Il Meliloto o Melilotus officinalis, è una pianta erbacea facente parte della famiglia delle Leguminosae. Risulta molto efficace nel combattere cellulite, ritenzione idrica e disturbi circolatori. Vediamola insieme.
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Che cos’è il Meliloto?
Il meliloto è una pianta erbacea sia annua che biennale, che presenta un fusto eretto oppure prostrato e glabro. Su di esso vi sono posizionate delle foglie in maniera alterna e dalla forma trifogliata, oblunga e con il margine seghettato. I fiori, uniti in racemi a spiga, sono ascellari, mentre il frutto altro non è che un legume glabro che diventa verdastro una volta maturo.
È possibile trovare il meliloto in tutte le zone europee che prediligono un clima temperato. Nasce spontaneo in campi e zone incolte o semi-assolate.
Alcuni cenni storici
In passato, il meliloto era definito Sertula campana visto che cresceva rigoglioso in tutta la Campania. Qui si soleva intrecciare i suoi fusti in ghirlande che venivano poi poste sul capo.
Secondo la tradizione popolare, i fascetti dovevano esser posti in armadio, al fine di deodorare tutta la biancheria, ma anche per allontanare le tarme che rovinavano i vestiti.
Proprietà del Meliloto
All’interno delle foglie e delle basi dei fiori del meliloto è possibile trovare un gran numero di flavonoidi, tannini e glucosidi cumarinici, che a loro volta, tramite idrolisi enzimatica, danno vita alle cumarine. La cumarina più importante è il melilotoside, molto utile per il drenaggio linfatico.
La cumarina aiuta a diminuire la distruzione delle catecolamine, e soprattutto l’adrenalina. Questo avviene a livello vasale, e con un progressivo miglioramento della capacità contrattile dei vasi sanguigni. Queste catecolamine possono essere definite i più importanti vasocostrittori che si trovano nel corpo umano.
Il meliloto ha un’azione vasoprotettiva sulle pareti delle vene, incrementandone la permeabilità e assumendo lo stesso ruolo che ha l’escina. Avviene il medesimo procedimento per quanto riguarda le patologie alle vene e ai disturbi apportati dalle varici. Durante questo procedimento, i flavonoidi fungono da supplemento.
E’ questo il motivo per cui il meliloto viene largamente sfruttato per quanto riguarda l’insufficienza venosa e linfatica, in particolare quando vi è la presenza di:
- edemi,
- gonfiori agli arti inferiori,
- ritenzione idrica,
- vene varicose,
- flebiti,
- gambe pesanti,
- emorroidi,
- cellulite.
Utilizzi del Meliloto
Ad uso interno è possibile utilizzare il meliloto sia sotto forma di infuso che di tintura madre, anche se è facilmente reperibile nella versione in capsule.
Per l’infuso abbiamo bisogno di: 1 cucchiaio raso di meliloto in foglie, 1 tazza d’acqua.
Per ottenerlo basta immergere le foglie di meliloto in acqua bollente, dopo di che spegnere la fiamma lasciando in infusione, coprendo con un coperchio, per almeno 10 minuti. Passato il tempo filtrare il composto e berlo al fine di beneficiare dell’azione drenante e vasoprotettrice.
Sotto forma di tintura madre di meliloto, si consiglia l’assunzione di 30 o 40 gocce della stessa messe in un po di acqua. Il procedimento dovrà avvenire per almeno 2 volte al giorno, lontano da tutti i pasti.
Sotto forma di compresse o capsule di estratto secco, si consiglia l’assunzione di un massimo di 500/600 mg al giorno. Il procedimento dovrà avvenire per almeno 2 volte al giorno, lontano da tutti i pasti.
Controindicazioni del Meliloto
Le controindicazioni legate al consumo di meliloto non sono dannose, ma si deve comunque prestare massima attenzione. Ciò dovuto al fatto che in qualche occasione è possibile che ci sia nausea seguita da diarrea. Questi sintomi compaiono in genere solo nella fase iniziale del trattamento per poi arrestarsi gradualmente.
Il meliloto NON deve essere assolutamente consumato da:
- Donne in gravidanza,
- Donne in fase di allattamento,
- Bambini con età interiore ai 10 anni.