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Senna: che cos’è, proprietà, utilizzi e controindicazioni

Senna: che cos'è, proprietà, utilizzi e controindicazioni

Risultante essere un arbusto rientrante nel gruppo delle Fabaceae alquanto ottimale date le caratteristiche purgative ed antielmintiche, è la Senna.

Fra le svariate patologie, la dominante risulta essere la stiticheria, conosciuta anche come sindrome dell’intestino pigro. Favorevole ed efficiente trattamento risulta essere costituito dalla Cassia angustifolia, e dunque un arbusto avente caratteristiche purgative alquanto adoperate durante l’antichità. Tale Senna normalizza l’attraversamento intestinale causando, di conseguenza, il recupero intestinale pigro, data la partecipazione di principi attivi capaci di operare lungo il decorso gastrointestinale infiammando la mucosa e comportando, dunque, la liberazione.

La pianta di Senna

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Il denominativo Senna proviene dal denominativo di un paese della Nubia Sennàr. Nella lingua araba, contrariamente, sta a significare sanare. Risulta essere una pianta proveniente dal Medio Oriente, dall’Egitto e dall’India e rientra nel gruppo delle Febaceae, laddove è possibile trovare diversificate varietà. Risulta essere un arbusto capace di giungere ad 1½ di altura. Ha un fogliame di tonalità verdastra e giallognola, riunite ed aventi una conformazione affusolata. Ha boccioli giallognoli raggruppati in infiorescenze ridotte e con prodotti di tonalità scura con una conformazione piatta ed affusolata.

Di tale arbusto è possibile ottenere un allucinogeno, laddove si usa il fogliame ed il bocciolo secco. Fra i principi attivi vi sono i glucosidi idrossiantracenici, i mucillagini ed i tartrati.

L’ambiente può consono risultano essere le foreste e le terre non coltivate.

Caratteristiche

Molteplici sono le caratteristiche di tale pianta erbacea, tra cui risulta essere un prestante evacuativo, antielmintico e febbrifugo. L’allucinogeno tende ad essere ritenuto opportuno per l’uso per contrastare stipsi acuta, stiticheria, emorroidi, ragadi e rimuovere i composti adoperati per svolgere analisi diagnostiche.

Utilizzi

Risulta opportuno usare l’allucinogeno come estratto fluidificante o sotto forma di decotto da somministrare di sera precedentemente al coricarsi. Tali decotti sono capaci di causare l’abbandono del problema susseguentemente alle 6 ore dall’assimilazione. Risulta opportuno, in aggiunta, organizzare una bibita tritando per 10/12 ore l’allucinogeno all’interno di acqua. Il composto si presenta efficiente.

Controindicazione

Data la presenza di principi attivi capace di infiammare la mucosa intestinale capace di  comportare abbandoni propositi, l’allucinogeno risulta sconsigliato nel caso in cui il soggetto soffra di sindrome del colon irritabile, occlusioni intestinali, irritazioni intestinali, stipsi cronica, stipsi spastica, stenosi rettale, colite ulcerosa, appendicite, Morbo di Crohn e dolenza all’addome.

Risulta controindicato l’uso a soggetti aventi un’età inferiore ai 12 anni e soggetti in fase di gestazione. Dato che risulta essere un lassativo antrachinonico, risulta opportuno adoperare la pianta erbacea soltanto laddove il soggetto soffra di stipsi occasionali e non deve utilizzare il composto per terapia superiori ai 10 gg di cura.

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