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Nistagmo: che cos’è, cause, sintomi e possibili cure

Nistagmo: che cos'è, cause, sintomi e possibili cure

Risultante essere una patologia costituita da moto non controllato, velocizzato e contiguo del bulbo oculare, risulta essere il nistagmo. Il fastidio risulta essere causa del malfunzionamento del sistema nervoso che svolge funzione di controllo del moto dell’occhio.

Tale condizione presenta differenti peculiarità che sono differenti da soggetto a soggetto. Ciò nonostante, la vista si presenta alquanto restrittiva.

Che cos’è il nistagmo?

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Il moto nistagmoide tende a muoversi verso il lato opposto dell’occhio senza essere controllato. Tale condizione risulta essere connessa a molteplici moventi, dunque condizioni congenite, idiopatiche e connesse a fastidi neurologici, vestibolari e della vista.

Il moto incontrollato spesso risulta connesso alla somministrazione di prodotti farmacologici antidepressivi ed antiepilettici, eccessivo abuso di alcolici e droghe. In base al movente, il nistagmo compromette il movimento di un solo occhio oppure entrambi, sebbene i soggetti affetti non abbiano il controllo del bulbo oculare compromettendo il fastidio.

Vi sono molteplici tipologie di nistagmo, suddivise a seconda del fastidio, come:

Nistagmo patologico suddiviso a sua volta in:

  • congenito, e dunque rintracciabile sin dalla nascita. In questo caso non necessita di cure sebbene vi siano lenti capaci di correggere il problema o addirittura il ricorso alla chirurgia refrattiva avente la capacità di abbassare le complessità della vista;
  • acquisito, con conseguenti fattori salutari avversi. Contrariamente al nistagmo congenito, i soggetti adulti solitamente manifestano un’instabilità ed oscillazione della vista conosciuta col nome di oscillopsia;
  • fisiologico, e dunque moto dell’occhio difficile da controllare. A sua volta si suddivide in optocinetico (a seconda del bulbo oculare) e dissociato (concomitanza di movimento seppur con grandezza avversa). Questo avviene specialmente quando si cerca di guardare un qualcosa al di fuori del finestrino di un auto oppure un treno;

Cause del Nistagmo

Il movente base del fastidio riguarda la mancata fermezza del bulbo oculare. Quest’ultimo tende a muoversi nel momento in cui si muove la testa ed in questo caso risulta possibile fermare la foto avendo maggiore nitidezza.

Nei soggetti affetti da nistagmo, le zone del sistema nervoso che ispezionano il moto dell’occhio non operano in maniera normale. In aggiunta, il fastidio risulta connesso a patologie che compromettono l’area dell’orecchio interno che permette la percezione del moto e dunque della posizione. Durante l’infanzia, la condizione risulta connessa ad un disturbo dell’occhio e dunque il mal funzionamento della funzione visiva che l’occhio deve mandare al sistema nervoso.

Inoltre, spesso tale condizione risulta connessa a differenti patologie dell’occhio (ad esempio la cataratta, lo strabismo, il glaucoma, l’albinismo ed ulteriori patologie connesse alla retina). Tende ad essere connesso a patologie congenite che causano la sindrome di down. Laddove tale patologia si propaga durante l’avanzare dell’età, risulta connesso ad ulteriori malattie dell’occhio, come la sclerosi multipla, il trauma cranico ecc.

Spesso risulta essere connesso ad ulteriori fattori legati all’utilizzo di prodotti farmacologici analgesici ed antiepilettici (ad esempio la fenitoina). Ulteriore movente del nistagmo nei soggetti di età avanzata risulta essere l’ictus.

Fra i moventi conosciuti del nistagmo rientrano:

  • Gene, causa dell’anamnesi familiare ed avente la capacità di accrescere lo sviluppo della patologia;
  • scorretta propagazione della padronanza dell’occhio, causa di una patologia oculare oppure di un disturbo della vista che subentra nel corso dell’età infantile (come ipoplasia bilaterale del nervo ottico oppure cataratta congenita);
  • Albinismo;
  • Cataratta, ambliopia, strabismo, coloboma, astigmatismo e miopia;
  • infezioni, vertigini, infiammazioni e patologie dell’orecchio interno;
  • tumori cerebrali;
  • patologie del cervello e condizioni patologiche (come la sindrome di Ménière, ipoplasia, amaurosi congenita di Leber, sclerosi multipla, sindrome di Down ed ictus);
  • trauma cranico;
  • prodotti farmacologici anticonvulsivanti e lassativi;
  • eccessiva somministrazione di bevande alcoliche e droghe;

Determinati soggetti affetti da nistagmo non hanno fastidi al bulbo oculare, al sistema nervoso ed ulteriori fastidi della salute, dunque la condizione viene denominata come idiopatica, e dunque avente come movente un fastidio non noto.

Sintomi del Nistagmo

La sintomatologia peculiare del nistagmo riguarda il moto non controllato di 1 oppure entrambi gli occhi. Tuttavia, non soltanto il moto dell’occhio, bensì anche le sintomatologie manifestano:

  • ipersensibilità ai raggi articolari;
  • vertigini e perdita dell’equilibrio;
  • complessità ad utilizzare la vista negli ambienti scuri;
  • complessità di veduta;
  • posizionamento scorretto della testa;
  • oscillopsia;

La condizione e la corrispettiva complessità risulta differente a seconda del moto dello sguardo. Dunque, al fine di abbattere tale complessità, risulta comunitario il fatto che i soggetti affetti da nistagmo ruotino la testa. Tuttavia, tale movimento causa dolenza muscolare al collo ed alle spalle.

Tale condizione pertanto riduce l’operosità della vista causando spesso gravose disfunzionalità. Negli infanti difatti il nistagmo risulta alquanto vario mentre nei bambini causa difficoltà di comprensione e di interattività. Nel caso in cui il soggetto dovesse essere affetto da nistagmo per fattori congeniti, la condizione risulta immutabile sebbene non si aggravi col decorso temporale.

Ciò nonostante, malattie dell’occhio possono aggravare la stessa in base alle peculiarità cliniche ed ai trattamenti curativi ad esso annessi. Tale condizione difatti tende a compromettere l’emotività causando esaurimento, spossatezza, stati nervosi ed inadattabilità.

Questo porta i soggetti o ad annuire a qualsiasi domanda ed affermazione oppure ad allontanarsi, isolandosi. Per tale motivazione risulta consigliabile lo stimolo che pare agevoli i bambini ad utilizzare maggiormente la vista.

Diagnosi del Nistagmo

I soggetti affetti da nistagmo devono sottoporsi a consulto specialistico al fine di evidenziare eventuali coesioni con ulteriori patologie. I test oculistici consistono in analisi strutturali oculari interne con l’utilizzo di oftalmoscopio, esami visivi e catalogazione dei moti oculari, al fine di evidenziare la tipologia di nistagmo e le peculiarità del moto.

Lo specialista studia il bulbo oculare prendendo dunque in considerazione patologie ad essere connesse (come strabismo, cataratta e malformazione dei nervi ottici e della retina).

Metodologia al fine di guardare il moto nistagmoide prevede il far ruotare il soggetto per all’incirca una trentina di secondi, per poi arrestarlo e invitarlo ad osservare attentamente un oggetto.

Nel caso di nistagmo, ovviamente il bulbo oculare del soggetto si muove in maniera lenta muovendo velocemente nella parte contrapposta. Ulteriori test al fine di analizzare l’esito riguarda lo stimolare il vestibolo calorico. Se tale test dovesse essere positivo, il moto dell’occhio si compensa. Ulteriori esami adoperati al fine di studiare tale condizione risultano essere:

  • test dell’orecchio e dell’udito;
  • test neurologico;
  • elettrooculografia;
  • risonanza magnetica e tomografia computerizzata dell’encefalo;

Possibili cure del Nistagmo

Tale condizione tende ad essere trattata sebbene la complessità del fastidio possa essere curata mediante differenti cure. Tendono ad essere prescritti prodotti farmacologici ovviando la somministrazione di bevande alcoliche e droghe. Ciò nonostante, solitamente tale patologia risulta essere duratura.

Al fine dunque di abbassare il nistagmo ed agevolare la funzione visiva, risulta possibile sottoporsi a trattamenti curativi come:

    • occhiali e lenti a contatto che non rimuovono la condizione sebbene abbiamo la capacità di perfezionare ulteriori disturbi visivi;
    • Ausili per ipovedenti, aventi la capacità di agevolare la funzione visiva del soggetto;
    • operazioni di chirurgia al fine di abbassare la complessità del nistagmo;
    • prodotti farmacologici adoperati al fine di abbassare la complessità del nistagmo, sebbene vi sia possibile evidenziare effetti collaterali preponderanti. L’utilizzo dunque di tossina botulinica A così come di ulteriori prodotti farmacologici permettono di distendere i muscoli dell’occhio.
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