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Dieta Vegana: come funziona, quanti chili si perdono e menu di esempio

Dieta Vegana: come funziona, quanti chili si perdono e menu di esempio

La dieta vegana è una tipologia di alimentazione molto in voga negli ultimi periodi, il cui principio è la completa assenza nell’alimentazione di carne, pesce e derivati animali. I motivi alla base della dieta vegana sono generalmente etici, chi la pratica infatti vuole evitare le violenze sugli animali o vuole semplicemente distaccarsi da un’alimentazione troppo ricca di grassi. Questa tipologia di dieta ha suscitato tantissime controversie, perchè ritenuta causa di carenze nutrizionali. In realtà, seguire un’alimentazione vegana non è per forza causa di scompensi, basta seguire le giuste regole.

Quali alimenti sono contemplati nella dieta vegana?

La dieta vegana è un’alimentazione che non contempla il consumo di carne, pesce e tutti i derivati animali, come ad esempio formaggi, uova, grassi animali, latte e simili. I vegani, si nutrono di tutto il resto degli alimenti, ma in alcuni casi evitano anche cibi inscatolati e junk food.

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Tra gli alimenti maggiormente consumati oltre a verdure, frutta, ortaggi e cereali, vi sono la soia e i derivati di questa ed il seitan. Per far si che la dieta sia equilibrata è necessario che questa sia molto varia, con l’introduzione giornaliera di un’abbondante quota di carboidrati, circa 85%, il 5 – 15% di proteine ed il 5-10% di lipidi.

E’ possibile dimagrire con la dieta vegana?

Sono in molti a credere che la dieta vegana sia ideale per dimagrire, dato che sono quasi completamente assenti i grassi di origine animali. In realtà, se teniamo conto delle calorie assimilate con l’alimentazione vegana, questa non è sempre adatta al dimagrimento, anzi, se questo è il fine, bisogna scegliere con cura gli alimenti da consumare o farsi seguire da uno specialista dell’alimentazione. Qui di seguito vi proponiamo qualche menù di esempio da cui prendere spunto.

Menù 1

Colazione: un bicchiere di latte di soia con biscotti integrali biologici e senza latte e uova, frutta secca.
Spuntino: un panino con zucchine alla griglia o affettato vegano di seitan.
Pranzo: pasta integrale al pomodoro, insalata di broccoli, verdure grigliate e bistecca di seitan.
Merenda: uno yogurt di soia e della frutta secca.
Cena: zuppa di cereali e funghi, alghe alla piastra e insalata di germogli.

Menù 2

Colazione: latte di riso, due fette biscottate integrali e marmellata bio.
Spuntino: un panino con tofu e verdure alla griglia o crude.
Pranzo: un minestrone di legumi e ortaggi, un frutto fresco di stagione.
Merenda: frutta.
Cena: insalata mista con patate lesse e germogli di soia.

Menù 3

Colazione: un frutto e latte di mandorla.
Spuntino: due fette biscottate con marmellata bio.
Pranzo: cous cous di legume e verdure al vapore, condito con limone e spezie.
Merenda: yogurt di soia o un frutto.
Cena: seitan alla piastra, insalata di pomodori o broccoli.

Menù 4

Colazione: un centrifugato o una spremuta di frutta, due fette biscottate o biscotti.
Spuntino: frutta secca.
Pranzo: minestra con pasta integrale e legumi e insalata mista.
Merenda: un panino integrale con verdure o affettato vegetale.
Cena: tofu alla griglia con contorno di verdure ed un frutto.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della dieta vegana?

Nonostante le tante controversie, l’alimentazione vegana ha dei pro. Secondo degli studi infatti, un’alimentazione priva di carne e derivati riduca il rischio di sviluppare alcuni tumori. La dieta vegana è adatta a chi ha problemi di ipercolesterolemia, riduce infatti il colesterolo e previene l’insorgenza di malattie cardiovascolari. Infine, sembra essere particolarmente adatta a chi vuole purificare il proprio organismo da scorie e tossine.

Problematiche legate all’alimentazione vegana sono invece la possibile insorgenza di anemia o osteoporosi, a causa del basso contenuto di ferro e calcio nella dieta. Proprio per evitare l’insorgenza di problematiche del genere, è necessario almeno inizialmente farsi consigliare da un nutrizionista ed occasionalmente fare degli esami di routine ed eventualmente ricorrere all’assunzione di integratori alimentari.

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