1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle(2 voti, voto medio: 5,00)
Loading...

Tiarè: che cos’è, proprietà, utilizzi e controindicazioni

Tiarè: che cos’è, proprietà, utilizzi e controindicazioni

Saranno in molti ormai a conoscere il meraviglioso profumo e la strepitosa bellezza dei fiori di tiaré, con i quali gli abitanti di Tahiti vanno ad impreziosire delle collane floreali da donare ai turisti, in quanto simbolo di lieto benvenuto, già dai tempi più antichi.

I fiori di tiaré altro non sono che lussuose gardenie, quale bellezza gli viene conferita dal particolare colore bianco, dal loro profumo, nonché dalla loro forma a stella, conferitagli dai petali stessi. Il tiaré è da sempre il simbolo di Tahiti, motivo per il quale sarà sempre presente all’interno dei giardini e negli ornamenti come diamante floreale delle collane e simbolo di festa e raffinatezza.

Che cos’è il tiaré?

Pubblicità

Il fiore di tiaré, noto anche come Gardenia Taitensis Tahitian Gardenia, appartiene alla famiglia delle Rubiaceae, ed altro non è che un arbusto tropicale sempre-verde, che suole crescere a 4 metri d’altezza. Le sue foglie sono di un lucido colore verde scuro, lunghe generalmente dai 5 ai 16 cm, e hanno disposizione opposta sulla lunghezza del gambo.

Il suo fiore è del caratteristico colore bianco crema e a forma di girandola, composta da 5 o 9 lobi fragranti, cadauno dalla lunghezza di 2 o 4 cm. Il fiore nasce sulle coste dell’altopiano del Sud Pacifico, ed appartiene alle poche piante originariamente coltivate in Polinesia: non a caso rappresenta il fiore nazionale di Polinesia francese ed Isole Cook.

Significato del nome

Non risulta corretto adoperare il nome Gardenia Taitensis per il fiore in quanto non originario di Tahiti. Il nome scientifico gli fu però affibbiato dopo che Jules Dumont d’Urville, nel 1824, ebbe raccolto degli esemplari tahitiani; a seguire ci fu poi il termine inglese Tahitian Gardenia o meglio fiore di tiaré.

Il nome in se per se riporta al termine di tiàra, ovvero corona, in riferimento alla corolla o corona del fiore. La conformazione della corolla riporta poi al copricapo adoperato da autorità come i papi, in quanto simbolo di potere. Ulteriore nome regalato al fiore è quello di “fiore di Candolle“, in quanto omaggio all’erborista e botanico A. P. de Candolle.

Descrizioni botaniche

Come precedentemente accennato, il fiore di tiarè, Gardenia Tahitensis, è un arbusto che fa parte della famiglia delle Rubiaceae, ovvero la stessa alla quale appartengono caffè, china ed uncaria; sono in molti a definirla una “super famiglia”, visto che alla medesima si uniscono altre 6.000 specie differenti.

Il tiarè è dunque un arbusto dalle dimensioni medie, che nasce in regioni aventi clima tropicale e subtropicale, motivo per la quale non sopravvivrebbe alle basse temperature e classificata tra le piante fragili e sensibili: per essere danneggiata, ad una pianta di tiarè basterebbe arrivare a 10°C.

Per questo motivo risulta particolarmente difficile coltivare l’arbusto fuori dai tropici; le terre polinesiane fertili, calcaree di corallo o vulcaniche sono quelle idonee allo sviluppo del fiore.

I fiori di tiarè sono di un particolare colore bianco candido e dall’intenso profumo, i quali, con l’avvicinarsi della sera, erigono la loro corolla al cielo, riempendo l’aria del loro dolce profumo.

Proprietà del tiaré

Al tiarè sono associate delle importanti proprietà antiossidantiper cui ideali per la cura della pelle e per tenerla giovane ed elastica. Gli antiossidanti ivi contenuti permettono di contrastare i radicali liberi che provocano l’invecchiamento cutaneo.

Al fiore sono anche legate delle proprietà cicatrizzanti, motivo per cui lo si suole utilizzare in presenza di danni cutanei, come l’esposizione al sole priva di protezione, che la rende molto arrossata e fragile.

Andando ad applicare l’olio di tiarè sulla cute del viso, si può prevenire la formazione delle rughecosì da ottenere un viso ed uno sguardo più giovani. Può essere adoperato sia in via preventiva sia già in presenza di piccole rughe, così da renderle meno profonde e quindi meno visibili.

E’ inoltre possibile adoperare il tiarè sui capelli, vista l’efficacia protettiva, nutriente ed idratante. Questi è infatti capace di contrastarne la secchezza e la formazione della forfora. 

Utilizzi del tiaré

I fiori di tiarè, oltre ad essere adoperati in quanto ornamenti decorazioni, vengono molto usati anche nel campo cosmetico. Mediante la tecnica dell’enfleurage, si va ad ottenere un olio molto profumato, macerandone i fiori nell’olio di ricavato dalla polpa di cocco. All’estrazione finale, che si ha dopo almeno 2 settimane, si avrà un olio conosciuto come monoi di Tahiti, o tiarè.

Così come il burro, questo olio è solido nel momento in cui tocca temperature inferiori ai 22°C. Il monoi, e quindi l’olio di cocco con profumo di essenza di tiarè, è molto usato in campo cosmetico per produrre prodotti idratanti e nutrienti, ma anche nella riparazione di danni dovuti all’eccessiva abbronzatura, grazie alle proprietà antiossidanti ed elasticizzanti.

prodotti solari a base di monoi di tiarè hanno manifestato grande efficacia anche nel rallentare lo scolorimento disomogeneo dell’abbronzatura. Ottimo anche per i capelli, il fiore li difende dal sole, combattendo la secchezza e rendendoli più pettinabili e morbidi.

La fragranza intensa e decisa del tiarè, lo rendono ideale anche nella produzione di acque profumate ed essenze da porre nell’acqua della vasca ed addolcire la cute. Non è quindi un caso se molti tra bagnoschiuma, bagno latte, shampoo e creme per il corpo siano proprio arricchite dall’essenza.

Controindicazioni del tiaré

Al tiarè non sono legate particolari controindicazioni, e solo in pochi casi è possibile notare delle reazioni avverse. Stiamo parlando nel caso in cui questo venga miscelato con ulteriori ingredienti, come essenze profumate. 

Le controindicazioni in questo senso sarebbero legate a reazioni allergiche dovute a questi componenti.

Pubblicità

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.