina B6, precisamente 0,14 mg e di vitamina B2, precisamente 0,15 mg.

Proprietà e benefici

Similmente ad ulteriori cibi, la stessa birra presenta dei benefici e delle controindicazioni. Sostanze rintracciabili all’interno della birra e che risultano benevoli per lo stato salutare dell’organismo, risultano essere:

Rafforzare le difese immunitarie

La vitamina del gruppo B presente all’interno della bibita, attraverso il lavoro operato dai lieviti risulta compromesso in differenti azioni anaboliche. Le stesse risultano essenziali per la giusta formazione dei globuli rossi, per la funzionalità del cervello e delle difese immunitarie.

Idoneo nel caso di ipertensione

Potassio e sodio, attraverso i corretti quantitativi di codesti due complessi, vede la birra idonea per coloro che sono affetti da ipertensione, in quanto agevola l’essiccazione di acqua e sodio. In aggiunta, la bibita presenta un maggior quantitativo di magnesio e calcio, quesiti di salvaguardia contrastante la formazione dei calcoli.

Regolamento intestinale

Le fibre alimentari risultano essere i carboidrati che non tendono ad essere deglutiti ed assimilati all’interno dell’intestino tenue. Dunque, arrivati interi all’interno dell’intestino crasso, divengono nutrimento per i batteri che abitano il colon.

Specificamente, solubile sta appunto a rappresentare codeste fibre, le quali strutturano all’interno della birra una soluzione viscosa con l’acqua.

Attraverso la fermentazione di codeste fibre, i batteri estrapolano l’energia, al fine di garantirne la sopravvivenza e riproduzione, osteggiando l’abitazione dei patogeni nell’intestino.

Agevola la salvaguardia dall’eventuale subentro di cancro

Lo xantumolo, e dunque molecola ricavabile dal luppolo, presenta proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, anticancerogeniche.

Le caratteristiche antitumorali dello xantumolo operano con le peculiarità antiossidanti e antinfiammatorie, in quanto le ROS comportano la fenditura dello scheletro del DNA e causano la formazione di cambiamenti.

Dunque, contrastando l’ossidazione, si contrasta l’eventuale probabilità di formazione di tumori.

Lempereur e annessi, svolgendo studio sul Tetra-idro-iso-α-acidi (THIAA) del luppolo, abbassano l’espansione delle cellule cancerose MCF-7, istigata dall’estradiolo, peculiare ormone sessuale femminile.

Abbassa il colesterolo cattivo

L’American Heart Association afferma che la somministrazione corretta di alcol etilico causa un leggero accrescimento delle HDL lipoproteine che eliminano il colesterolo delle arterie.

Codeste molecole, difatti, richiedono compresenza in specifici quantitativi al fine di conferire esito corretto e la quantità alta all’interno della birra è da prendere in considerazione.

Per quanto riguarda l’etanolo, i medesimi risultati sono coese ad una consumazione che non deve superare le 2-3 unità di alcool al dì per i soggetti maschili e 1-2 unità di alcool al dì per i soggetti femminili, poiché le stesse hanno un ridotto quantitativo di acqua nel corpo e una ridotta potenzialità di anabolizzare l’alcool.

Controindicazioni

L’alcol etilico giunge all’interno degli organi, utilizzando il sangue quale tramite, con molteplici cause. Tra queste vi sono:

Esiti passivi sul cervello

L’alcol giunge alla barriera emato-encefalica, congiungendosi con le cellule nervose. Generalmente, l’etanolo osteggia la glutammina, neurotrasmettitore eccitatorio e incrementa la funzione dell’acido y-amino butirrico, neurotrasmettitore inibitorio. Ciò riduce la funzione di determinati complessi di neuroni.

Le funzionalità di differenti aree del SNC subiscono modificazione alla:

  • corteccia cerebrale
  • sistema limbico
  • cervelletto
  • ipotalamo e ipofisi
  • tronco encefalico

Nel caso in cui la somministrazione di elevati quantitativi di etanolo dovesse essere cronica, i neuroni si adeguano e inizieranno ad avere fame di etanolo, la cui mancanza causerà una crisi di astinenza. La nocività di codesta molecola distrugge i neuroni, causando un decesso delle funzionalità cerebrali.

Ulteriore fattore da considerare risulta essere che l’alcol intacca con l’assimilazione vitaminica, quale la tiamina, causando nei soggetti affetti una neuropatia periferica. La stessa intacca specialmente le gambe, causando sintomatologie quali:

  • modificata sensibilità
  • brulichio fastidievole
  • senso di bruciore e dolenza

Causa gastrite e cirrosi epatica

L’alcol causa irritazione alle mucose, causando gastriti ed esofagiti, sebbene risulti essere una condizione ribaltabile. Differente è la situazione della cirrosi epatica, ossia dell’alterazione dovuta all’infiammazione cronica del fegato, la quale diviene abbondante di setti fibrosi.

Il fegato cirrotico si contrasta con riluttanza il sangue che ritorna al sistema nervoso causando la formazione di varici esofagee. Risultano essere degli allargamenti sacciformi delle vene della parete esofagea, la quale subendo fenditura causa una fuoriuscita di sangue abbondante, per non dire letale.

In aggiunta, l’eccedenza di bevande alcoliche accresce il pericolo di formare tumori al fegato, al pancreas e ad ulteriori organi.

Letali danneggiamenti all’apparato cardiovascolare

L’American Heart Association sostiene che l’eccedenza di alcol causa:

  • innalzamento della pressione arteriosa
  • insufficienza cardiaca
  • aritmie cardiache e decesso cardiaco estemporaneo
  • Ictus

Sconsigliato nel caso di gestazione e nutrimento del neonato

Somministrare etanolo in gestazione accresce il pericolo di:

  • aborto spontaneo
  • sindrome alcolica fetale

La consumazione di alcol risulta non raccomandato durante il nutrimento del neonato in quanto raggiungerebbe il neonato.

Comporta attacchi di gotta

Ricerca esposta da Choi e Curhan ha affermato che la somministrazione di codesta bibita accresce i livelli di acido urico all’interno del sangue.

Questo diviene una problematica, in quanto nel caso in cui il concentramento dovesse superare i 7,0 mg/dL, subentrerebbe un attacco di gotta, ossia una forma di artrite dovuta all’accatastamento di cristalli di acido urico internamente alle articolazioni.

Coloro che sono affetti da diabete possono assumere birra?

Responso deve essere dato da uno specialista, il quale consiglierà il quantitativo massimo da deglutire al dì. Ciò nonostante, i soggetti affetti da diabete devono considerare la mancata consumazione di birra al di fuori delle pietanze, in quanto:

  • se deglutita senza mangiare, porta il fegato ad espellere glucosio, causando ipoglicemia
  • somministrata successivamente alla consumazione delle pietanze, causa iperglicemia

Non risulta idonea ai soggetti affetti da celiachia

Alfine, l’orzo, peculiare cereale della birra, presenta glutine, nonché frumento, pertanto le birre costituite con codesto cereale non risultano idonee ai soggetti affetti da celiachia, e pertanto intolleranti al glutine.

Al fine di ovviare ciò, tuttavia, sono stare realizzate delle birre utilizzando cereali senza la presenza di glutine, quali il granoturco, il riso oppure il sorgo.

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