La paracheratosi è una condizione la quale va a condizionare sviluppo e diversificazione delle cellule che compongono l’epidermide. Questa prevede un elevato ingrossamento dello stato più superficiale della cute, ovvero lo strato corneo. Le cellule che ne fanno parte vanno a tenere il loro nucleo, al contrario di quel che succede di norma agli strati cutanei superficiali.
La paracheratosi fa sì che la pelle e le mucose appaiano più squamose, lucide e cheratinizzate. Da come si evince chiaramente, la paracheratosi è una condizione affrontata in dermatologia, in quanto strettamente legata a psoriasi e differenti tipologie di dermatite.
Quando si manifesta il fenomeno vuol dire che la pelle è stata troppe volte soggetta ad infiammazioni od irritazioni. E’ possibile agire contro la paracheratosi, anche se il trattamento da prediligere è strettamente legato alla tipologia di patologia all’origine.
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Che cos’è la paracheratosi?
La paracheratosi prevede un’alterazione nella trasformazione in cheratina da parte delle sostanze presenti nello stato corneo, dove si ha un capovolgimento del regolare procedimento della maturazione dell’epidermide. In parole povere, si avrà una trasformazione diretta delle cellule da stato spinoso a corneo, per cui nella paracheratosi non potranno essere osservati i vari passaggi di mutazione.
L’epidermide, come ormai noto, è composto da molteplici aree, e quindi strato basale, spinoso, granuloso, lucido e corneo, che rappresentano in qualche modo il ciclo vitale delle cellule epiteliali, ovvero i cheratinociti. Con la paracheratosi, quindi, le cellule appartenenti allo stato corneo terranno il loro nucleo, facendo in modo che lo strato granuloso si riduca o scompaia del tutto.
In seguito a questo procedimento si noterò che la cute risulterà più spessa, e molto più soggetta alla desquamazione.
Cause della paracheratosi
All’origine della paracheratosi possiamo trovare vari fenomeno morbosi, di origine dermatologica oppure sistemica. Il mutamento associato alla cheratinizzazione è presente in molteplici eventi, dove si manifesta come un incremento del turnover cellulare di qualsiasi origine, infiammatoria o neoplastica.
Disturbi della cheratinizzazione
Le anomalie di cheratinizzazione rappresentano un insieme di patologie della pelle, che vanno ad intaccare anche lo strato corneo, ovvero la zona più superficiale della cute. Per meglio riconoscerle, si suole suddividere le patologie in:
- Quantitative, come nel caso dell’ipercheratosi, quale fenomeno che prevede un incremento nello sviluppo dei cheratinociti.
- Qualitative, come nel caso delle discheratosi e della paracheratosi.
Modifiche associate alla paracheratosi
Abbiamo visto che la paracheratosi è un’alterazione della cheratinizzazione che prevede un anormale accrescimento delle cellule, che a sua volta fa sì che siano presenti delle strutture nucleari negli elementi che compongono lo strato corneo. I nuclei paracheratotici risultano essere picnotici, che va ad indicare un processo di degenerazione, ma anche dalla forma lunga, a dispetto della patologia all’origine.
Il fatto che le cellule mantengano il proprio nucleo porta ad un ingrandimento dello stato corneo, che diverrà più spesso. Allo stesso tempo, però, la paracheratosi vede uno diminuzione od addirittura l’assenza dello strato granuloso, portando la cute a desquamare facilmente.
Il processo di cheratinizzazione non completo comporta inoltre infiammazione od irritazione cronica, dovuti al contatto con stimoli di infezioni, meccanici ed anche chimici.
Patologie in cui si manifesta la paracheratosi
La paracheratosi fa il suo esordio solitamente in seguito a fenomeni flogistici, come la psoriasi, ma anche in seguito ad infezioni, stimoli irritativi e dismetabolismi. Nella branca dermatologica, l’evento è di facile manifestazione nelle patologie che prevedono una velocizzazione della maturazione delle cellule.
E’ possibile osservare l’esordio della paracheratosi prevalentemente in concomitanza di:
- Psoriasi, quale dermatosi eritemato-desquamativa, che prevede un’anormale corneificazione od incremento dell’operato mitotico epidermico. I danni ad essa associati risultano essere solitamente delle placche delimitate, dal colore rosa oppure rosso, coperte da molte squame dal colore biancastro, lucide, aride e sfaldabili. Queste lesioni esordiscono soprattutto in aree come: gomiti, ginocchia, area sacro-lombare, tronco, e di meno su volto e cuoio capelluto.
- Dermatite seborroica, quale infezione cutanea generata dal dismetabolismo. La paracheratosi si manifesta mediante placche eritematose con squame grasse. Questa condizione è presente soprattutto su: cuoio capelluto, sopracciglia, solchi naso-genieni, solchi retro-auricolari, condotti uditivi esterni ed area medio-sternale.
- Dermatite da stasi, dove il fenomeno della paracheratosi si manifesta sulle gambe, legandosi anche allo sviluppo di placche ed ulcerazioni.
- Eczema cronico, dove la paracheratosi va a manifestarsi sulle zone di spongiosi, in quanto risposta ad una velocizzazione nell’arrivo dei cheratinociti in superficie.
- Dermatite atopica, od eczema atopico.
- Dermatite da contatto.
- Lichen simplex cronico, quale tipologia di neurodermatite.
- Prurigo nodularia, quale patologia dermatologica che prevede la formazione di noduli che apportano prurito.
- Disidrosi, od eczema disidrotico.
- Forfora.
- Neoplasie cutanee maligne, tipo carcinoma a cellule squamose.