Per musicoterapia si intende una disciplina che prevede l’utilizzo della musica in quanto strumento educativo, riabilitativo e/o terapeutico. Si è osservato come ascoltare ed eseguire suoni e molecole possa operare sugli stati d’animo ed emozioni, viste le virtù rilassanti e stimolanti.
Gli scienziati hanno anche focalizzato il loro sguardo sulla probabilità di adoperare la disciplina in quanto terapia complementare in situazioni patologiche e/o parafisiologiche. La musicoterapia permette di migliorare il benessere dei soggetti su vari piani, così da raggiungere precisi obiettivi. La terapia può coinvolgere:
- Funzioni cognitive
- Capacità motorie
- Sviluppo emozionale
- Abilità sociali
- Qualità di vita
- Gravidanza
- Insegnamento scolastico
- Terapia in vari reparti medici, come:
→ oncologico
→ palliativo
→ geriatrico.
E’ possibile approcciarsi alla disciplina in svariati modi, la quale può prevedere ascolto di brani, esecuzione mediante strumenti, improvvisazione, canto, danza o movimento. All’interno delle scuole la musicoterapia va impiegata per differenti scopi psicopedagogici, e per favorire personalità più equilibrate e mature.
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Che cos’è la musicoterapia?
La musicoterapia ha ottenuto importante prestigio partendo dagli anni ’60. La disciplina, come accennato, prevede l’utilizzo di musica, suoni, ritmo e movimento, così da raggiungere facilmente obiettivi vari, come insegnamento, riabilitazione o gestione di patologie.
Si realizza la musicoterapia mediante musicoterapeuta, quale scopo è quello di risultare utile ad un singolo soggetto o a gruppi organizzati, e mantenendo così. o sviluppando, funzioni cognitive, emozionali, sociali ma anche fisiche, tipo la coordinazione motoria. Al fine di ottenere validi risultati, questi operatori devono possedere determinate competenze patologiche e mediche, oltre alla mera esperienza musicale.
E’ possibile approcciarsi alla musicoterapia in 2 differenti modi, quali:
- Musicoterapia attiva, e quindi suonare adoperando voce, strumenti musicali o semplici oggetti.
- Musicoterapia recettiva, e quindi l’ascolto di brani, dove il soggetto dovrà percepire, immaginare e poi elaborare i suoni proposti dal terapeuta.
Come funziona la Musicoterapia?
E’ importante specificare il fatto che i soggetti, prima ancora di nascere, memorizzano suoni vari che andranno poi a costituire il cosiddetto Io sonoro.
La tradizionale musicoterapia è quella psicoterapica, ed adopera un codice differente dal verbale, e quindi basato sul principio dell’ISO, Identità Sonora Individuale, al fine di aprire mediante suono, musica e movimento, canali di comunicazione con l’individuo.
I musicoterapeuti hanno il compito di sbloccare i canali mediante i suoni strumentali. Esistono però differenti approcci dal suddetto, i quali fanno del suono e della musica un mezzo terapeutico. Il più interessante è di sicuro il metodo che fa riferimento alle teorie psicoacustiche.
Dove può essere applicata la musicoterapia?
La musicoterapia viene adoperata in quanto terapia e riabilitazione prevalentemente in neurologia e psichiatria, con grande riferimento a:
- Autismo
- Sindrome di Tourette
- Ritardo mentale
- Disabilità motorie
- Morbo di Alzheimer e demenze varie
- Morbo di Parkinson
- Ictus
- Amnesie
- Afasia e disturbi simili
- Psicosi
- Disturbi dell’umore
- Depressioni
- Disturbo bipolare
- Disturbi somatoformi, tipo le sindromi dovute a dolore cronico
- Disturbi alimentari, come l’anoressia nervosa.
I principali obiettivi prefissati dalla musicoterapia sono sicuramente:
- Stimolazione della comunicazione par far aprire il soggetto alle proprie emozioni
- Migliorare comportamenti difficili da controllare, tipo aggressività, isolamento o rabbia
- Ridurre l’assunzione di psicofarmaci
- Tenuta o stimolazione delle abilità residue, con susseguente migliorie nella qualità di vita.
Controindicazioni della musicoterapia
Alcune controindicazioni della musicoterapia possono riguardare i malati mentali. Infatti, un suono sbagliato potrebbe generare effetti diversi rispetto a quello optato; motivo per il quale deve essere il terapista competente ed attento nella valutazione del quadro clinico del soggetto.