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Dispnea: che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Dispnea: che cos'è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

La dispnea è il termine che si suole utilizzare per indicare tutte quelle alterazioni che generano in un soggetto delle difficoltà respiratorie. La dispnea, nonostante sia sovente legata ad un dolore al torace, non è sinonimo di dolore, ma è un disagio che altera la corretta respirazione.

Siamo quindi dinanzi ad un sintomo, o per meglio dire, di una sensazione soggettiva, la quale viene in genere definita come affanno, respiro corto oppure mancanza d’aria.

Vi sono volte in cui questa si manifesta in quanto segno riscontrato dal medico stesso, prevalentemente nei casi in cui si nota un’accelerazione della respirazione o tachipnea, oppure un incremento del volume d’aria messa in movimento, o iperpnea.

Che cos’è la dispnea?

La respirazione, come ben sappiamo, è un atto involontario, che non dipende quindi dalla nostra volontà, ma avviene in automatico; nonostante ciò, questo può subire anche una nostra influenza, mediante utilizzo dei muscoli scheletrici toracici, definiti anche muscoli respiratori accessori, visto che vengono adoperati, per nostra volontà, soltanto per apportare modifiche al ritmo e alla profondità respiratoria.

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Da come si evince quindi, la respirazione è un atto molto complesso, che coinvolge differenti organi e funzioni, tenuti ad essere in costante equilibrio tra di essi.
Tra i fattori principali che si hanno, i quali risultano essere responsabili di dispnea, sono:

  • Concentrazione dell’ossigeno nell’atmosfera, prevalentemente ad alta quota, dove l’ossigeno è di certo ridotto; parliamo di quote in montagna al di sopra dei 3.000 metri, o delle stanze chiuse.
  • Ridotta concentrazione di globuli rossi, prevalentemente in caso di anemia, la quale può causare a sua volta dispnea, in seguito ad ingenti sforzi.
  • Centri respiratori, i quali si occupano di controllare il livello nervoso della respirazione. Questi si trovano sul midollo allungato e sul ponte, 2 strutture alla base dell’encefalo, quali funzioni variano a seconda dei valori chimici sanguigni, come nel caso delle acidosi metaboliche: possono subire danni da fratture vertebrali cervicali con annesso blocco respiratorio.
  • Diaframma, quale muscolo principale implicato nella respirazione, il quale può esser coinvolto in paralisi, rotture oppure in patologie neuromuscolari.
  • Apparato respiratorio, il quale costituisce le vie aeree superiori, l’albero bronchiale, i polmoni e le pleure: un’alterazione qualsiasi di queste strutture provoca dispnea.
  • Apparato cardiovascolare, atto a garantire la perfusione sanguigna e la tenuta della capacità della pompa del sangue. Quando si ha un mancamento della stessa, come un’insufficienza cardiaca, il primo sintomo a comparire è proprio la dispnea.

Cause della dispnea

Le cause della dispnea possono essere molteplici, e tra queste possiamo osservare:

  • Ostruzione alle vie aeree, dipendente da:
    ➡ inalazioni di corpi estranei, soprattutto nei bambini, soliti a mettere oggetti vari in   bocca, e nei soggetti con problemi nel deglutire, o disfagici;
    ➡ edema alla glottide, il quale incrementa lo spessore delle pareti nei casi di:
    ➧ reazioni allergiche e/o shock anafilattico
    ➧ infezioni, tipo l’epiglottide nei bambini, dovuta ad Haemophilus           influenzae, oppure croup.
  • Broncopneumopatia cronica ostruttiva, la quale si tratta di una malattia cronica avente dispnea, dove il soggetto, mediante anamnesi, manifesta esposizione al fumo di sigaretta oppure patologie professionali.
  • Asma, dovuta ad una costrizione dei muscoli bronchiali a base atopica, o per meglio dire, una specie di allergia a determinati fattori.
  • Polmonite, generata da agenti infettivi virali, batterici e/o micotici. Nei pazienti bambini questa è accompagnata da un incremento nella frequenza respiratoria, o tachipnea.
  • Scompenso cardiaco congestizio, dovuto da una scarsa attività della pompa del cuore, il quale causa ristagno sanguigno nel circolo polmonare e scompensi negli scambi gassosi alveolari.
  • Embolia polmonare, ovvero una grave condizione dovuta ad un trombo sviluppatosi nel letto venoso, il quale staccandosi, va ad embolizzare nel circolo polmonare, alternando così la perfusione. I pazienti più a rischio sono coloro che stanno per lunghi periodi a letto.
  • Pneumotorace spontaneo, dovuto alla divisione di 2 foglietti pleurici, i quali abbracciano il polmone, provocandone un collasso. La situazione è tipica nei giovani maschi, altri e che praticano sport.
  • Dispnee psicogene, quali episodi ripetuti nelle giovani donne soffrenti ansia ed attacchi di panico, o dispnea ansiosa.
  • Malattie neuromuscolari, le quali possono compromettere le funzioni del diaframma e dei muscoli respiratori.

Sintomi della dispnea

Al fine di ottenere un adeguato quadro clinico e passare poi alla diagnosi, è importante valutare quali sono i vari sintomi legati alla dispnea.
Le dispnee dovute ad ostruzione delle vie aeree, sono sovente legate a:

  • rumore acuto asfittico, molto particolare, definito stridor
  • rientranze al giugulo e alle fosse sopraclavicolari, causate da un uso della muscolatura respiratoria accessoria
  • cianosi labiale, o per meglio dire, colorito bluastro alla mucosa orale.

Nel caso in cui la dispnea sia dovuta a polmonite, il soggetto manifesta:

  • febbre, alta soprattutto in forma batterica, oppure bassa in forma interstiziale
  • stanchezza ed astenia
  • mancanza di appetito
  • tosse
  • tachipnea, o per meglio dire, incremento della frequenza respiratoria
  • dolore al torace, laddove sia coinvolta la pleura.

Le forme psicogene di dispnea si manifestano attraverso:

  • nodo alla gola
  • sensazione di morte imminente
  • vari formicolii e parestesie
  • spasmi muscolari, dovuti ad iperventilazione.

Le dispnee aventi cause cardiache circolatorie, si manifestano mediante:

  • pressione arteriosa alterata, con successiva ipertensione od ipotensione
  • tachicardia, quale incremento dei battiti del cuore
  • vari edemi
  • forte dolore al torace
  • sudorazione, cianosi e sofferenza.

Dispnea notturna

La dispnea parossistica notturna è un’ulteriore condizione, la quale prevede gravi attacchi di mancamenti d’aria, seguiti da tosse, e come suggerisce il nome, si manifestano più spesso di notte, mediante:

  • risveglio improvviso
  • ansia, generata dalla mancanza d’aria.

Diagnosi della dispnea

Vi sono vari fattori che possono generare la dispnea, nonostante l’elemento per eccellenza, affinché avvenga la diagnosi, è l’anamnesi, sarebbe a dire un resoconto completo delle informazioni personali del soggetto in questione.

Le informazioni che maggiormente interessano lo specialista sono:

  • come è comparsa la dispnea
  • circostanze della comparsa
  • durata dei tempi dell’attacco
  • età, visto che le cause sono differenti per ogni età
  • condizioni generali del soggetto
  • patologie pregresse
  • possibili cause scatenanti
  • familiarità nei confronti delle malattie cardio-respiratorie
  • ulteriori sintomi associati, tipo:
    ➡ dolore al torace
    febbre
    tosse.

Affinché avvenga la diagnosi, si possono richiedere anche analisi ambulatoriali ed ulteriori esami strumentali, del tipo:

  • Saturazione dell’ossigeno, quale esame effettuato mediante un saturimetro, quale strumento invasivo applicato in quanto pinza sulla punta di un dito; mediante questo si capisce la gravità della dispnea e se si necessita di ricovero.
  • Emocromo con formula, quale esame del sangue, il quale rileva la presenza di anemia od ulteriori eventi infettivi.
  • Radiografia toracica, RX, quale esame che permette di orientarsi fra differenti malattie pneumologiche, dividendole così da quelle cardiache.
  • Elettrocardiogramma, quale esame che rivela le funzioni del cuore.
  • Spirometria, quale esame che rivela la meccanica del respiro, eseguito in genere in secondo momento.

Possibili cure alla dispnea

I soggetti che soffrono di dispnee più gravi possono agire in ospedale, verificando:

  • transitabilità delle vie aeree, e nel caso passare all’intubazione
  • supporto ventila-torio
  • circolazione del sangue.

Fatto ciò. la terapia prevede una somministrazione di ossigeno, con risoluzione completa della causa all’origine.

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