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Dieta di Okinawa: che cos’è, come funziona, cosa mangiare e controindicazioni

Dieta di Okinawa: che cos'è, come funziona, cosa mangiare e controindicazioni

Ad oggi è possibile trovare moltissimi regimi alimentari a seconda di ciò che si mira a fare, anche se è possibile trovarne uno in particolare che, a detta degli esperti, permette di garantire salute e longevità: stiamo parlando della dieta di Okinawa. 

Che cos’è la dieta Okinawa?

La dieta di Okinawa deve il suo nome alla più grande delle isole Ryūkyū site in Giappone, visto un grande scontro che si ebbe proprio qui nel corso della seconda guerra mondiale. Ma non solo per questo, infatti questo e quasi un motivo secondario, in quanto il motivo principale si ritiene sia la longevità dei suoi abitanti. In Giappone si hanno infatti aspettative di vita pari agli 84 anni, mentre su questa isola si allunga ai 100 anni: è difatti posizionata fra i primi al mondo!

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Molti studiosi, incuriositi dalla cosa, si sono recati sul posto, così da analizzare le condizioni generali per quanto riguarda gli abitanti e capire così a cosa sia dovuta la loro longevità: uno dei motivi risiede proprio nella loro dieta, nella dieta di Okinawa.

Come funziona la dieta di Okinawa?

La dieta di Okinawa è molto somigliante alla dieta vegane, anche se a differenza della suddetta, permette un abbondante consumo di pesce ed un limitato consumo di carne. Siamo quindi dinanzi ad un regime alimentare a basso consumo di zuccheri e cereali: è emerso da alcuni studi che gli abitanti dell’isola, consumano circa il 30% di meno di zucchero e il 15% di meno di cereali, a differenza dei giapponesi.

Il concetto fondamentale per coloro che seguono la dieta di Okinawa è sito nel detto “Hara Hachi Bu”. Si tratta di un insegnamento di Confucio, secondo il quale per non mangiare troppo si deve stoppare il pasto quando si è giunti all’80% di sazietà; ci si deve alzare da tavola quando si ha ancora un briciolo d’appetito.

La dieta di Okinawa ci insegna quindi che in un regime alimentare non conta soltanto ciò che si ingerisce ma anche la consapevolezza del mangiare bene e lentamente, ponendo attenzione sul cosa e sul come si mangia: possiamo dunque dire di essere dinanzi all’opposto del “mordi e fuggi” tipico dei paesi Occidentali.

Andando quindi a porre l’attenzione sulla consapevolezza se si è giunti o meno alla sazietà prima di continuare i pasti, i soggetti vanno a masticare in maniera più lenta, così da inviare precisi messaggi al cervello, facendogli capire che il pasto ha avuto chiari vantaggi sulla diminuzione di appetito.

Sembra tutto alquanto difficile, ma a detta di molti è una strategia che porta ad avere buoni frutti. Gli abitanti dell’isola, seguendo questo regime alimentare, riescono ad ingerire più o meno 1.200 calorie ogni giorno, e quindi un numero molto ridotto dalle 2.000 dei giapponesi. Visto che poi gli alimenti ingeriti contengono anche un gran numero di nutrienti, si riesce a garantire anche uno stato di salute migliore, in grado di provuovere la famosa longevità.

Cosa mangiare nella dieta di Okinawa

Gli abitanti dell’isola Okinawa, da come si evince, seguono una dieta particolarmente legata alle vecchie tradizioni, e quindi al consumo dei frutti della terra. Troveremo quindi:

  • Verdure. Di ogni colore, e quindi gialle, arancioni e verdi, che contengono molti nutrienti ed antiossidanti, consumate sia crude che cotte. Prevalgono soprattutto frutta e verdura arancioni in quanto ricche di carotenoidi capaci di ridurre infiammazioni, incrementare crescita e sviluppo e migliorare tutte le funzioni del sistema immunitario.
  • Tuberi. Soprattutto le patate dolci viola.
  • Legumi. In particolare soia, tofu, miso, natto e salse varie.
  • Pesce ed alghe. Il pesce va consumato per 3 o 4 volte a settimana. Tra le alghe privilegiate ci sono la kombu, nori ed hijiki.
  • Tè verde e tè al gelsomino. Sono le bevande predilette dell’isola.

Cibi limitati nella dieta di Okinawa

Tra i cibi da mangiare con moderazione nella dieta di Okinawa troviamo:

  • Carne. La dieta di Okinawa permette il consumo di carne, prevalentemente di maiale, soltanto in minime quantità ed in occasione di alcuni eventi speciali. Durante il restante tempo gli isolani conducono una dieta vegetale.
  • Cereali. Si deve evitare prevalentemente quelli contenenti glutine, visto che la proteina consumata in grandi quantità, può generare problemi di digestione, infiammazioni, problematiche nell’assorbire nutrienti e allergie. Molto frequenti sono il riso integrale fatto al vapore e quinoa.
  • Latticini. Nel continente asiatico e sull’isola i latticini vengono consumati in quantità minime. Questi vengono preferiti crudi, visto che una volta pastorizzati vanno a perdere monti nutrienti utili. Valide alternative sono il latte di cocco e mandorle.

Controindicazioni della dieta di Okinawa

La dieta di Okinawa non presenta importanti controindicazioni, il fondamento risiede tutto in ciò che presentiamo nei piatti. Ad esempio si potrebbero riscontrare problemi nel consumo di soia che, se non di agricoltura biologica, rischierebbe di essere OGM.

Dunque, visto che la dieta non mira al dimagrimento, ma al mantenimento di un buon stato di salute e longevità, quello che conta sono gli alimenti non trattati e senza pesticidi.

Questo discorso va applicato anche alle carni di maiale consumate. Infatti quelle presenti qui in Occidente non sono esattamente come quelle dell’isola che vengono allevate in maniera molto più naturale; stesso vale per i pesci non di allevamento e quindi privi di antibiotici.

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