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Sindrome di Horner: che cos’è, sintomi, diagnosi, cause e possibili cure

Sindrome di Horner: che cos'è, sintomi, diagnosi, cause e possibili cure

Nota ugualmente col denominativo di Sindrome di Bernard Horner, tale sindrome risulta essere una processione di sintomatologie e testimonianze connesse al deterioramento o alla scorretta funzionalità del nervo del tronco del simpatico.

Quest’ultimo risulta essere il complesso di neuroni che fuoriescono nella parte destra e nella sinistra del midollo spinale, passando per il torace e salendo di conseguenza sino al collo ed al volto. I moventi di tale patologia risultano svariati sebbene l’individuazione del movente sia fondamentale al fine di individuare il giusto trattamento.

Le sintomatologie peculiari di tale disturbo risultano essere la ptosi, la miosi e l’anidrosi. Inoltre tendono a manifestarsi anisocoria, allargamento della pupilla e congiuntiva piena di sangue. Al fine dunque di stabilire una prognosi giusta risulta essenziale svolgere un test relativo capace di evidenziare il decorso della patologia come possono essere analisi agli occhi e test diagnostici.

Condizione congenita o acquisita?

Tale patologia spesso si manifesta in maniera non congenita in quanto formatosi nel decorso vitale conseguentemente ad uno specifico avvenimento che sia esso connaturato e dunque manifestatosi alla prematurità. La comunitaria pertanto risulta essere la sindrome non congenita. Contrariamente la patologia congenita tende a manifestarsi ogni 6250 nascenti. La sindrome di Horner non congenita tende a propagarsi in maniera sconosciuta. Difatti gli specialisti attestano che questa sia solo una patologia non ricorrente.

Sintomi

Le sintomatologie connesse a tale patologia risultano essere:

  • Miosi persistente – momento durante il quale la pupilla ha un diametro ridotto ugualmente se manca la luminosità;
  • Ptosi – risulta essere un cedimento limitato o totale delle palpebre superiori o inferiori, conosciuta col nome di palpebra cadente;
  • Anidrosi – prevede il restringimento e la mancanza totale di sudore. In tal caso tende a colpire principalmente il viso o determinate aree dello stesso;
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Inoltre, ulteriori sintomatologie risultano essere:

  • Anisocoria – terminologia utilizzata al fine di specificare la diversificazione dell’allargamento delle pupille dell’occhio seppur quest’ultimi siano posti alla medesima luminosità;
  • Rallentato allargamento della pupila data la luce debole;
  • Mancato riflesso cilio-spinale – quest’ultimo si rifà al centro nervoso, posto superficialmente al collo, il quale tende ad essere stimolato mediante l’allargamento della pupilla;
  • Congiuntiva iniettata di sangue;
  • Iride eterocromatica – e dunque quando un soggetto ha iridi di tonalità diversa. Questa particolarità risulta essere visibile solo nei casi congeniti;
  • Capelli lisci in un lato soltanto del capo – ugualmente a quanto detto precedentemente, tende ad essere visibile solo nei casi congeniti;

Risulta dunque fondamentale definire che, generalmente, le sintomatologie ad esso connesse riguardano solo il viso ed il cuoio capelluto.

Prognosi

Al fine di evidenziare tale patologie e pertanto identificare il movente causa, risulta essenziale svolgere un test relativo alla storicità della sindrome, un analisi oculistica ed alfine un analisi di diagnosi strumentale.

ESAME OBIETTIVO E STORIA CLINICA

Nel primo caso lo specialista analizza attentamente il soggetto affetto da sindrome di Horner e pone allo stesso dei quesiti specifici. Solitamente questi riguardano:

  • Quali sono le manifestazioni cliniche riscontrate?
  • Quando sono comparse?
  • Sono insorte dopo un qualche evento particolare?

Successivamente a questi, si inizia a valutare la storicità della patologia e dunque lo svolgimento di una discussione fra lo specialista ed il soggetto affetto, nel corso del quale lo specialista domanda al soggetto affetto da sindrome:

  • Se soffre di particolari patologie.
  • Se assume farmaci, in particolare colliri.
  • Se è fumatore
  • Se soffre di emicrania
  • Ecc

Tali quesiti congiuntamente all’analisi della storicità della sindrome sono fondamentali per lo specialista al fine di stende ed evidenziare il movente principale della suddetta sindrome.

TEST OCULARI

Alquanto essenziali risultano essere le analisi oculistiche, le quali consistono in:

  • Esame con collirio alla cocaina
  • Esame con collirio all’idrossiamfetamina
  • Esame per la valutazione della velocità di dilatazione pupillare

TEST DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI

Infine lo specialista svolge un esame diagnostico che solitamente consiste o in una risonanza magnetica, oppure in una TAC o in raggi X in quanto capaci di evidenziare l’area danneggiata del centro nervoso. Questo perché è capace di evidenziare l’ordinamento dei neuroni del tronco del simpatico che a sua volta è stato soggetto all’alterazione della sindrome. Inoltre si evidenzia se vi sono tumori, contratture ai vasi, cisti al midollo spinale ecc.

Causa

Il movente principale di tale patologia consiste nel blocco dei segnali del centro nervoso che a loro volta passano mediante i nervi del tronco del simpatico. Spesso causa di tale disturbo risulta essere lo scorretto funzionamento. Il danno e la scorretta funzione causa della sindrome di Horner possono compromettere tali tipi di nervi.

Movente capace di compromettere i neuroni del primo ordine

Fra l’ipotalamo ed il midollo spinale sino al tronco encefalico troviamo i neuroni del primo ordine. Coloro che comportano la scorretta funzionalità nonchè il danno a tali cellule del tronco del simpatico comportano di conseguenza tale patologia, la quale può scatenare:

  • Un ictus
  • Un tumore cerebrale
  • Un trauma al collo
  • La compresenza di siringomielia e dunque una patologia neurologica, data dalla presenza all’interno del midollo spinale di cisti contenenti liquido.
  • La sclerosi multipla
  • L’encefalite
  • La sindrome midollare laterale

Movente che opera a livello dei neuroni del secondo ordine

Fra il midollo spinale e l’area superiore del torace sino al collo troviamo i neuroni del secondo ordine. Ciò che comporta tale patologia risulta:

  • La presenza di un tumore al polmone
  • Uno schwannoma e dunque tumori benigni che subentrano a partire dalle cellule di Schwann del sistema nervoso periferico
  • Un danneggiamento aivasi sanguigni congiunti al muscolo cardiaco 
  • Un’operazione chirurgica alla cavità toracica
  • Un’operazione di tiroidectomia
  • Un infortunio di tipo traumatico al collo
  • La paralisi di Klumpke
  • La compresenza di un tumore della tiroide
  • La compresenza di gozzo e dunque la crescita eccessiva della tiroide causa della pressione nervosa similare alle masse tumorali

Movente che opera a livello dei neuroni del terzo ordine

Fra il collo e l’epidermide del volto sino ai tessuti muscolari dell’iride e delle palpebre troviamo i neuroni di terzo ordine del tronco del simpatico. Movente causa di tale patologia risulta:

  • Un danneggiamento all’arteria carotide
  • Un danneggiamento alla vena giugulare
  • Un tumore alla base del cranio
  • Una patologia infettiva che compromette un tessuto posto inferiormente al cranio
  • La compresenza di emicrania
  • La compresenza di trombosi del seno cavernoso
  • La compresenza di cefalea a grappolo

Principali moventi negli infetti

Solitamente tale patologia tende a subentrare negli infanti a seguito di:

  • Infortuni al collo o alle spalle avuti origine nel corso della nascita
  • Insufficienza congeniti dell’aorta
  • Tumori al cervello ad esempio il neuroblastoma

Sindrome di Horner Idiopatica

Solitamente tale patologia subentra in maniera idiopatica. Nel campo medico, la terminologia idiopatica risulta essere connessa ad una malattia legata alla formazione di tale sindrome senza un movente principale ed evidenziabile.

Terapia

Ad oggi non è stato ancora possibile trovare un trattamento capace di trattare in maniera drastica la patologia. Tuttavia, nel momento in cui il sistema nervoso viene danneggiato la medesima funzionalità dei nervi viene intaccata senza alcuna possibilità di guarigione. Ciò nonostante, eliminando le situazioni laddove vi è un danneggiamento al cervello, risulta opportuno operare sul movente causa svolgendo una terapia che conferisca il riacquisto della salute. Tale trattamento risulta essere noto col denominativo di trattamento causale.

Diagnosi

Ogni singolo ragionamento connesso alla diagnosi varia a seconda della complessità del movente principale. Nel momento in cui questo prevede un trattamento curativo conferendo pertanto una percentuale di vita alta, la patologia di Horner può prevedere un trascorso comprovato e favorevole.

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