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Pastinaca: che cos’è, benefici, a cosa serve, utilizzi e controindicazioni

Pastinaca: che cos'è, benefici, a cosa serve, utilizzi e controindicazioni

Pianta erbacea prettamente commestibile, la pastinaca carota bianca, in inglese parsnip, fa parte della famiglia delle Apiaceae, e viene identificata mediante nomenclatura binomiale di Pastinaca sativa.

Che cos’è la pastinaca?

La pastinaca è una pianta erbacea mangiabile, e la parte che va consumata è la sua radice. In botanica il vegetale viene collegato a carote e prezzemolo, ed è questo il motivo per cui viene anche denominata carota bianca. 

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La pastinaca ha una durata di 2 anni, e viene sovente coltivata a produzione annua.
Questa presenta una radice tuberosa, dalla buccia e dalla polpa del colore della crema: questa può rimanere nella terra anche a maturazione avvenuta, cosicché da divenire più dolce in seguito al gelo invernale.

Nella prima fase di crescita, la pastinaca si mostra con una rosetta di foglie pennate dal colore verde. Laddove non se ne curasse la crescita, nella seconda fase di crescita, questa comincerà a fiorire, mostrando sulla cresta un ombrellino di fiori giallo: il fusto del vegetale diverrà poi legnoso, tanto da risultare immangiabile. I suoi semi, infine, si presentano del color marrone tenue e dalla forma appiattita.

La pastinaca trova la sua culla nel continente Euroasiatico, qui è da sempre stato utilizzato in quanto ortaggio: i primi a coltivarle si stima siano stati i romani, anche se non tanto chiari risultano i chiarimenti se fossero carote o pastinache. In principio questa veniva adoperata in sostituzione del dolcificante, prima ancora dell’ascesa dello zucchero di canna; negli Stati Uniti giunse soltanto nel XIX secolo d. C.

La pianta della pastinaca, per la sua coltivazione, predilige terre profonde e possibilmente prive di pietre. Questa viene sovente infestata dalla mosca della carota o da altri parassiti, ma anche da altre malattie fungine: la più grave delle quali è una specie di cancrena. L’esposizione alla luce del sole, fa sì che se gambi e foglie entrino in contatto con la pelle umana, provochino un rash cutaneo, fitofotodermatite.

Benefici della pastinaca

All’interno della radice della pastinaca sono presenti numerose vitamine idrosolubili, anche se c’è da dire che la maggioranza di acido ascorbico (vitamina C), viene perso una volta cotta. Non tutti sanno che molte tra vitamine e minerali risiedono nella buccia, così scegliendo di privarne il vegetale, si va a rinunciare a tutto ciò: è questo il motivo per cui è sovente consigliata la cottura intera di radice e buccia.

Il gelo dell’inverno fa sì che l’amido in essa contenuto si tramuti in zuccheri semplici, ciò permette un incremento del gusto dolce. Il suo consumo può apportare a numerosi benefici! Prima di tutto è importante dire che al suo interno vi sono anche numerosi antiossidanti, tra cui:

  • falcarinolo,
  • falcarindiolo,
  • panaxydiolo,
  • metil-falcarindiolo

Vanta inoltre proprietà anti-cancerogene, antiinfiammatorie ed anti-fungine. 
Questa contiene fibra alimentare sia solubile che insolubile e racchiude anche cellulosa, emicellulosa e lignina. Le fibre aiutano a prevenire la stipsi e a diminuire il livello di colesterolo nel sangue.

La pastinaca può essere introdotta in molteplici regimi alimentari, avendo la cura però di limitare l’assunzione ai soggetti con diabete mellito di tipo 2, ai soggetti ipertrigliceridemici e nei soggetti obesi. L’importante quantitativo di potassiola rende idonea agli sportivi ed agli ipertesi, in quanto la patologia va a migliorare con un apporto più elevato del minerale.

Caratteristiche nutrizionali

La pastinaca conta ben 74 calorie per ogni 100 g di prodotto, ed anche se considerata ipocalorica, è uno degli ortaggi più energetici, quasi quanto le patate.
All’interno delle radici tuberose è inoltre possibile trovare:

Utilizzi ed utilità della pastinaca

In quanto molto somigliante alla carota, la pastinaca può essere consumata sia cruda che cotta, anche se cuocendola acquisisce un gusto molto più dolce. In caso di cottura, dunque, questa può essere fatta al forno, bollita, al vapore, in purea, arrosto o fritta. In stufati, zuppe e fatta in casseruola, assume un sapore decisamente più ricco.

Talune volte, si suole metterla all’interno delle preparazioni, e togliendo le parti solide soltanto a fine cottura, così da lasciare un sapore più delicato: l’amido che generalmente rilascia funge anche da addensante dei liquidi di cottura. Nelle zone dove si parla la lingua anglosassone, il vegetale fatto arrosto costituisce l’ingrediente sostitutivo dell’arrosto della domenica ed è essenziale nel cenone di Natale.

In altre forme, questa può essere affettata e fritta come una sorta di “chips”; viene anche adoperata in quanto ingrediente per bevande alcoliche dal sapore somigliante al Madeira Wine. Gli antichi romani pensavano addirittura che questa possedesse delle proprietà afrodisiache. 

In Italia il vegetale non viene adoperato così comunemente, e viene usato prevalentemente per nutrire i suini, specie quelli atti a produrre il famoso prosciutto di Parma. Nella medicina tradizionale cinese, infine, questa trovava impiego in quanto rimedio erboristico per effettuare medicamenti.

Controindicazioni della pastinaca

Come già osservato, la parte edibile della pastinaca è la radice, mentre richiedono massima attenzione i germogli e le foglie, in quanto la linfa che scorre dentro di essi risulta essere tossica per gli umani. 

Così come le altre specie appartenenti alle Apiaceae, all’interno della pastinaca è possibile trovare la furanocumarina, ovvero una sostanza chimica fotosensibilizzante, la quale, una volta entrata in contatto con la pelle, va a scatenare una reazione nota come fitofotodermatite. Questi altro non è che una specie di ustione chimica e non una reazione allergica, che si presenta molto simile ad un’eruzione cutanea provocata dall’edera velenosa.

I principali sintomi della fitofotodermatite indotta dalla pastinaca sono:

  • arrossamento
  • bruciore
  • vesciche

Le zone colpite dalla stessa possono rimanere prive di colore anche per 2 anni. Le probabilità che si manifestino queste reazioni, incrementano soprattutto quando c’è il sole, quando si puliscono le foglie in più o quando vengono estirpate le piante vecchie. I sintomi possono essere sia lievi che moderati.

I sintomi possono non solo andare a colpire gli uomini, ma anche bestiame e pollame, prevalentemente nelle aree con esposizione alle foglie.
Infine, in ortaggi facente parte della medesima famiglia delle pastinache, è possibile rilevare il poliacetilene, ovvero un composto con proprietà citotossiche. 

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