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Glucosio: che cos’è, dove si trova e quali sono i valori di riferimento

Glucosio: che cos'è, dove si trova e quali sono i valori di riferimento

Parlando di glucosio si sottintende uno zucchero largamente utilizzato sia nel mondo animale che vegetale in quanto fonte energetica, visto che costituisce il prodotto della fotosintesi e rappresenta il combustibile della respirazione.

Il glucosio è uno degli zuccheri più presenti in natura, anche di più rispetto al fruttosio presente anch’esso in natura. Una molecola di glucosio ed una di fruttosio generano una molecola di saccarosioovvero il classico zucchero da tavola; amido, cellulosa ed ulteriori prodotti, rappresentano polimeri del glucosio, ovvero un legame costituito da più parti o più molecole, considerati perciò polisaccaridi. 

Una delle proprietà più note del glucosio è la sua scarsa reazione ai gruppi amminici all’interno delle proteine, che genera la glicazione: questa ha la capacità di diminuire od annullare del tutto l’attività di molteplici enzimi, ed è responsabile di molti effetti a lungo andare del diabete, tipo cecità o ridotta funzione dei reni.

Glucosio e glicemia

Il glucosio è un tipo di zucchero monosaccaride aldeidico, e la sua concentrazione all’interno del sangue viene denominata glicemiaIl livello glicemico nel sangue dipende dal quantitativo di glucosio assunto mangiando, dalla riserva epatica di glicogeno e dagli ormoni. I principali ormoni implicati sono:

  • Ormoni iperglicemizzanti, i quali aumentano la glicemia, e sono: glucagone, catecolamine, ormoni tiroidei, somatotropo e adrenocorticotropo;
  • Ormoni ipoglicemizzanti, i quali riducono la glicemia, e sono: insulina e somatostatina.

Valori glicemici nel sangue

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I regolari valori glicemici all’interno del sangue vanno dai 60 ai 110 mg/dL. Un incremento del glucosio può portare al diabete mellito, epatopatie croniche ed obesità. Può rappresentare anche un indice di condizioni convulsive.

Una riduzione, invece, può rappresentare una bassa introduzione dello stesso tramite alimenti, o consumo elevato dovuto ad attività fisica o al digiuno.
Tra le sue cause può vedere anche l’introduzione di farmaci, il diabete renale o una scarsa produzione endogena provocata da insufficienza epatica o galattosemia.

Rapporto glucosio-pancreas

Il pancreas, così come il fegato, va ad intervenire nel metabolismo del glucosio. Rappresenta l’organo principale impiegato nella produzione degli ormoni atti a regolare il metabolismo glucidico tramite aree, o isole di Langerhans, fatte di due tipi di cellule endocrine le quali vanno a secernere un ormone che incrementa la glicemia, detto glicagone, ed uno che ne fa diminuire i livelli, ovvero l’insulina. 

Il cervello, al fine di svolgere correttamente le sue funzioni, usa il glucosio, ed un corretto apporto glicemico nel sangue risulta davvero importante. Laddove il livello glicemico vada a calare drasticamente (fenomeno chiamato ipoglicemia), il cervello è il primo fra tutti gli organi a risentirne, innescando così dei meccanismi portatori di:

Quando il glucosio porta al diabete

L’iperglicemia, a differenza dell’ipoglicemia, innesca un aumento dei valori glicemici nel sangue; basti pensare al diabete. Il diabete è causato da un’azione scarsa dell’insulina all’interno dei tessuti periferici, e può generare:

  • diabete di tipo 1, soprattutto nei soggetti più giovani, per cui detto diabete giovanile, laddove non venisse generata dal pancreas;
  • diabete di tipo 2, molto sviluppato nei soggetti dall’età più avanzata, partendo dai 40 anni, oppure nei soggetti obesi. Anche se prodotto in quantità adeguate, il recettore legante non funziona.

Un’eccessiva esposizione ed alti livelli glicemici generano complicazioni:

  • Macrovascolari: laddove non venissero interessate grandi arterie come coronarie e carotidi;
  • Microvascolari: laddove venissero coinvolti piccoli vasi. La loro suddivisione avviene tramite la loro posizione in retinopatia, neuropatia e così via.
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