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Bacche di Acai: tutte le proprietà e controindicazioni per una dieta dimagrante

bacche di acai

Le bacche di Acai sono considerate la massima fonte nutritiva in Amazzonia. Le bacche di Acai, sono il prodotto di una delle tantissime piante che si trovano in Amazzonia, chiamata Euterpe oleracea, appartenente alla famiglia delle Arecaceae, la cui raccolta avviene dal mese di luglio fino a dicembre. E’ una pianta che può raggiungere anche i 30 metri di altezza, le cui foglie possono raggiungere i 2 metri. Le bacche di questo frutto sono molto simili ai mirtilli, crescono a grappolo e hanno un colore violaceo. Sono considerate la fonte nutritiva per eccellenza presente in quel luogo, infatti, contiene una serie di sostanze fondamentali per l’organismo come le proteine, le vitamine, gli acidi grassi, le fibre, i minerali, e una grande quantità di antocianine, antiossidanti facenti parte della famiglia dei flavonoidi, presenti all’interno dei frutti dal colore rosso scuro e violaceo.

Le bacche di Acai funzionano come sostanza dimagrante?

Erroneamente le bacche di Acai, sono pubblicizzate, sia in televisione sia online, come prodotti dimagranti. E’ importante andare a smentire queste dicerie, perché non esiste nessun prodotto che possa far dimagrire, se non una corretta e sana alimentazione associata all’attività fisica. Nonostante ciò, questo frutto può essere considerato un importante aiuto per coloro che si accingono a perdere peso, perché moderano il senso di fame e coadiuvano il normale transito intestinale, permettendo di drenare liquidi e quindi di eliminare le sostanze dannose per l’organismo. Possono assumere questi frutti, anche chi soffre di diabete, visto le bacche di Acai, hanno un indice glicemico ridotto.

Quali sono le principali peculiarità delle bacche di Acai?

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Le bacche di Acai hanno tantissime proprietà, per questo motivo sono indicate per molte situazioni. Il frutto ha un’azione antiossidante, perché è formato in massima parte da antocianine, la cui funzione è quella di ostacolare l’azione dei radicali liberi che sono causa di un invecchiamento prematuro. Questi enzimi, si trovano in tutti i frutti di colore rosso scuso oppure nel vino, ma nelle bacche di Acai, sono presenti in una concentrazione maggiore rispetto ad altri prodotti. Le bacche, hanno anche un potere antinfiammatorio, azione svolta dagli steroli vegetali. Un’altra funzione fondamentale che è svolta dal frutto è la riduzione del colesterolo, grazie alle grandi quantità di acidi grassi, favorendo in questo modo la protezione dei vasi, ma anche del sistema circolatorio, impedendo o comunque riducendo l’insorgenza delle malattie cardiovascolari. Infine, le bacche di Acai, aiutano a ridurre lo stress e ottimizzano il sistema digestivo e intestinale.

Quali sono i principali effetti collaterali delle bacche di Acai?

Tutt’oggi, non ci sono studi che evidenziano effetti collaterali, né ci sono testimonianze di persone, che hanno assunto il prodotto, e che hanno riscontrato delle anomalie. E’ possibile acquistare le bacche di Acai, sotto forma di compresse, infusi, succo, oppure sotto forma di barrette, ed è raro trovare la bacca vera e propria. Inoltre, grazie ad una ricetta proveniente dal Brasile, è possibile usufruire sia del succo di questo frutto che del Guaranà, pianta che contiene una sostanza, la garanina, simile alla caffeina. Per chi decide di assumere questo frutto, e godere dei suoi effetti benevoli, ma che presenta patologie o segue un regime farmacologico importante, si consiglia di consultare, prima dell’utilizzo del prodotto, il proprio medico curante.

Quanto costano le Bacche di Acai?

Il prezzo differisce in base al prodotto, e va da un minimo di 5 euro per le marmellate di Acai, supera i 20 euro per l’essenza di Acai, circa 17 euro per la polvere e più di 30 euro per il succo, mentre per i prodotti in compresse, utilizzate per le diete dimagranti, il prezzo varia dai 49 euro agli 87 euro. Infine, come ogni prodotto, un suo abuso potrebbe provocare degli effetti spiacevoli, quindi si raccomanda di non assumere la sostanza in quantità eccessive.

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