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Morbillo: che cos’è, sintomi, cause, diagnosi e possibili cure

Morbillo: che cos'è, sintomi, cause, diagnosi e possibili cure

Il morbillo risulta essere un’infezione respiratoria molto contagiosa, dovuta ad un virus, quale sintomo principale è un rush cutaneo con esordio dalla testa, fino a giungere a tutto il corpo. Spesso si verificano anche dei sintomi simili all’influenza, tra i quali notiamo:

  • febbre
  • tosse naso che cola
  • malessere generale
  • congiuntivite.

Si può incorrere in complicazioni prevalentemente su soggetti, quali:

  • Bambini piccoli
  • Donne in gravidanza
  • Bambini malnutriti
  • Bambini immunocompromessi.

Queste possono interessare molti sistemi ed organi, così come avviene per la polmonite, quale causa maggiore di casi fatali di infezione, dovute ad infezione dal virus o da sovrainfezione batterica.

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Visto che il virus è provocato da un virus, non vi sono trattamenti medici specifici, per cui l’infezione deve fare il proprio corso, nonostante siano più volte consigliate le vaccinazioni, così da prevenire un contagio partendo dall’infanzia. Mediante l’approvato decreto Lorenzin, il vaccino è divenuto obbligatorio e sarà somministrato insieme agli altri per parotite, rosolia e varicella.

Il morbillo risulta essere una patologia altamente infettiva, di facile trasmissione fra gli esseri umani, e causa principali della morte infantile in tutti il mondo. E’ stata l’OMS a stimare soltanto nel 2015, ben 130.000 morti nel mondo, legate al morbillo. Mediante il morbillo si sono salvate però, negli ultimi 15 anni, più di 20 milioni di infanti.

Una volta avuto il morbillo e guariti da esso, se ne diventerà immuni, per cui non lo si può contrarre una seconda volta.

Sintomi del morbillo

L’incubazione del morbillo prevede dai 9 ai 20 giorni, con una media di 13 giorni.
I principali sintomi che contraddistinguono il morbillo sono:

  • Febbre alta, che supera i 40°
  • Tosse
  • Naso che cola
  • Starnuti
  • Lacrimazione oculare e/o congiuntivite
  • Palpebre gonfie ed infiammate
  • Sensibilità alla luce, o fotofobia
  • Macchie chiare nella bocca
  • Vari dolori
  • Inappetenza
  • Stanchezza
  • Irritabilità
  • Eruzione cutanea, dopo 2 o 3 giorni dai sintomi suddetti.

I sintomi primari sono quindi quelli simili all’influenza e non il rash cutaneo con eruzioni dal colore rosso o marrone rossastro come macchie, quale comparsa esordisce sulla fronte, fino ad estendersi su faccia, collo e poi corpo, arrivando a braccia e piedi. In rari casi vi è l’accompagnamento di prurito.

I puntini andranno poi ad unirsi prima di scomparire dopo qualche giorno, così come la febbre. Il malessere elevato si avrà verso il primo o secondo giorno dopo la manifestazione dell’eruzione. Peculiarità del morbillo sono le macchie di Köplik, quali macchioline rosse e con il centro blu-bianco, con comparsa nella bocca dopo 1 o 2 giorni dall’esantema. LA durata totale del morbillo è di 7-10 giorni.

Cause del morbillo

Come detto, il morbillo è molto contagioso, ed è provocato dal virus Paramyxovirus, trasmesso mediante tosse e starnuti, da parte di un soggetto già infetto.

Il virus può sopravvivere nell’ambiente circostante per almeno 2 o più ore, facilitando così anche il contagio indiretto, come toccare superfici infette, portando poi le mani a mucose, bocca, naso od occhi. Il soggetto diventa poi contagioso 4 giorni prima della comparsa dei principali sintomi.

Il morbillo è contagioso al 97-98%, quindi i soggetti non immuni che entrano in contatto con il soggetto infetto, si contagiano immediatamente. Si vuole ricordare che il virus è solo umano, per cui non si possono contagiare gli animali, né essere contagiati da loro.

Diagnosi del morbillo

La diagnosi del morbillo avviene mediante esame obiettivo, andando quindi ad analizzare i sintomi, quale febbre per 3 giorni, insieme a tosse, raffreddore o congiuntivite, con susseguente manifestazione di esantema e tramutazione cranio-caudale.

Mediante un’anamnesi sarà poi possibile stabilire se il soggetto è entrato in contatto con altri infetti, e poi la presenza o meno, all’interno del cavo orale, dell’enantema, o macchie di Köplik. In caso di dubbi, si può passare anche ad esame del sangue, così da avere conferma o meno di anticorpi IgM per morbillo.

Possibili cure al morbillo

Per curare il morbillo, non vi sono trattamenti medici specifici, per cui la terapia prevede soltanto a gestirne i sintomi, mediante:

  • risposo
  • molta idratazione
  • farmaci sintomatici.

E’ possibile trattare febbre e mediante paracetamolo, e quindi Tachipirina od Efferalgan, od ibuprofene, e quindi Antalfebal o Nurofen. E’ da evitare l’aspirina nei soggetti di età inferiore ai 16 anni, così da scongiurare lo sviluppo di sindrome di Reye.

E’ importante seguire colto e costantemente i bambini, in quanto sono i primi a poter sviluppare complicazioni, tipo otite media, laringite, diarrea, polmonite od encefalite, per poi richiedere necessaria l’ospedalizzazione o l’uso di antibiotici.

I Paesi meno sviluppati fanno uno della vitamina A al fine di diminuire complicazioni e morti per morbillo, mentre i Paesi occidentali la adoperano prevalentemente per scongiurare la cecità.

Vaccino

neonati vantano di immunità da morbillo per almeno 6 mesi dopo la nascita, in quanto l’immunità si trasmette dalla madre, ovviamente se vaccinata od immunizzata se già contratto.

Il vaccino risulta utile anche dopo l’esposizione, però soltanto nel caso in cui sia stato somministrato nelle 72 ore precedenti al contatto. Si hanno effetti collaterali solo in rari casi: molti bambini hanno manifestato leggera febbre o dolore nel punto dell’iniezione, anche se reazioni letali si hanno solo su 1 milione di casi.

Il vaccino per morbillo non va assolutamente somministrato a:

  • Donne in gravidanza
  • Bambini aventi:
    ➜ tubercolosi
    ➜ leucemia
    ➜ tumori non curati.
  • Soggetti dal sistema immunitario compromesso
  • Bambini con gravi reazioni allergiche a:
    ➜ gelatina
    ➜ antibiotico neomicina.
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