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Patatine Fritte: caratteristiche, valori nutrizionali, perché fanno male e controindicazioni

Patatine Fritte: caratteristiche, valori nutrizionali, perché fanno male e controindicazioni

Le patatine fritte rientrano nella categoria di alimenti utilizzati generalmente all’interno dei fast-food, si tratta di alimenti molto rapidi sia da ingerire che da cucinare, ovviamente venduti a prezzi ridotti.

Caratteristiche delle patatine

Generalmente vengono ricavati dalla patata comune e in casi particolari o meglio rari come ad esempio Nuova Zelanda, Anche dalla patata dolce. Queste patate vengono fritte, cotte all’interno di oli molto bollenti, dopo essere state lavate, sbucciate, e tagliate nel modo in cui si preferisce mangiarle.

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Ovviamente queste patatine fritte hanno dei nomignoli diversi in base ai differenti paesi in cui vengono preparate. Però, c’è da sapere che non è vero che queste vennero inventate in America o in Gran Bretagna, ma bensì esse sono state inventate in Belgio e in Francia, paesi che ancora oggi ne hanno il merito.

Non si sa di preciso qual è la vera origine di queste patatine fritte, ma l’unica cosa certa è che io giunsero oltre l’oceano suo popolo dopo la prima guerra mondiale. In Italia, queste patatine fritte hanno diverse tipologie di nomignoli.

Valori nutrizionali

Le patatine fritte, rientrano anche nella categoria dei cosiddetti cibi spazzatura, ma ci sono una serie di differenze nutrizionali tra quelle che sono le patatine fai-da-te e quelle che vengono preparate all’interno dei fast-food o meglio che vengono congelate.

Le patatine in busta, sono spesso fritte in una categoria di oli, Che influiscono negativamente sulla salute, aumentano anche il rischio cardiometabolico.

Inoltre le patatine fritte contengono anche una serie di carboidrati assimilabili, principalmente amidi, e proteine di valore medio biologico.
Chips di marca:

  • grassi 27 g;
  • carboidrati assimilabili 53,6g;
  • fibre 4,5 g;
  • proteine 6,3 g;
  • sale 1,3 g.

Patatine fritte fai da te:

  • grassi 8,2 g;
  • carboidrati assimilabili 34,03;
  • fibre 3,2 g;
  • proteine 3,44 g;
  • sale 0,045 g;
  • acqua 52,9 g.

Perché fanno male e controindicazioni

Tutti gli individui vorrebbero confermare che le patatine fritte, una dolcezza per il palato, non compromettano la salute. Ma purtroppo non è così, infatti bisognerebbe limitarne il consumo ed eliminarle del tutto dalle diete.

I motivi per le quali queste patatine fritte compromettono la salute, sono il contenuto elevato di grassi, che influenza il metabolismo, ma anche la presenza di contaminanti, come possono essere acroleina e acrilammide, ma anche irritanti è cancerogeni. Le patatine fritte cosiddette cibi spazzatura, oltre ad esistere nei cosiddetti fast-food possono essere anche fatte fai-da-te.

Le patatine fai-da-te sono meno caloriche e contengono più acqua e proprio per questo motivo sono caratterizzate da un numero minore di grassi. Le patatine in busta invece contengono più calorie e sono ricche di grassi saturi e anche di sale che nuoce alla salute.

Le patatine fanno ingrassare infatti bisogna ricordare che quest’ultimi contengono 27 g di grassi e a 500 cal che incidono appunto su quello che è il peso corporeo. Inoltre, sembra che esse provocano una sorta di dipendenza poiché scatenano un circolo che spinge l’individuo che assume queste patatine ad assumerle in una quantità elevata.

Le patatine fritte, sono controindicate nei seguenti casi:

  • Iperlipidemia, poiché alterano l’assetto lipidico;
  • Aterosclerosi, e che aumentano i lipidi nel sangue e perché favoriscono l’ossidazione dell’LDL;
  • Sovrappeso e obesità;
  • Diabete;
  • Ipertensione, in quanto tende ad aumentare la pressione a causa del sale e a causa dello stretto ossidativo;
  • Gastrite, ulcera e reflusso poiché peggiorano a causa di un’assunzione elevata;
  • Disturbi della cistifellea o pancreatici, poiché compromettono la digestione a causa dei grassi.

Come abbiamo detto queste patatine vengono fritte all’interno dell’olio, ma l’olio dovrebbe essere utilizzato una sola volta o al massimo due per limitare appunto la contaminazione delle patatine.

La temperatura ideale per friggerle sarebbe a 150° e inoltre bisognerebbe controllarla attraverso il cronometro della cucina o utilizzando anche delle friggitrice elettroniche. Si non tutte le patatine contengono lo stesso livello di zuccheri e quindi infatti c’è da dire che molte patatine producono una quantità di acrilammide maggiore rispetto ad altre.

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