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Piantaggine: che cos’è, proprietà, benefici, utilizzi e controindicazioni

Piantaggine: che cos'è, proprietà, benefici, utilizzi e controindicazioni

La Piantaggine Plantago lanceolata, è una pianta erbacea facente parte della famiglia delle Plantaginaceae. Il suo fondamentale utilizzo è come antinfiammatorio ed espettorante del catarro, anche se si dimostra molto efficace nel combattere l’infiammazioni delle mucose.

Che cos’è la Piantaggine?

La piantaggine è una pianta erbacea che presenta uno scapo solcato fortemente, e dall’altezza di 10/60 centimetri. Le sue foglie, o meglio, le sue 3/5 nervie si presentano sia lanceolate sia lineari-lanceolate, e hanno lunghi piccioli. I suoi fiori sono raggruppati in spighe terminali.

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La piantaggine non ricerca particolari caratteristiche per la sua proliferazione, visto che cresce, molto comunemente, in aree erbose, non coltivate, ma anche ai lati delle strade.

Alcuni cenni storici

La pianta della piantaggine non presenta particolari caratteristiche che facciano in modo che questa rientri nella nostra memoria, ma anzi è una comunissima pianta erbacea da strada, che ha ottenuto la sua notorietà soltanto quando è entrata a far parte delle pratiche mediche popolari.

Dal latino, il termine planta, vuole forse indicare la forte somiglianza delle foglie con la pianta del piede, ma anche l’utilizzo che ne facevano i viandanti, imbattendosene lungo il loro percorso.

Ne parlò lo stesso Dioscoride (I sec. d. C), in quanto diceva che era molto utile per la dissenteria. Ne parlò anche lo stesso Plinio, il quale, definendola “erba magica“, la consigliava fortemente viste le sue molteplici proprietà curative. 

Presso la Scuola Salernitana, la piantaggine veniva adoperata dai medici viste le sue proprietà astringenti, e quindi molto utile per combattere le mestruazioni abbondanti e “gli spostamenti dell’utero”.

Il medico e filosofo Alberto Magno, vissuto nel XIII secolo, lo consigliava in quanto efficiente antidoto contro il veleno di scorpioni e serpenti.

Proprietà e Benefici della Piantaggine

All’interno delle foglie della piantaggine è possibile trovare:

E sono proprio questi importanti principi attivi a conferire alla pianta proprietà:

  • bechiche,
  • espettoranti,
  • antibatteriche,
  • antinfiammatorie,
  • astringenti.

L’aucubina conferisce alla pianta la proprietà antinfiammatoria; tramite idrolisi viene sprigionata la genina biciclica denominata aucubigenina. E’ questo principio attivo a conferire le proprietà antiallergiche e decongestionanti; da queste azioni viene chiarita l’inibizione della sintesi tra mediatori dell’infiammazione. Lo stesso principi attivo permette di combattere lo sviluppo del batterio Staphilococcus Aureo, mostrandosi, di conseguenza, un ottimo rimedio batteriostatico.

Detto ciò, capiamo come la piantaggine si dimostri imbattibile contro stati infiammatori della pelle e anche delle mucose di rivestimento di bocca, gola e vie respiratorie in presenza di tosse, catarro bronchiale, bronchite, allergie, sinusite ed infiammazioni dell’apparato urogenitale.

L’azione antisettica, generata dagli acidi fenolici (acido clorogenico e idrossibenzoico), rende la piantaggine utile contro reazioni allergiche ed infezioni batteriche. Molto utile anche in caso di diarrea ed efficace remineralizzante, vista la presenza dell’acido silicico, zinco e potassio.

Utilizzata esternamente, la piantaggine aiuta a cicatrizzare, lenire, combattere il prurito e decongestionare; ragion per cui viene impiegata per dermatosilesioni della cute, acne, infiammazioni alle palpebre ed oculari ma anche di natura allergica.

Utilizzi della Piantaggine

Utilizzata affiancata ad ulteriori piante balsamiche ed espettoranti, la piantaggine viene comunemente adoperata sotto forma di infuso o decotto, invece, sotto forma di estratto fluido, o di sciroppo, viene adoperata in quanto calmante della tosse e per sciogliere il catarro.

Grazie alle mucillagini viene azionata la proprietà lenitiva, deponendosi sulle pareti delle mucosi bronchiali, e difendendole da tutte le aggressioni.
Preparare un infuso ad uso interno è semplicissimo e basta soltanto:

INGREDIENTI: 1 cucchiaio foglie di piantaggine, 1 tazza d’acqua 
PREPARAZIONE: Mettere le foglie in acqua bollente e poi togliere dal fuoco. Lasciare in infusione, comprendo il contenitore, per 10 minuti almeno. Dopodiché filtrare il composto e bere 2 tazze ogni giorno lontano dai pasti.

Sotto forma di Tintura madre di piantaggine si consiglia l’assunzione di 40 gocce da diluire in mezzo bicchiere d’acqua, da ripetere per almeno 2 volte al giorno, ovviamente lontano dai pasti.

Controindicazioni della Piantaggine

Ad oggi non sono state riconosciute particolari controindicazioni od effetti collaterali legati all’assunzione della piantaggine.

Si sconsiglia soltanto l’utilizzo in caso di allergia presunta o accertata nei confronti delle piante del tipo Plantago.

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