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Artrosi al Ginocchio: che cos’è, sintomi, cause e possibili cure

Artrosi al Ginocchio: che cos'è, sintomi, cause e possibili cure

L’artrosi al ginocchio, altresì detta gonartrosi, è una patologia articolare degenerativa consistente nella degenerazione cronica della cartilagine che riveste le articolazioni. Solitamente questa patologia si manifesta in un soggetto per una concomitanza di fattori, quali:

  • L’età avanzata;
  • L’obesità;
  • Infortuni passati al ginocchio;
  • Operazioni di rimozione del menisco;
  • Praticare sport che portano a ripetuti traumi e al sovraccarico dell’articolazione (sci, tennis, corsa);
  • Sedentarietà.

È estremamente raro che l’artrosi al ginocchio si manifesti per una sola di queste problematiche.

L’artrosi al ginocchio è una patologia che può interessare un solo ginocchio (in questo caso si parla di artrosi al ginocchio monolaterale) o entrambe le ginocchia (in questo caso si parla di artrosi al ginocchio bilaterale); tuttavia in più della metà dei casi clinici, l’artrosi al ginocchio è bilaterale e non monolaterale.

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Questa patologia porta tipicamente con sé diversi sintomi problematici: dolore al ginocchio, ridotta mobilità articolare, emissione di rumori simili a scricchiolii dal ginocchio, arrossamento della cute in corrispondenza del ginocchio, rigidità articolare e gonfiore.

Attualmente, purtroppo, l’artrosi al ginocchio è una patologia i cui effetti sono irreversibili e per la quale esistono soltanto terapie sintomatiche.

Anatomia del ginocchio

Per capire meglio di cosa trattiamo quando parliamo di artrosi al ginocchio, è importante fare un breve excursus all’anatomia del ginocchio: l’articolazione del ginocchio, infatti, nel nostro corpo è la più complessa dell’organismo tanto dal punto di vista anatomico quanto dal punto di vista funzionale, poiché essa deve essere sì stabile, ma deve anche permettere una buona mobilità oltre, ovviamente, a sostenere il peso del corpo.

Come precedentemente detto, il ginocchio è un’importante articolazione che unisce la coscia e la gamba ed è formato in realtà da due articolazioni: una tra femore e tibia, e l’altra tra femore e rotula.

L’anatomia del ginocchio è piuttosto complessa, e comprende:

  • Femore: è l’osso più lungo, voluminoso e resistente dello scheletro e fa parte dell’anca, della coscia e del ginocchio;
  • Tibia: è un osso voluminoso, per la precisione è anche il secondo più lungo dello scheletro umano, ed è posto nella parte inferiore della gamba. Il femore si poggia su di essa;
  • Perone o fibula: è un osso lungo e  sottile che, insieme alla tibia, completa lo scheletro della gamba;
  • Rotula o patella: un osso sesamoide, ossia le ossa che favoriscono il movimento, posto nella parte anteriore del ginocchio;
  • La cartilagine articolare:  questo tipo di cartilagine protegge la superficie inferiore del femore, il lato interno della rotula e il centro della superficie superiore della tibia poiché ne ricopre le superfici;
  • La membrana sinoviale: ricopre l’articolazione dall’interno e produce il liquido sinoviale, un liquido che funge da lubrificante per tutte le strutture interne del ginocchio;
  • tendini e i legamenti: garantiscono la stabilità dell’articolazione e l’allineamento tra femore e tibia;
  • Le borse sinoviali: sono piccole sacche di membrana sinoviale, che contengono un liquido lubrificante molto simile al liquido sinoviale
  • Il menisco interno (o menisco mediale) e il menisco esterno (o menisco laterale): sono dei cuscinetti di cartilagine posti nella superficie superiore della tibia che svolgono una funzione ammortizzante e anti-sfregamento.

Cos’è l’artrosi al ginocchio?

L’artrosi del ginocchio, altresì detta in ambito medico gonartrosi od osteoartrite del ginocchio, è una condizione cronico degenerativa che comporta una riduzione della cartilagine articolare. Con la degenerazione cronica, e dunque diminuzione, del supporto cartilagineo, i capi articolari non trovano più lo spazio per svolgere la loro normale funzione meccanica e iniziano ad avvicinarsi sino a quando non entrano in contatto l’uno con l’altro causando un ripetuto sfregamento del femore sulla tibia.

Il sintomo principale che accompagna tipicamente l’artrosi al ginocchio è il dolore; non tutti sanno, però, che quando il dolore si manifesta è sintomo di un processo degenerativo non solo già avviato, ma addirittura in fase d’allarme. Spesso, infatti, i “sintomi premonitori” della gonartrosi, come la rigidità articolare, vengono ignorati più o meno consapevolmente fino al momento in cui non sopraggiunge il dolore, manifestazione della fase acuta della patologia.

L’artrosi, in generale, tende a colpire in maniera più frequente le donne che gli uomini.
Negli uomini l’artrosi si manifesta solitamente fino ai 45 anni, verosimilmente a causa dell’attività lavorativa, mentre nelle donne è una patologia che insorge dopo i 55 e può dipendere dalle alterazioni del metabolismo osseo riconducibile a modificazioni ormonali post-menopausa.

Cause dell’artrosi al ginocchio

Fra le diverse forme di artrite esistenti, l’artrosi è sicuramente la più diffusa: in Italia, infatti, rappresenta il 72.6% delle malattie reumatiche.

Ma quali sono le cause scatenanti di questa patologia?

Partiamo col dire, come accennato in precedenza, che è estremamente improbabile che un solo fattore causi l’insorgere dell’artrosi al ginocchio: infatti questa patologia nasce dalla combinazione di diverse cause. Vediamo quali:

  • L’età avanzata: il naturale processo d’invecchiamento dovuto all’utilizzo ripetuto delle articolazioni produce la degenerazione delle cartilagini del corpo umano e riduce la capacità dell’organismo di contrastare questa degenerazione;
  • Il sovrappeso o l’obesità: siccome le ginocchia sostengono notevolmente il corpo, l’eccessivo peso corporeo potrebbe rappresentare una situazione di forte stress per le ginocchia;
  • Ripetuti infortuni a uno o entrambe le ginocchia: il calcio, il rugby, la pallavolo, il tennis, la pallacanestro, lo sci non sono proprio toccasana per le nostre ginocchia, esattamente come non lo sono i lavori che prevedono il continuo sollevamento di pesi.
  • La predisposizione genetica: esistono diverse malattie genetiche che comportano l’inclinazione all’artrosi a carico delle articolazioni più importanti del corpo umano, tra le quali figura il ginocchio;
  • L’associazione con altre forme di artrite;
  • L’associazione con una qualche malattia metabolica;
  • L’intervento chirurgico di rimozione del menisco mediale o laterale: l’asportazione chirurgica del menisco implica l’eliminazione parziale o totale della cartilagine che protegge la tibia.

Sintomi e complicazioni dell’Artrosi al ginocchio

Analogamente ad altri tipi di artrosi, come l’artrosi cervicale, anche l’artrosi al ginocchio può essere in un primo momento del tutto asintomatica, di conseguenza non desta sospetti nel soggetto interessato. Le prime manifestazioni di questa patologia sono solitamente lievi, tuttavia è bene prestare sempre attenzione ai segnali del nostro corpo poiché, man mano che i sintomi peggiorano, il paziente avverte sempre meno mobilità articolare e nei casi più gravi si può arrivare all’impossibilità di camminare.

I sintomi tipici della gonoartrosi sono:

  • Dolore al ginocchio dovuto ad un’infiammazione molto seria della zona interessata e ad un’importante degenerazione della cartilagine articolare; questo sintomo si presenta in maniera insistente quando ci si muove o si svolge attività fisica, e tende ad attenuarsi con il riposo;
  • Rigidità articolare e riduzione della mobilità articolare che è possibile riscontrare soprattutto al mattino appena svegli e dopo lunghi periodi di immobilità, ad esempio dopo essere stati seduti per molto tempo;
  • Arrossamento, gonfioresenso di calore in corrispondenza della zona interessata;
  • Emissione dal ginocchio di scricchiolii o crepitii dal ginocchio;
  • Instabilità del ginocchio interessato;
  • Formazione di piccole escrescenze ossee, chiamate osteofiti,all’interno del ginocchio, che si generano sulle superfici articolari delle ossa sottoposte a processi erosivi e irritativi di carattere cronico.

In fase acuta, l’artrosi al ginocchio può portare anche all’insorgere di una deformazione a degli arti inferiori (ginocchio varo).

Quando rivolgersi il medico?

È importante, prima di tutto, individuare il tipo di figura professionale in ambito medico che si occupa della diagnosi, del trattamento e della prevenzione delle malattie che possono colpire e danneggiare l’apparato muscolo-scheletrico. Lo specialista a cui far capo è il medico ortopedico.

È bene rivolgersi al proprio ortopedico di fiducia nel momento in cui si iniziano ad avvertire un dolore ed una rigidità articolari tali da impedire il normale svolgimento delle più semplici attività quotidiane nella vita di un individuo, come per esempio camminare, salire le scale, salire in macchina e via dicendo.

Artrosi al ginocchio: la diagnosi

Una volta essersi messi in contatto con il medico specialista in ortopedia, questo procederà in primo luogo con l’anamnesi, vale a dire un’accurata indagine riguardo lo stile di vita del paziente, i precedenti in famiglia di artrosi, la presenza di altre possibili patologie ed in seguito analizzerà la forza e l’ampiezza del movimento articolare; infine, se il medico lo ritiene opportuno, termina con i raggi X e la risonanza magnetica nucleare (RMN) alle ginocchia.

Scopriamo insieme come si svolgono e a cosa servono i raggi X e la risonanza magnetica nucleare alle ginocchia!

  • Raggi X: nella diagnosi della gonartrosi, i raggi X sono necessari al medico per capire se la condizione infiammatoria del paziente è associata a osteofitosi. In ambito medico, l’osteofita è una escrescenza di tessuto osseo che si trova sulla superficie articolare di un osso; gli osteofiti sono il risultato dell’accumulo di calcio sulla cartilagine articolare e sono in parte responsabili delle manifestazioni dolorose della gonartrosi;
  • Risonanza magnetica: si tratta di un esame particolarmente significativo poiché la risonanza magnetica alle ginocchia permette di chiarire la portata della degenerazione e dell’assottigliamento a carico delle cartilagini di femore e tibia.
    Le informazioni della risonanza magnetica sono fondamentali per il medico nello stabilire il tipo di terapia adatta.

Possibili cure dell’Artrosi al ginocchio

Purtroppo attualmente i pazienti affetti da artrosi al ginocchio possono fare affidamento unicamente su trattamenti sintomatici, ossia quel tipo di trattamenti, basata su una combinazione di trattamenti farmacologici e non farmacologici, che hanno la finalità di gestire i sintomi; questo perché per poter efficacemente guarire dall’artrosi al ginocchio bisognerebbe interrompere il processo degenerativo a carico delle cartilagini di femore e tibia, e ripristinare lo spessore primigenio di tali cartilagini.

Nonostante gli intensi e numerosi sforzi di medici e patologi non è stata ancora individuata una cura specifica per l’artrosi al ginocchio.

I principali obiettivi dei trattamenti sintomatici per l’artrosi al ginocchio sono i seguenti:

  • Ridurre il dolore durante i movimenti di flessione della gamba o di estensione;
  • Ristabilire anche solo parzialmente la mobilità articolare tipica delle ginocchia sane.

In cosa consiste la Terapia Sintomatica per l’Artrosi al Ginocchio?

La terapia sintomatica per l’artrosi al ginocchio può essere di due tipi:

  • conservativa
  • chirurgica.

Solitamente i medici tendono a preferire, o comunque a dare precedenza, ai trattamenti sintomatici di natura conservativa, e tendono a ricorrere alla tipologia chirurgica solo se la pratica conservativa non ha fornito alcun risultato, quindi nel momento in cui il paziente continua a manifestare dolore intenso e rigidità articolare nonostante le cure.

Vediamo la differenza tra queste due tipologie di cura.

Terapia sintomatica conservativa

La terapia sintomatica conservativa per l’artrosi al ginocchio si compone di diversi trattamenti:

  • Un piano dietetico finalizzato al dimagrimento del paziente qualora una condizione di sovrappeso o obesità nel paziente possa aver contribuito all’insorgenza dell’artrosi al ginocchio.
  • Esercizi di fisioterapia al fine di rinforzare i muscoli degli arti inferiori e migliorare la mobilità articolare del ginocchio; questo perché, nel paziente, una muscolatura più forte della coscia può efficacemente alleggerire il carico del peso corporeo sul ginocchio.
  • La prescrizione di brevi e moderate, ma efficaci, sessioni di esercizio fisico mirato al miglioramento degli arti inferiori, per impedire che l’immobilità e la sedentarietà diventino una condizione cronica. Le finalità di questi esercizi mirati sono, di fatto, le stesse della fisioterapia.
  • La somministrazione di farmaci antidolorifici e farmaci antinfiammatori non steroidei (cioè i FANS), quali il paracetamolo, l’ibuprofene e il naprossene.
  • Iniezioni di corticosteroidie/o acido ialuronico nel ginocchio. I corticosteroidi hanno infatti un importante potere antinfiammatorio, tuttavia il loro  uso prolungato o inappropriato può causare l’insorgere di gravi effetti collaterali, come ipertensione, obesità o glaucoma; a causa di ciò, i corticosteroidi vengono prescritti dai medici quando i FANS risultano inefficaci.
    L’acido ialuronico è una sostanza già presente naturalmente all’interno delle articolazioni sinoviali come il ginocchio; con la sua somministrazione, i medici intendono ripristinare parte la normale struttura articolare, venuto meno a causa dell’artrosi, grazie al suo potere lubrificante.
  • L’uso di un tutore specifico per il ginocchio malato la scelta del tipo di tutore più adatto spetta, naturalmente, all’ortopedico curante ed è strettamente in relazione allo stato di salute dell’articolazione interessata.

Terapia sintomatica chirurgica

Esistono almeno tre differenti tipi di approcci chirurgici per affrontare l’artrosi al ginocchio. Scopriamolo:

  • La cura attraverso la “pulizia” delle cartilagini del ginocchio che si effettua in artroscopia: si tratta di un’operazione poco invasiva ed, in generale, poco efficace. Infatti gli ortopedici la utilizzano largamente nella cura di pazienti giovani con un tipo di artrosi al ginocchio precoce.
  • L’osteotomia del femore o della tibia: questo tipo di operazione chirurgica prevede il rimodellamento osseo di un osso articolare particolarmente deteriorato, con la finalità di ridistribuire meglio il peso del corpo all’interno dell’articolazione. Gli ortopedici tendono generalmente a riservare questo tipo di intervento ai pazienti che presentano un danno alle cartilagini di una sola delle due porzioni ossee che formano l’articolazione.
  • L’installazione di una protesi al posto del ginocchio: si tratta di un tipo di intervento chirurgico piuttosto invasivo e molto delicato, ma che tuttavia genera nel paziente grandi benefici. Le protesi moderne possono durare anche per circa vent’anni e solitamente gli ortopedici riservano questo tipo di trattamento ai pazienti dai 55 anni in poi.

In seguito alla chirurgia per il trattamento della gonartrosi, la riabilitazione è di fondamentale importanza per far sì che i risultati della terapia chirurgica siano più efficaci e soprattutto permanenti nel tempo. A seconda del tipo di intervento subito, il ricovero in ospedale può prolungarsi dai 5-7 giorni alle 3-6 settimane, dopodiché il paziente dovrebbe già essere in grado di camminare.

La guarigione totale della muscolatura e dei tessuti ed il pieno recupero funzionale richiedono 18-24 mesi.

Prognosi

Sebbene l’artrosi al ginocchio sia una patologia cronica per la quale non si è ancora trovata una cura, e di conseguenza la prognosi non può, per partito preso, essere positiva, è molto importante tenere a mente che la medicina moderna, grazie all’operato di medici e patologi, ha ideato trattamenti sintomatici molto efficaci e addirittura benefici per i portatori di gonartrosi.

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