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Mimosa tenuiflora (Tepezcohuite): proprietà e utilizzi

Mimosa tenuiflora (Tepezcohuite): proprietà e utilizzi

Considerata un arbusto ispido similmente alla pianta d’Acacia, la Mimosa tenuiflora ha un altezza pari agli 8 metri, particolarmente diffusa nel continente americano a 800/1000 mt di quota. Il tegumento contiene un elevata quantità di principi attivi che a loro volta sterilizzano l’epidermide. Di tali caratteristiche erano a conoscenza già i Maya dal 250-950 d.C e la vedevano usata per curare problemi di ulcera, scottature, lesioni, poichè disidratata e sfarinata veniva poi posta dritto sul problema cutaneo.

L’utilizzo di tale arbusto nella città del Messico è aumentato col passare degli anni, tant’è che ad oggi le capacità terapeutiche, conosciute come cure prodigiose, la vedevano componente della ricchezza della città messicana. D’altronde la pianta di Mimosa tenuiflora era nota anche col denominativo di Tepezcohuite ossia “Albero della pelle”. Da 25 anni nel continente europeo le capacità terapeutiche sono state attestate da ricerche nel campo della scienza, conferendo dunque l’uso delle capacità precedentemente scoperte dalla città messicana.

Proprietà ed utilizzi

L’area dell’arbusto nel quale sono situati i principi attivi è detta Droga, poichè avente l’abilità di fungere da rigeneratrice dei tessuti sottocutanei. Essa si presenta formata dal tegumento dei rami primari, contenenti un’elevata quantità di composti polifenolici, glicosidi terpenici di origine vegetale, microelementi e un elevato quantitativo di Tannico, la cui cooperazione aumenta in maniera graduale la capacità di ogni elemento, raggiungendo capacità di gran lunga superiori a quelle manifestate singolarmente dai principi attivi per quanto concerne la ricostituzione dei tessuti deteriorati.

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I composti polifenolici, l’agente antiossidante, la difesa anti radicali e i fattori vascolari vasoattivi, tendono ad agire direttamente sulla penetrabilità dei vasi sanguigni andando di conseguenza a ristabilire la circolazione del sangue e agevolando l’interscambio tra la circolazione sanguigna e la cute. Ciò di conseguenza contrasta la costruzione di siero ed edemi. In aggiunta, il processo anticrittogamico frena la sostanza organica causa di deterioramento, contrastando la rimozione di acido ialuronico, il quale rimanendo a lungo nei tessuti cutanei, aiuta la permanenza di elasticità e gonfiore.

Gli stessi glicosidi terpenici di origine vegetale mettono in moto il flusso sanguigno causando una flussione che porta l’intensificazione della circolazione sanguigna nel sottile circolo esterno. Il tannico, contenuto in elevate quantità nella pianta di Mimosa, favorisce la proprietà lassativa andando pertanto a diminuire la penetrabilità delle cellule che a loro volta comportano una diminuzione di rossori, aumentando la non permeabilità dei tessuti che a loro volta subiscono un rimpicciolimento. Fattori chiave sono i sali non ionizzati, i quali risultano essere fondamentali nelle indagini biochimiche inerenti alle capacità delle cellule, le quali funzionano come agenti catalitici, regolando la laboriosità della sostanza organica comportando la formazione di rossori.

Esse inoltre aiutano le cellule degli epiteli a reiterarsi al fine di incitare la riformazione di cellule e pertanto la espiazione dei danni. La pianta di Mimosa ha inoltre capacità battericida, nonchè proprietà similmente agli antibiotici, che a loro volta apportano l’aumento dei germi infettivi e del micete. Tale proprietà risulta pertanto essere di rilevante importanza specialmente per chi ha problemi di lesioni, scottature, di ulcera venosa e problemi di diabete, che a loro volta salvaguardano tali contaminazioni. Composti contenenti Mimosa vengono consigliati al fine di garantire una pronta rimarginazione delle lesioni, di lacerazioni, erpete, di psoriasi, scottature, comportando una riduzione dell’infiammazione, data la riedificazione istantaneo della cute deteriorata.

Dall’arbusto viene poi ricavato il distillato che successivamente viene sottoposto ad un processo di disidratazione che lo porta ad essere un ottimo rimedio al fine di diminuire problematiche legate ai tessuti. Successivamente vi è una prosecuzione di quelle che sono state le cure ricevute nelle degenze al fine di ovviare eventuale costruzione di ulcere specialmente in soggetti obbligati a dover rimanere nel letto, al vine di ovviare eventuale ulcere alle vene e eventuali ulcere diabetiche. Esse inoltre facilitano la rimarginazione se esse sono già formate. A tal proposito, la capacità battericida risulta essere efficiente anche per combattere eventuali problemi di foruncoli. Contrariamente, la capacità distensiva favorisce la decelerazione del deterioramento dei tessuti.

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