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Calcolosi Biliare: che cos’è, cause, diagnosi e possibile cure

Calcolosi Biliare: che cos'è, cause, diagnosi e possibile cure

Risultante essere una malattia costituita dalla compresenza di calcoli è la calcolosi biliare nota anche col denominativo di olitiasi. La sintomatologia principale prevede una dolenza che solitamente subentra durante la notte oppure di primo mattino nella zona destra del fianco sino a raggiungere la scapola oppure la spalla destra e che presenta una tempistica maggiore che spesso supera anche i 30 minuti.

soggetto difatti sente un macigno sulla zona addominale e spesso assopimento successivamente al consumo delle pietanze nonché un rigonfiamento all’intestino, voltastomaco ed infiammazione allo stomaco.

Cause

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Ricerche odierne attestano che tale patologia risulta connessa all’eccedenza di colesterolo all’interno della bile nonché dall’eccedenza della bilirubina e dei sali biliari. Nel campo epidemiologico, contrariamente, è stato evidenziato che l’elevata presenza della calcolosi attacca il sesso donna ed i soggetti di età avanzata.

Tale fastidio contrariamente risulta essere infrequente nei soggetti di età inferiore ai 30 anni per poi subentrare soltanto successivamente ai 65 anni d’età. Ulteriori moventi risultano essere fattori genetici, l’obesità e l’eccessivo peso, sebbene spesso subentri anche a causa di un dimagrimento drastico, della pratica di trattamenti con estrogeni ed estroprogestinici e di elevate gestazioni nonché di trigiliceridi.

Diagnosi

Solitamente tale patologia risulta priva di sintomatologie. Laddove però un calcolo fuoriesce decorrendo il coledoco oppure il dotto cistico risulta probabile l’ostruzione del riflusso della bile, causando pertanto la colica biliare. Solitamente dunque tale fastidio tende a manifestarsi successivamente alle coliche e dunque all’interno dell’ecografie addominali.

Possibili cure

Regime alimentare

Laddove il soggetto manifesti la calcolosi biliare, risulta consigliabile non somministrare alimenti fritti ed aventi un alto quantitativo di acidi grassi saturi, ad esempio il formaggio, gli insaccati, la carne animali, i dolci, le bevande e gli alcolici così come la caffeina ed il tè nero.

Fitoterapia

Tale terapia risulta ottimale laddove la litiasi presenta vie biliari pervie oppure laddove il soggetto presenti calcoli radiotrasparenti. Nel caso in cui però si tratta di colica epatica si sconsiglia di sottoporsi alla fitoterapia ricorrendo contrariamente alla piscidia essiccata data la funzione antispastica.

Ottimale risulta essere il boldo adoperato sotto forma di estratto liquido oppure il carciofo date le funzioni coleretiche ed ipolipemizzanti. Colui che invece tende ad essere prescritto perché coleretico, favorente la diuresi ed avente elevati dosaggi nonostante sia un purgante è il tarassaco.

Medicina tradizionale cinese

Nell’ambito della medicina tradizionale cinese tale fastidio risulta connesso alla modificazione del fegato, della vescica biliare, della milza e dello stomaco causa di un regime alimentare scorretto e da un’eccessiva emotività. Tuttavia, la tecnica dell’agopuntura risulta eccellente al fine di affievolire la dolenza causa colica tenendo sotto controllo la produzione di calcoli ugualmente successivamente all’operazione.

Omeopatia

Nel campo dell’Omeopatia, si ricorre a differenti terapia che variano a seconda della complessità patologica, come:

  • il Trattamento sintomatico che prevede la somministrazione di Belladonna (dai 9 ai 15 CH 5 granuli) a seconda delle coliche oppure il Chelidonium majus (5 CH 5 granuli) ogni 60 minuti;
  • il Trattamento di fondo, che prevede la calcarea carbonica (30 CH da somministrare 1 volta ogni 7 giorni oppure ogni 15 giorni) oppure il lycopodium clayatum (9 CH 5 granuli da somministrare 3 volte ogni 7 giorni);
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