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Cianosi: che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Cianosi: che cos'è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Non poco probabile è l’utilizzo, nel parlato comune, di termini come cianotico, inerente alle labbra o al colorito, per intendere proprio l’assunzione bluastra del colorito cutaneo, del letto ungueale o delle mucose.

Il colore blu è dovuto all’accumulo di sangue, nella zona in questione, il quale è caratterizzato da una scarsa presenza di ossigeno.
Vi sono varie cause per cui il sangue vanta una concentrazione ridotta di ossigeno, tra cui:

  • Polmonari, quale problema alla base è un’incapacità nello scambio gassoso a livello polmonare.
  • Cardiache, dove all’origine vi possono essere delle cardiopatie congenite, aventi come esito una commistione del sangue arterioso, o circolo sinistro, e venoso, o circolo destro, al termine il sangue risulterà quindi più diluito.
  • Periferiche, con un rallentamento nel circolo, motivo per cui la periferia dovrà estrarre maggior ossigeno, ed il sangue, circolando, risulterà più povero di ossigeno.
  • Esterne, le quali vedono scarso ossigeno nell’ambiente, e la saturazione dell’emoglobina in circolo sarà più difficoltosa.
Le cause possono essere quindi molteplici, nonostante ciò, la diagnosi avviene sempre in ambito clinico, in quanto, sia paziente che medico, possono notare la colorazione blu/violacea, e soltanto in seguito ad esami specifici, si potrà identificare la patologia alla base. Durante la diagnosi, si mira a valutare la saturazione dell’ossigeno presente nel sangue periferico, fattore che servirà a dare conferma o meno di questa carenza.

La terapia è strettamente legata alla possibilità di curare la patologia sottostante.

Cause della cianosi

La cianosi è causata da una mancanza di saturazione di emoglobina, quale molecola principale implicata nel trasporto di ossigeno nel sistema circolatorio. La sua capacità di trasportare e legare l’ossigeno, si misura mediante un apparecchio somigliante ad una molletta, o saturimetrola quale va posta alla punta dell’indice, e mostra, all’interno di un display, la percentuale della saturazione dell’emoglobina.

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In genere, l’emoglobina povera di ossigeno, è minore di 4 g/dl, e se si superano i 6 g/dl, il sangue prenderà il colorito viola/blu, regalando alla pelle il tipico colorito cianotico.

E’ possibile effettuare la distinzione fra 2 differenti tipologie di cianosi, e queste sono:

  1. Cianosi centrale, dove alla base troviamo cause polmonari e/o cardiache, con incapacità di saturare correttamente l’emoglobina.
  2. Cianosi periferica, con stasi alla circolazione periferica, che prevede maggior estrazione sanguigna dai tessuti e di conseguenza impoverimento del sangue.

I disturbi alla base della cianosi, con meccanismo o centrale o periferico, possono essere molteplici, tra i principali abbiamo:

  • Condizioni polmonari, quali cause principali possono essere:
    ➜ BPCO
    asma
    bronchite
    ➜ bronchiolite
    ➜ croup, quale infezione respiratoria virale
    ➜ fumo
  • Condizioni cardiovascolari, quali:
    ➜ patologie cardiache congenite con mescolanza del sangue destro e sinistro
    ➜ patologie aventi difetti alla sintesi dell’emoglobina
    ➜ fenomeno/malattia di Raynaud, quale incapacità dei vasi piccoli di rispondere correttamente ai cambi veloci della temperatura.
  • Condizioni ambientali, tipo permanenza in altitudini elevate, con concentrazione di ossigeno minore nell’atmosfera, od elevata esposizione al freddo.

Sintomi della cianosi

Il sintomo principale, che ci fa capire che siamo dinanzi ad una cianosi, è la tipica colorazione bluastra, che si presenta in zone specifiche, quali:

  • labbra
  • punta delle dita
  • mucosa.

A questa condizione, vi può essere l’aggiunta di ulteriori elementi, in grado di confermare l’ipotesi del sangue scarsamente ossigenato, come:

  • tachicardia
  • tachipnea, o respiro accelerato
  • dolore al torace, con origine broncopolmonare o cardiaco
  • stato confusionale, per mancanza di ossigeno al cervello.

Ai suddetti, vi sarà ovviamente l’aggiunta dei sintomi della patologia sottostante, come ad esempio, nel soggetto con bronchite cronica, avremo:

  • espettorato abbondante
  • tosse produttiva
  • difficoltà respiratorie.

Diagnosi della cianosi

La diagnosi prevista per la cianosi è clinica-investigativa, e prevede quindi di:

  • Interrogare il soggetto sulla nascita dei sintomi, i tempi di progressione, rapidi o graduali, la frequenza con la quale si sono manifestati e la presenza o meno di ulteriori segni.
  • Scoprire quali sono le sue abitudini a rischio, come eventuali vizi del fumo che possono generare difficoltà polmonari, tipo enfisema e bronchite cronica.

In seguito, valutando la difficoltà della situazione, si dovrà passare ad indagini strumentali, che siano o meno invasive, quali:

  • Saturimetria, con la quale si stabilisce la percentuale di emoglobina saturata in ossigeno.
  • Emocromo ed elettroforesi delle emoglobine, così da valutare eventuali emoglobine patologiche.
  • Spirometria, la quale permette di stabilire le funzioni respiratorie.
  • Radiografia toracica, per patologie polmonari.
  • Elettrocardiogramma ed ecocardiogramma, così da stabilire autonomia e funzioni cardiache, così da escludere eventuali patologie congenite.

Possibili cure alla cianosi

Visto che le cause che generano la cianosi possono essere molteplici, la terapia mira prima di tutto a combattere la causa che vi è alla base, e quindi:

  • Far si che il soggetto non sia esposto a sorgenti fredde, in caso di patologie vascolari periferiche, come il fenomeno di Raynaud, ovvero le “dita a bandiera francese”, visto che il colorito varia fra rosso, bianco e blu.
  • Per le patologie respiratorie è prevista la somministrazione di ossigeno con pressioni parziali, che siano più alte di quella atmosferica. Qui si associano generalmente farmaci che mirano a curare la patologia del soggetto.
  • E’ prevista la cardiochirurgia per patologie cardiache congenite invalidanti.
  • Per problemi cardiaci è prevista la somministrazione di fluidi o farmaci, tipo diuretici.
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