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Chiretta Verde: che cos’è, proprietà, utilizzi, benefici e controindicazioni

Chiretta Verde: che cos'è, proprietà, utilizzi, benefici e controindicazioni

Risultante essere una pianta erbacea annua rientrante nel complesso familiare delle acanthaceae, provenienti dall’India e dallo Sri Lanka, è la chiretta verde. Tende ad essere colta nell’Asia del sud e del sud-est, laddove il fogliame e la radica tende ad essere adoperata per curare infezioni e determinate patologie.

Che cos’è la chiretta verde?

La pianta interna tende ad essereadoperata per finalità mediche. Ha un’altura che va dai 30 ai 110 cm con un tronco sottile. Il fogliame risulta essere imberbe, lanceolato e di tonalità verdognola bruna e che raggiunge una dimensione che non supera gli 8 cm.

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I boccioli risultano raggruppati in rami e il frutteto presenta molteplici sementi giallognoli-bruni colti in compresse della grandezza di 2 cm. Il denominativo risulta essere chiretta verde, sebbene sia conosciuta ugualmente col denominativo di Echinacea dell’India, di Carmantina, di Re del bitter, di Nuvola scura, di Bile della terra, di Creat, di Green chireta, di Kariyat, di Kalmegh, di Roi des amers, di Ki oray, di Sambilata, di Ampadu, di Kariyaat Kalpa, di Maha-tita, di Bhui-neem, di Surunangai, di Andhra Pradesh.

L’estrazione e la coltura del fogliame si ha durante il periodo estivo. Il gusto è amarostico sebbene non causi dannosità. Composto peculiare risulta essere il Lattone Androgragolide, sebbene vi siano preponderanti quantitativi di polifenoli e flavonoidi.

Dal fogliame risulta estraibile una sostanza adoperata nel campo medico tradizionale cinese per la cura delle infezioni, delle infiammazioni, del catarro, degli stati febbrili e della dissenteria. Differenti ricerche conferiscono la valenza della chiretta per la cura di infezioni alle vie respiratorie. Principi attivi, quali gli andrografolidi, risultano vantaggiosi per la produzione di anticorpi e per il responso delle difese immunitarie mediante il quale i microbi risultano assassinati conferendo all’organismo la formazione di ingredienti che conferiscono azione antinfiammatoria.

Oggi giorno risulta evidenziata la proprietà antitumorale, antimicrobica e la compresenza di xantoni e antimalarica. La chiretta conferisce la riduzione della funzione fisiologica che conferisce formazione dei radicali liberi che deteriorano le cellule, rafforzando le difese accrescendo il quantitativo di linfociti T accrescendo pertanto la fuoriuscita di interferone antivirale, istigando la funzione del sistema linfatico che risulta essere la zona del sistema di protezione.

La chiretta vanta di caratteristiche antivirali contrastanti l’herpes simplex e l’HIV. La chiretta, ossia una sostanza amarostica amorfa, risulta divisibile in chiratogenina, tannino e acido ofelico. La chiretta di Hòhn e Fluckiger, risulta avere due sostanze differenti e una resina. La droga non presenta al suo interno alcaloidi. All’interno delle ceneri, vi sono: potassio, calcio, fosforo, magnesio, silicio, alluminio, ferro e sodio. L’amarogentina, risulta essere una sostanza amarostica.

Proprietà

Fra le proprietà maggiormente note della Chiretta verde rientrano la funzione epatoprotettrice ottimale in coesione con ulteriori fitocomplessi per la salvaguardia e la sollecitazione dell’attività epatica.

Il gusto della pianta risulta essere amarostico, e questo ne conferisce efficienza in merito ai fastidi riguardanti la digestione, quale trattamento amaro-tonificante ed eupeptico nonchè proprietà carminative. Somministrato a ridotte dosi, la chiretta verde tende ad essere adoperata sotto forma di istigante delle difese immunitarie, mentre a dosaggi alti svolge funzione antinfiammatoria.

Dalla ramificazione risulta ricavabile l’estratto noto nel campo della fitoterapia per la compresenza di glucosidi e alcaloidi, noti per le proprietà tonificanti, digerenti, antinfiammatorie e colagoghe. Determinate ricerche attestano l’efficienza anti-tumorale, svolgendo funzione similare alla chemioterapia.

Le cure maggiormente comunitarie lo vedono ottimale per curare stati febbrili, malaria, astenia, artrite reumatoide, anoressia, dispepsia. Tuttavia, si consiglia di prestare riguardo alla somministrazione da parte di soggetti affetti da diabete, poiché in determinati soggetti la chiretta ridure i quantitativi di glicemia.

Utilizzi

Anticamente, la chiretta verde tendeva ad essere adoperata nel campo medico tradizionale così come nel campo medico tribale indiano. Codesta pianta risulta essenziale sotto forma di sostanza per l’enunciazione polierbale col denominativo di Nialvembu kudineer Choornam nel campo medico Siddha.

Il Mayo Clinic Book of Alternative Medicine afferma che il prodotto ha la capacità di abbassare la persistenza e le sintomatologie del raffreddore comunitarie. Inoltre, ricerche cliniche attestate appoggiano la sussistenza della funzione della chiretta verde per la cura delle sintomatologie delle infezioni alle vie respiratorie superiori. Non vi sono test in merito all’efficienza per la cura del tumore.

Ad oggi vi sono ricerche che approvano l’efficienza di codesta pianta conosciuta ugualmente col denominativo di echinacea dell’India al fine di curare sintomatologie affettive alle vie respiratorie, al fine di accrescere le difese immunitarie e contrastare raffreddori e influenza. L’utilizzo prevede il prodotto sotto forma di tavolette, sciroppo oppure tonico.

Benefici

L’efficienza della chiretta verde risulta essere causa della presenza del principio attivo, ossia l’andrografolide, lattone biciclico diterpenoide dal gusto amarostico presente all’interno del fogliame, la cui coltura si deve durante il periodo estivo.

Codesto principio attivo apporta benefici antibatterici, antivirali e antinfiammatori nonché accresce le difese immunitarie. Il sapore amarostico tende ad essere adoperato in Oriente per i benefici riguardanti la digestione. Presenti all’interno della chiretta verde risultano essere:

  • 14-Deossi-11-deidroandrografolide, presente all’interno della pianta
  • 14-Deossi-11-oxoandrografolide, presente all’interno della pianta
  • 5-Idrossi-7,8,2,3-Tetrametossiflavone, presente all’interno della pianta
  • 5-Idrossi-7,8,2-Trimetossiflavone, presente all’interno dei tessuti
  • Andrografolide, presente all’interno della radica
  • Andrografolide, presente all’interno della pianta
  • Neoadrografolide, presente all’interno della pianta
  • Panicolina, presente all’interno della radica
  • Paniculide-A, presente all’interno della pianta
  • Paniculide-B, presente all’interno della pianta
  • Paniculide-C, presente all’interno della pianta

Controindicazioni

La somministrazione della chiretta verde, al fine di trattare gastrite e ulcere, risulta consigliabile soltanto susseguentemente ai pasti. Si sconsiglia la somministrazione in fase di gestazione e nutrimento del neonato.

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