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Ciauscolo: che cos’è, valori nutrizionali, utilizzi e controindicazioni

Ciauscolo: che cos’è, valori nutrizionali, utilizzi e controindicazioni

Sebbene primarie presente attestate inerenti al ciauscolo sono riportabili alla fine del XVII secolo, certamente codesto insaccato è stato prodotto durante l’epoca dei Romani. Ciò si deve allo studio dell’origine del denominativo medesimo.

Che cos’è il ciauscolo marchigiano?

Difatti il termine ciauscolo proviene da cibusculum, il quale nella lingua latina sta a significare piccolo cibo. La varietà medesima di codesto cibo risulta peculiare del VI-VII secolo, e dunque periodicità lombarda.

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Ulteriori presupposizioni sulla nascita del denominativo risultano provenire da ciambotto (ossia rospo), ciambò (ossia persona malfamata oppure mentecatto) e alfine ciauscolo. Tuttavia, si dice derivi dalla congiuntura di terminologie della lingua latina, di cui clauso (ossia chiudere), ius (ossia sugo) e colum (ossia intestino crasso).

Stando a quanto detto, pertanto, il ciauscolo (noto ulteriormente coi denominativi di ciavuscolo oppure ciaiuscolo) risulta essere un insaccato italiano, peculiare della regione Marche e Umbria, che vanta dell’etichetta di IGP (ossia Indicazione Geografica Protetta). Vengono prodotti quantitativi elevati (all’incirca 600 tonnellate annualmente) presso la catena montuosa dei Monti Sibillini, maggiormente nelle province di Terni, Ascoli Piceno, Ancona, Macerata e Fermo.

Pur essendo un insaccato, non presenta le peculiarità di un affettato. Sebbene risulti similare al salame, se tagliato, risulta possibile evidenziare la sua tenerezza, cremosità e spalmabilità, caratteristica peculiare della nduja. Presenta una conformazione a cilindro e vanta di una lunghezza pari a 30 cm con un peso che non supera il Kg.

Presenta una tonalità rossastra chiaro similare al rosaceo, e alla palpabilità risulta alquanto sottile. La leggerezza si riduce all’accrescimento dei processi di triturazione, all’abbassamento dei foruncoli della piastra piuttosto che all’accrescimento del quantitativo di grasso. Al suo interno risulta possibile trovare:

  • Carne di maiale, e dunque quantitativo grasso caratterizzato specialmente dalla pancetta e dal lardo, mentre il quantitativo magro risulta composto dalla spalla, dal lombo e dagli avanzi. Alquanto sporadica è la coscia, la quale tende ad essere adoperata per produrre il prosciutto crudo.
  • Vino bianco
  • Aglio
  • Pepe nero

Vi sono, inoltre, determinate tipologie di ciauscolo aromatizzato, quali: sementa di finocchio, arancia e fegato. Codesto alimento tende ad essere insacchettato sotto forma di budello naturale, composto dal colon di suino oppure bovino. Il processo di maturazione risulta non essere superiore alle 3 settimane, periodo che ne conferisce la conserva della peculiare resistenza tenera.

Risulta essere composto da grana sottile, mentre il quantitativo di grasso risulta maggiore e dunque maggiormente morbido, sebbene in codeste aree risulta maturato maggiormente contrariamente alla regione Umbria. Ad Ascoli tende ad essere prodotto un ciauscolo massiccio, contrariamente a Macerata, il quale vanta di un maggior quantitativo di grasso e si presenta stendibile, similmente alla nduja.

Valori nutrizionali

Risultante essere un alimento facente parte del complesso delle carni sottoposte a processo di conservazione, è il ciauscolo. Presenta al suo interno un ridotto quantitativo di acqua, un basso quantitativo di proteine ad elevato tasso biologico, così come un elevato quantitativo lipidico. Risulta pertanto essere un alimento alquanto calorico, sconsigliato ad elevati dosaggi, specialmente per i soggetti affetti da obesità.

In aggiunta, presenta una quantità preponderante di acidi grassi saturi ed un quantitativo abbondante di colesterolo, dunque sconsigliato a soggetti aventi ipercolesterolemia. Similmente ad altri insaccati, lo stesso ciauscolo presenta un elevato quantitativo di sodio, presente anche nel sale, dunque rimosso dalle diete delle persone affette da ipersensibilità da ipertesi sodio.

Dunque, risulta importante precisare che codesto alimento non risulta consigliato a soggetti affetti da patologie dell’anabolismo e che devono controllare il proprio peso corporeo. Dati fattori di igiene, i soggetti in stato gravido devono ovviare la consumazione di codesto insaccato crudo. Risulta inadatto per i regimi alimentari vegetariani e vegani e per i soggetti di religione kosher, musulmani e induisti.

Al suo interno non presenta lattosio e glutine. Per quanto concerne le vitamine ed i minerali, risultano rintracciabili in quantitativi similari alla carne fresca. Pertanto, codesto insaccato conferisce modesti quantitativi di tiamina B1, niacina PP, vitamina B12, ferro e potassio. Per quanto concerne i dosaggi, si raccomanda di non superare una dose maggiore ai 30 g.

Utilizzi

Ottimale al fine di accostare pane sottoposto a cottura a legna, peculiare di codeste province, similmente alla filiera scialba di grano morbido, è il ciauscolo. Molteplici soggetti prediligono la consumazione spalmabile su crostini precedentemente imburrati, al fine di preparare antipasti saporiti sebbene difficoltosi da smaltire.

Ricetta nota che vede la consumazione sotto forma di condimento col ciauscolo cotto in padella sono gli spaghetti. Fra i latticini, risulta conosciuta la congiunzione con la ricotta e il pecorino morbido, mescolanza di pecora e vacca.

Per quanto concerne le verdure, ottimali da accostare a codesto insaccato, risultano essere le crucifere, dunque il cavolo, il broccolo, i romanesco, il cappuccio, i cavoletti di Bruxelles e le cime di rapa. Risulta ottimale da accompagnare a vini rossi oppure bianchi prodotto nella regione Marche, tra cui: Rosso piceno, Il verdicchio di Matelica e il Verdicchio dei Castelli di Jesi.

Controindicazioni

Risultante essere un alimento alquanto calorico, sconsigliato in caso di consumazioni ad elevati dosaggi, specialmente per i soggetti affetti da obesità, è il ciauscolo marchigiano. In aggiunta, presenta una quantità preponderante di acidi grassi saturi ed un quantitativo abbondante di colesterolo, dunque sconsigliato a soggetti aventi ipercolesterolemia.

Similmente ad altri insaccati, lo stesso ciauscolo presenta un elevato quantitativo di sodio, presente anche nel sale, dunque rimosso dalle diete delle persone affette da ipersensibilità da ipertesi sodio. Dunque, risulta importante precisare che codesto alimento non risulta consigliato a soggetti affetti da patologie dell’anabolismo e che devono controllare il proprio peso corporeo.

Dati fattori di igiene, i soggetti in stato gravido devono ovviare la consumazione di codesto insaccato crudo. Risulta inadatto per i regimi alimentari vegetariani e vegani e per i soggetti di religione kosher, musulmani e induisti.

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