1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle Vota
Loading...

Fistola: che cos’è, sintomi, cause e possibile terapia

Fistola: che cos'è, sintomi, cause e possibile terapia

Le fistole, latino fistula da findere “fendere”, sono dei condotti patologici, a forma di tunnel, che si possono creare tra due organi, oppure tra una cavità interna e lo strato di cute che la riveste.

Esse si formano in seguito ad infiammazioni che colpiscono determinati organi, le quali portano a loro volta alla formazione di ascessi. Nel momento in cui gli ascessi scoppiano si determina la fuoriuscita di pus e la formazione, appunto, della fistola.

Quest’ultima tende ad espandersi costantemente e, se non curata adeguatamente può portare a conseguenze anche gravi, come la cancrena dell’organo che ha colpito.

Sintomi delle fistole

I sintomi delle fistole possono cambiare a seconda delle tipologia e del punto del nostro corpo in cui si formano.

Fistole aperte

Pubblicità

Le fistole aperte sono quelle che mettono in comunicazione gli organi interni con la cute che li riveste, ed in questo caso i principali sintomi sono bruciore, gonfiore e fuoriuscita di sangue o pus dalla fistola.
Un esempio di fistole aperte potrebbero essere quelle ano-rettali.

Fistole retto-vaginali

I principali sintomi delle fistole retto-vaginali possono essere: secrezione di liquidi vaginali di cattivo odore; infezioni del tratto urinario; dispareunia, ossia dolore vaginali durante i rapporti sessuali.

Fistole delle vie respiratorie

La formazione di fistole nelle vie respiratorie può essere molto pericolosa. Attraverso esse, infatti, possono passare pezzi solidi di alimenti o liquidi che finiscono direttamente nei bronchi e nei polmoni. Una delle conseguenze più gravi può essere la polmonite.

Un esempio di fistola alle vie respiratorie è quella bronco-esofagea.

Fistole dell’apparato digerente

Il sintomo più evidente di una fistola che colpisce l’apparato digerente è l’alitosi. Essa è dovuta al fatto che la fistola tendenzialmente tende a mettere in collegamento il colon e l’intestino, provocando lo spostamento del materiale fecale dal primo al secondo.

Fistole dentali

Le fistole dentali generalmente comportano mal di denti prolungato, carie, gangrena, ascessi, pulpiti e cisti alla radice dei denti.

Trattamento delle fistole

Le fistole non hanno la tendenza a guarire spontaneamente, ed è proprio per questo che quando si presentano vengono sottoposte ad un duplice trattamento. Esso prevede un primo intervento, chiamato fistolectomia, ed una terapia antibiotica di profilassi.

Naturalmente, il trattamento può variare a seconda del tipo di fistola, tant’è che il medico prima di decidere come agire sottopone il paziente ad un’indagine radiologica. In questo modo raccoglie informazioni circa la localizzazione, la profondità, la lunghezza e la larghezza della fistola.

Quest’operazione viene chiamata fistolografia e consiste nell’iniezione, all’interno della fistola, di un liquido di contrasto radiopaco. Grazie all’intervento chirurgico si fa fuoriuscire il pus dalla fistola, in modo tale da evitare la possibile formazione di un ascesso. Talvolta è necessario che questa operazione venga ripetuta più volte a distanza di tempo, per essere certi che il canale fistoloso sia completamente pulito.

Recentemente, i chirurghi per ridurre il rischio di recidiva  hanno iniziato ad usare il setone, ossia un filo che viene viene fatto scorrere lungo il canale della fistola per pulire pulirlo al meglio.

Inoltre, per ridurre ulteriormente il rischio di ricomparsa della fistola, è necessario seguire il trattamento antibiotico dopo l’intervento, per agire direttamente sulla causa scatenante.

Recupero post-operatorio

Il periodo di recupero post-operatorio può variare a seconda del paziente e del tipo di fistola operata.
Ciò che è certo però, è che durante quest’arco di tempo il soggetto operato dovrà stare in assoluto riposo, senza lavorare o compiere alcuno sforzo.

In caso di fistole esterne, per alleviare il dolore possono essere assunti dei farmaci antidolorifici.
Un’altra alternativa per gestire il dolore potrebbe essere l’applicazione, sulla zona operata, di impacchi di acqua tiepida. Questa operazione può essere ripetuta anche più volte al giorno.

 

Pubblicità

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.