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Ipercheratosi: che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Ipercheratosi: che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Risultante essere un fastidio della cheratinizzazione che prevede l’elevato quantitativo di cheratinociti, e dunque cellule che formano la zona in superficie dell’epidermide, è l’ipercheratosi.

Solitamente, la modificazione della cute subentra a seguito di attacchi esterni, quali istigazioni meccanizzate ripetitive oppure situazioni di attrito sulla zona della cute.

L’ipercheratosi plantare subentra similmente a calli oppure duroni. In determinate situazioni, però, il fastidio risulta essere causa di procedimenti patologici, come infiammazioni, infezioni e patologie genetiche. L’ipercheratosi risulta, in aggiunta, esito dell’esposizione elevata ai raggi del sole.

Cause dell’Ipercheratosi

Risultante essere un’anormalità della cheratinizzazione, è l’ipercheratosi. Quest’ultima risulta essere coesa a fattori genetico-familiari o subentra in coesione a diversificati fastidi che compromettono la cute.

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Solitamente, l’ipercheratosi risulta essere causa di un’infiammazione oppure di un’irritazione cronica, a seguito dell’esposizione alle stimolazioni di meccanizzazione, infettive e dannose.

Le tipologie di ipercheratosi, peculiari dei soggetti adulti, subentrano susseguentemente a malattie locali oppure totali, di differente varietà e movente. Le anormalità dei procedimenti di cheratinizzazione risultano essere un complesso di malattie della cute che compromettono lo strato corneo, e dunque la zona in superficie della cute.

Codeste malattie risultano essere divise in:

  • quantitative, ad esempio l’ipercheratosi
  • qualitative, ad esempio la discheratosi e la paracheratosi

L’ipercheratosi risulta essere una situazioni durante il quale si evidenzia un rigonfiamento dello strato corneo epidermide.

Le zone compromesse di codesto procedimento hanno un quantitativo preponderante di cheratina. Nell’ipercheratosi, le cellule dello strato corneo risultano essere sprovviste di centro, dunque in congruenza con la regolare citologia. Dermatologicamente parlando, l’ipercheratosi subentra in differenti tipi, quali:

  • calli, i quali subentrano nelle aree del corpo particolarmente soggette all’attrito e alla compressione, e dunque: pianta del piede e palmo delle mani. Codeste istigazioni causa la produzione di uno strato ispessito di cellule cheratinizzate che si congiungono e divengono solide, comportando lo sviluppo di sporgenze. Per determinati soggetti, i calli risultano essere degli esemplificati inestetismi, a differenza di altri, i quali la congiungono a disturbo e prurigine
  • eczema, e dunque infiammazione cutanea che tende a formarsi successivamente ad arrossamenti, all’esposizione a sostanze tossiche e alle allergie. Codesta malattia comporta prurigine, rossori e bolle e tende ad essere scambiata con una patologia infiammatoria della cute, ossia la psoriasi
  • Lichen planus, costituito dalla fuoriuscita di ridotte pustole internamente alla cavità orale e solitamente dovute a problematicità delle difese immunitarie
  • verruche, e dunque escrescenze cutanee dovute ad infezioni da papilloma virus. Codesta patologia risulta essere infettiva
  • cheratosi seborroica, e dunque neoformazioni benevole che subentrano sotto forma di escrescenze evidenziate della cute dalla tonalità scura e dalla grandeza differente. Codesti traumi similari alle papule, subentrano nella zona del volto, delle braccia e delle gambe. La compresenza di codeste escrescenze non comporta dolenza. Ciò nonostante, nel caso di irritazioni, comporta prurigine e fastidio. Il movente della cheratosi seborroica risulta essere tutt’oggi ignoto, sebbene pare sia essere causa di patologie genetiche vantaggiose
  • cheratosi pilare, conosciuta ugualmente col denominativo di cheratosi follicolare, risulta essere un fastidio comunitario, costituito dall’accatastamento di cheratina nella zona del bulbo pilifero. Il subentro risulta congruente alla fuoriuscita di papule puntiformi, similari a granulati, solitamente rugose e tastabili. La cherastosi pilare compromette la salute degli infanti così come dei soggetti adulti. Il movente risulta essere ignoto, sebbene pare sia causa di fattori genetici
  • cheratosi attinica, e dunque malattia benevola precancerosa costituita dalla compresenza di desquamazioni eritematose e rugose superficialmente alla pelle, specialmente nella zona del volto, delle gambe, delle braccia, del dorso delle mani e del cuoio capelluto. Codesti traumi risultano essere dovuti solitamente dall’elevato esporsi ai raggi del sole e tendono a causare  cancro alla pelle. Spesso, risulta essere difatti causa di prurigine e traumi rossastro bruni, similari alle verruche

Le tipologie di ipercheratosi maggiormente caratteristiche risultano essere:

  • ipercheratosi epidermolitica, e dunque fastidio genetico alquanto sporadico, costituito dalla modificazione cheratinocitica di alquanto complessità
  • ipercheratosi subungueale, tipologia che compromette la salute del letto ungueale e dello strato della cute inferiore alla zona ungueale. Il movente risultano essere cause quali la psoriasi oppure le infezioni micotiche. L’inadeguata cura causa la caduta dell’unghia, cosiddetta onicolisi

Sintomi dell’Ipercheratosi

Causa del rigonfiamento che subentea superficialmente alla cute oppure alle mucose, è l’ipercheratosi.

Codesto fastidio subentra in qualsiasi zona de corpo, compromettendo la totale cute oppure soltanto delle zone, quali il palmo delle mani oppure la pianta dei piedi. L’accrescimento della grandezza epidermidale tende ad essere coeso ad una successione di fattori dermatologici, quali prurigine e fuoriuscita di squame.

Le conformazioni maggiormente comunitarie di ipercheratosi non risultano essere coese alla dolenza.

Diagnosi dell’Ipercheratosi

Avente bisogno di consulto specialistico e dermatologico, è l’ipercheratosi. La diagnosi prevede:

  • la coltura di informazioni anamnestiche del soggetto e del corrispettivo complesso familiare
  • esame specifico della zona della cute oppure delle mucose compromesse, specialmente in concomitanza di calli, verruche e placche

In determinate situazioni, risulta vantaggioso sottoporre il soggetto a biopsia, e dunque eliminazione di una ridotta zona di tessuto da studiare in laboratorio. Codesto esame ha il vantaggio di circoscrivere oppure ovviare l’eventuale causa dell’ipercheratosi, e dunque a seguito di processi infiammatori, tumorali, di degenerazione oppure di ulteriore tipologia.

Possibile cura dell’Ipercheratosi

La cura dell’ipercheratosi risulta differente a seconda del movente, dell’area compromessa e della complessità della situazione. Solitamente, l’obiettivo risulta essere quello di ammorbidire la cute e di eliminare il rigonfiamento di cheratina.

Il maggior numero delle varianti di ipercheratosi risulta posto in zone particolari del corpo e coeso ad un’eccellente risoluzione. La cheratosi attinica tende spesso a causare tumori della pelle, dunque necessita di accuratezza.

In tali situazioni, l’ipercheratosi deve essere controllata con una ciclicità individuata dal quadro clinico, affinché risulti possibile controllare l’eventuale regresso dei traumi. Solitamente, le cure al fine di trattare la problematicità risultano strutturate su una triplice operazione di funzione:

  • prodotti farmaceutici ad utilizzo topico, e dunque cura prediletta nel momento in cui l’ipercheratosi si presenta su di un’area particolare del corpo. Codesti prodotti farmacologici presentano al loro interno, solitamente, acido salicilico ed urea e devono essere utilizzati sulla zona specifica. L’acido salicilico svolge aizone cheratolitica, avente la capacità di disciogliere lo strato corneo dell’epidermide e incentivare l’esfoliazione, conferendo morbidezza ed idratazione alla pelle
  • prodotti farmacologici sistemici, e dunque utilizzati a seconda della complessità patologica. L’utilizzo di codesti prodotti risulta raccomandato nel momento in cui l’ipercheratosi e le sintomatologie coese risulta proliferate e compromettono aree particolari del corpo
  • fototerapia, adoperate fonti artificiali di raggi UVA e UVB a seconda della situazione patologica

Nel caso di calli e verruche, tendono ad essere raccomandate ulteriori cure. Per quanto concerne i calli, bisogna porre un’imbottitura oppure una protezione sulla zona al fine di abbassare la dolenza, contrariamente alle verruche, le quali permettono di essere rimosse mediante la surgelazione o la cura con laser.

Tuttavia, risulta vantaggioso fare ricorso alle indicazioni raccomandate dallo specialista della dermatologia oppure dal medico curante.

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