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Karkadé: che cos’è, proprietà, utilizzi e controindicazioni

Karkadé: che cos'è, proprietà, utilizzi e controindicazioni

Il karkadè è una bevanda che si ricava dal processo di essiccazione dei calici dei fiori della pianta perenne Hibiscus sabdariffa, originaria dell’Asia e dell’Africa.
Raccogliendo il fiore dell’Hibiscus sabdariffa in due diverse fasi della maturazione, è possibile ottenere due tipi di karkadè:

  • Il karkadè verde, che non viene venduto in Occidente e viene utilizzato solo in Africa;
  • Il karkadè rosso, che è quello comunemente diffuso da noi e reperibile in comode bustine.

Il karkadè rosso vanta proprietà diuretiche, antisettiche urinarie ed è ricco di polifenoli. Scopriamolo insieme!

Proprietà e benefici del karkadè 

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Il karkadè deve le sue proprietà diuretiche ed antisettiche delle vie urinarie, benefiche nel trattamento di infezioni come la cistite, alla presenza di numerosi acidi organici al suo interno, come: acido malico, fitosteroli, antocianosidi, ibiscico, citrico e tartarico, acido ossalico ed acido ascorbico.

Non solo, poiché ricco di vitamina C, il karkadè risulta un ottimo antiossidante ed antinfluenzale, mentre i flavonoidi, causa del pigmento rosso della bevanda, fungono da vasoprotettori utili contro fragilità capillare, emorroidi e couperose.

Diversi studi clinicamente comprovanti hanno evidenziato la capacità regolatrice della pressione sanguigna del karkadè, poiché questa pianta è in grado sia di eliminare le tossine in eccesso attraverso la diuresi, sia di fluidificare il sangue permettendo al sistema cardiocircolatorio di svolgere ottimamente il proprio compito.

Il karkadè inoltre stimola l’evacuazione grazie alla sua capacità lievemente lassativa.

Come usare il karkadè 

Il miglior modo, nonché il più diffuso, per utilizzare il karkadè è sicuramente consumarlo nella forma di infuso. Potete acquistare al supermercato una pratica confezione di infuso di karkadè, oppure realizzarlo in casa con estrema semplicità: vi occorreranno infatti solo un cucchiaio raso di karkadè ed una tazza d’acqua con 200 ml circa.

Dovrete portare l’acqua ad ebollizione all’interno di un pentolino ed, una volta fatto ciò, spegnere il fuoco e riversare i fiori nell’acqua, coprire il composto e lasciare in infusione dai dieci ai venti minuti. In seguito filtrate e gustate la bevanda ottenuta, ricca di vitamina C e dal sapore piacevolmente acidulo. Potete gustarla sia calda che fredda.

Controindicazioni ed effetti collaterali del karkadè 

Non sono state registrate controindicazioni degne di nota o gravi effetti collaterali legati all’uso del karkadè. Tuttavia se ne sconsiglia l’abuso, soprattutto in gravidanza e in allattamento, poiché potrebbe sortire effetti gravemente lassativi.

Habitat e descrizione della pianta

L’Hibiscus sabdariffa è una pianta arbustiva perenne nativa dell’Africa tropicale, che è stata successivamente introdotta nelle altre regioni tropicali quali l’India, le Antille e Ceylon.

Ad oggi viene ampiamente coltivata in Sudan, Senegal e Thailandia, nell’America tropicale ed in India, poiché predilige le zone dal clima caldo, ma con estati piovose.
Il fusto dell’arbusto può arrivare ad un’altezza di tre metri; le foglie, il cui margine è dentato, sono di colore verde, mentre i fiori presentano cinque petali raccolti in un calice rosso. I frutti sono capsule.

Curiosità e cenni storici

Il nome della bevanda, karkadè, deriva da una parola del dialetto etiope Tacruri, karkadeb; in tutta l’Africa questa bevanda è largamente diffusa e consumata sia calda che fredda, poiché altamente dissetante e rinfrescante. Solo nel XVIII secolo questa pianta è giunta da noi in Occidente a causa del colonialismo, e, in particolare, arrivò in Italia nel 1935 circa, quando scoppiò la guerra contro l’Etiopia durante il fascismo, ed il karkadè sostituì il tè inglese nel corso del sabotaggio dei prodotti stranieri in seguito alle sanzioni economiche inflitte dalla Società delle Nazioni all’Italia.

In Jamaica, a causa del suo colore rosso vivo, è considerato la bevanda del Natale; per lo stesso colore rosso, il karkadè ebbe larga eco in America nel periodo del proibizionismo grazie al suo aspetto simile al vino rosso.

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