1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle Vota
Loading...

Allergia agli animali domestici: che cos’è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Allergia agli animali domestici: che cos'è, cause, sintomi, diagnosi e possibili cure

Nelle persone affette da suscettibilità, la coesione con i gatti, cani ed ulteriori esseri animali di casa comporta una preponderante reazione di sensibilità delle difese immunitarie, che intacca soprattutto le vie respiratorie.

Particolarmente, l’allergia agli animali domestici risulta essere causa dell’esporsi assieme agli allergeni presenti all’interno dei peli cascati, pezzi di pelle morta, salivazione oppure minzione.

Che cos’è l’allergia agli animali domestici?

Pubblicità

Gli allergeni, difatti, risultano essere particelle microscopiche e lievi, che si proliferano all’interno dell’aria e persistono nell’ambiente. Non risulta essere pertanto essenziale una coesione con l’essere animale.

A prescindere da questo, coloro che sono ipersensibili a ciò possono presentare reazioni allergiche ulteriormente nel momento in cui si avvicinano a soggetti che hanno avuto coesione con l’animale oppure nel momento in cui si fa subentro nella stanza all’interno del quale il cane vive.

L’animale maggiormente rischioso risulta essere il gatto, poiché la saliva e la forfora presentano un preponderante allergene. Seguono il cane e il cavallo. In rare occasioni, i medesimi criceti, conigli, polli, bovini e suini comportano un responso delle difese immunitarie. Bisogna tuttavia affermare che l’animale domestico risulta essere solitamente un fittizio allergene.

Non risulta essere la coesione con la peluria, la salivazione oppure la forfora a comportare la reazione allergica, altresì gli acari che si intaccano all’interno del pelo. In codesta situazione, l’essere animale risulta essere un esemplificato mezzo del veritiero responsabile.

La reazione allergica agli animali subentra con sintomatologie peculiari della rinite allergica oppure all’asma, come dispnea e complessità respiratoria e risulta coeso a reazioni cutanee. Nel caso di allergie, il più vantaggioso piano prevede l’abbassamento dell’esporsi agli allergeni causa. Prodotti farmacologici ed ulteriori cure si presentano essenziali al fine di affievolire le sintomatologie e controllare l’asma.

Cause dell’ Allergia agli animali domestici

Le reazioni allergiche subentrano nel momento in cui le difese immunitarie sviluppano una reazione elevata nei confronti di una sostanza ignota rilevata sotto forma di danneggiamento per il corpo.

Gli allergeni risultano essere una successione di proteine che, se aspirate oppure congiunte con la pelle delle persone, permettono di comportare una reazione allergica di ipersensibilità. Successivamente all’esposizione, le difese immunitarie causano un procedimento flogistico, che subentra congiuntamente all’irascibilità delle primarie vie aeree e comporta le peculiari sintomatologie della rinite allergica.

L’esporsi per lunghi lassi temporali comporta un decadimento dell’allergia in un’infiammazione cronica coesa all’asma. Ciascun essere avente pelliccia risulta essere una sorgente di allergeni, sebbene le allergie risultano essere solitamente coese a gatti e cani. Gli allergeni del cane e del gatto tendono ad essere sviluppati dalle ghiandole sebacee e dalla saliva e si intaccano superficialmente alla cute dell’essere animale.

Le componenti allergiche maggiormente essenziali sono presenti all’interno del pelo e nella forfora, nonché nella saliva, attraverso il quale lavano il mantello, all’interno dell’urina, all’intero delle feci e all’interno del sudore. La forfora risulta essere una problematica caratteristica, in quanto composta da particelle di ridotta dimensione e proliferabili all’interno dell’aria.

In aggiunta, tende ad essere colta da mobili ed indumenti. La saliva si incolla ai tappeti, biancheria da letto, mobili e vestiti e si dirama in particelle ridotte che causano sintomatologie allergiche nel momento dell’inalazione all’interno delle vie respiratorie e all’interno dei polmoni.

Il peculiare allergene del gatto risulta essere Fel d1, una molecola proteica che subentra nella forfora, nella saliva, nel sebo, all’interno del sudore e del fluido lacrimale. I gatti attraverso il leccaggio permettono l’accatastamento e la proliferazione delle sostanze cause della reazione allergica.

Gli allergeni del gatto risultano essere il movente maggiormente essenziale dell’allergia respiratoria. Compongono un aerosol contiguo che si prolifera nelle zone dell’abitazione e comportano asma. Le particelle allergeniche risultano compresenti all’interno della casa ulteriormente dopo 6 mesi dalla separazione dall’essere animale.

In aggiunta, bisogna considerare che codeste risultano essere lievi e di ridotta grandezza. Per tale motivazione, le sostanze allergeniche tendono ad essere proliferate e si avvallano all’interno dell’apparato respiratorio.

Per curiosità, il Fel d1 risulta evidenziato ulteriormente nell’Antartide, luogo all’interno del quale i felini non risultano rintracciabili. Qualsiasi razza di gatto comporta la reazione allergica. In aggiunta, risulta possibile il subentro di reazioni annesse al cane, al cavallo e al maiale con ulteriori felini. La reazione allergica al cane subentra con minor violenza a differenza della reazione allergica comportata dai felini.

La peculiare sorgente di allergeni risulta data dalla saliva, dall’urina, dal sudore e dai prodotti dell’essere. Gli allergeni contagiano il pelo, causano la proliferazione nell’ambiente, condizioni quali rinite, congiuntivite, asma, orticaria e edema. Le particelle allergeniche del cane risultano essere maggiormente vigorosi contrariamente a quelle dei gatti e, per tale motivazione, si proliferano in mole. Per quanto concerne i roditori e i conigli, le reazioni allergiche risultano essere compresenti all’interno del pelo, della saliva e dell’urina.

La polvere presente all’interno della lettiera e della segatura incrementa la proliferazione degli allergeni compresenti nell’ambiente. L’urina presenta, contrariamente, l’allergene peculiare dei criceti e dei topi. La proliferazione di codesti fattori proteici sugli abiti ed ulteriore oggettistica risulta bastevole al fine di bloccare rinite allergica e asma. Gli allergeni causa del coniglio risultano compresenti all’interno del pelo e della saliva e risultano essere un pericolo che intacca soprattutto la salute degli allevatori.

Per quanto concerne gli uccelli, ciò che comporta reazioni allergiche risultano essere le feci, gli acati, il polline e le sostanze che si accatastano superficialmente alle piume. Il cavallo risultano essere capaci di causare un’acuta reazione di sensibilità, in quanto presentano allergeni alquanto preponderanti.

Per fortuna, risulta essenziale una coesione alquanto vicina con l’essere animale. La reazione allergica risulta essere sporadicamente dovuta da animali che non presentano pelliccia, quali pesci e rettili.

Sintomi dell’ Allergia agli animali domestici

Le sintomatologie risultano differenti da soggetto a soggetto. Primario passaggio da mettere in pratica, prevede il consulto specialistico, al fine di identificare se codesti risultano essere teoricamente il movente della sintomatologia allergica.

Nel momento in cui si ha coesione col pelo oppure le piume degli animali oppure si respirano, risulta possibile evidenziare:

  • rinite allergica
  • prurigine
  • sintomatologie oculari
  • spossatezza
  • dolenza e sensazione di pressione superficialmente al volto

Ulteriori sintomatologie che subentrano in coesione alla fuoriuscita dell’asma, risultano essere:

  • complessità respiratorie
  • sensazione di giogo al petto e dolenza
  • fastidi dell’assopimento dovuti dall’assenza di respiro, tosse e dispnea

Determinati soggetti manifestano sintomatologie della cute. La coesione con l’essere comporta orticaria, dermatite ed eczema piuttosto che eruzioni pruriginose e chiazze arrossate. Ciò che aggrava le sintomatologie, risulta essere l’aria affetta da inquinamento e il fumo di tabacco causa del subentro di asma.

Ulteriori allergeni compresenti nell’aria permettono di peggiorare lo stato salutare della persona. Inoltre, l’esporsi agli allergeni degli esseri animali, può subentrare per più mesi, seppur non ci siano esseri animali in casa, in quanto compresenti in ulteriori abitazioni oppure presenti superficialmente agli indumenti da lavoro e scolastici.

Solitamente, risulta essere difficoltoso ovviare che gli allergeni provengano da animali di ulteriori soggetti.

Diagnosi dell’ Allergia agli animali domestici

Nel caso in cui dovessero essere presenti congestione nasale, starnuti, complessità nel respirare ed ulteriori sintomatologie coese all’allergia, risulta raccomandabile consultare uno specialista. La reazione allergica all’essere animale risulta essere indagata in relazione alle condizioni, al test specifico e alle sintomatologie presentate dal soggetto.

Solitamente, per lo specialista risulta bastevole essere a conoscenza del momento di subentro e del luogo dove la persona ha evidenziato le sintomatologie. Gli esami della cute e le analisi sanguigne permettono di attestare la diagnosi.

Il soggetto, permette di:

  • tracciare su carta delle sintomatologie evidenziate
  • prescrivere se vi sono ulteriori familiari affetti da allergia e asma
  • tracciare su carta i prodotti farmacologici di cui si fa utilizzo
  • domandare allo specialista se risulta opportuno terminare la somministrazione dei prodotti farmacologici che cambiano il risultato delle prove allergiche, quali antistaminici e cortisonici

Successivamente all’aver esposto le nozioni inerenti all’anamnesi, lo specialista studia la mucosa del naso. Ciò permette allo specialista di prescrivere esami accurati, sulla cute oppure mediante analisi del sangue, che permettano di evidenziare accuratamente l’allergene che comporta le sintomatologie, redigere la complessità della patologia allergica e ricavare una diagnosi finale.

Il prick test permette di apporre ridotti quantitativi di allergeni depurati sulla cute, annessi estratti di proteine animali e susseguentemente punzecchiare l’area mediante utilizzo di lancetta sterilizzata. Nel caso in cui l’esame dovesse essere positivo, risulta probabile evidenziare un pomfo attorniato da una zona rossastra, causa dell’ipersensibilità agli allergeni. Nel caso in cui si dovesse essere affetti da allergia ai felini, risulta possibile evidenziare un gonfiore, prurigine e rossori nell’area soggetta da puntura.

Codesto esame risulta essere sicuro e senza alcuna dolenza. Il test permette tuttavia di conferire esiti differenti nel caso in cui dovesse essere svolto in compresenza di affezioni della cute oppure nel momento in cui il soggetto sta svolgendo un trattamento curativo a base di antistaminici oppure cortisonici.

Possibili cure dell’ Allergia agli animali domestici

Primaria cura contrastante le reazioni allergiche causa di animali prevede l’avviamento dell’esporsi agli allergeni. In ciò, le sintomatologie subentrano con ridotta contiguità e vigore. Ciò nonostante, risulta alquanto difficoltoso ovviare codesta esposizione, poiché, seppur non si ha un animale in casa, risulta possibile congiungersi con allergeni compresenti in casa oppure soggetti e oggettistica.

In aggiunta, la reazione allergica risulta durevole e subentra in qualsiasi momento. Per tale motivazione, risulta opportuno fare ricorso a determinati prodotti farmacologici al fine di tenere sotto osservazione sintomatologie e salvaguardarne l’eventuale subentro.

Lo specialista studia i prodotti farmacologici al fine di agevolare le sintomatologie respiratorie:

  • antistaminici, aventi la capacità di abbassare lo sviluppo di istamina, sostanza tossica sviluppata in responso a stimolazioni delle difese immunitarie e aventi la capacità di causare allergie. Dunque, codesti prodotti farmacologici permettono di affievolire sintomatologie quali prurigine, starnuti contigui e naso calante
  • corticosteroidi, somministrati sotto forma di spray nasali al fine di affievolire le sintomatologie coese all’infiammazione e tenere sotto osservazione le sintomatologie della rinite allergica. Codesti prodotti farmacologici prevedono fluticasone, mometasone furoato, triamcinolone e ciclosenide
  • spray nasali decongestionanti adoperati al fine di conferire risolleva mento alle sintomatologie della rinite, favorendo dunque, la riduzione del rigonfiamento nella zona del naso oppure esemplificando la funzione respiratoria. I decongestionanti somministrati oralmente permettono di accrescere la pressione sanguigna e non devono essere somministrati nel caso in cui si hanno problemi di pressione alta, glaucoma e patologie cardiovascolari. Per tale motivazione, risulta fare ricorso ai decongestionanti soltanto dopo aver consultato specialista
  • sodio cromoglicato, avente la capacità di prevenire la fuoriuscita da parte delle difese immunitarie di istamina ed ulteriori componenti chimici che operano nella reazione allergica. Ciò permetterà di ridurre le sintomatologie e l’infiammazione
  • antileucotrieni, aventi la capacità di bloccare la funzione di determinate sostanze tossiche delle difese immunitarie. I leucotrieni, difatti, risultano sprigionati dalle cellule nel corso di un responso flogistico e operano una preponderante azione di costrizione per quanto concerne le vie aeree. I prodotti farmacologici antileucotrienici, somministrati oralmente, operano funzione contrastante a differenza delle molecole e affievoliscono le sintomatologie allergiche. Gli antileucotrieni tendono ad essere raccomandati laddove il soggetto non abbia la capacità di sopportare gli spray nasali contenenti corticosteroidi e antistaminici. Eventuali effetti collaterali degli antileucotrieni causano infezione alle vie respiratorie, mal di testa e stati febbrili, nonchè ansia e stati depressivi
  • sintomatologie oculari prevedono l’utilizzo di colliri a base di cromoglicato di sodio oppure antistaminici al fine di abbassare i rossori, la prurigine e l’infiammazione

Gli esiti ricavati dagli esami svolti a seguito del quadro diagnostico permettono di avvantaggiare la redazione di una cura desensibilizzante per quanto concerne l’allergene. Codesto vaccino controlla l’operosità del sistema immunitario.

Il trattamento consiste nell’esporsi a ridotti dosaggi all’allergene, ossia della proteina animale che comporta allergia. Codesti dosaggi tendono ad essere incrementati, dopo 3-6 mesi. L’immunoterapia risulta essere adoperata nel momento in cui ulteriori cure non presentano risultati.

Nel caso in cui la reazione allergica dovesse causare crisi d’asma, al di là dei prodotti farmacologici, lo specialista raccomanda prodotti farmacologici broncodilatatori. Per quanto concerne complessità di respirazione, codesti operano sulla struttura muscolare levigata delle vie aeree, allargandola ed avvantaggiando il reflusso di ossigeno.

Quelli maggiormente adoperati risultano essere:

  • beta-2 agonisti, quali salbutamolo oppure salmeterolo e formoterolo. I primari tendono ad essere adoperati per crisi estemporanee, poiché operano dopo 5 minuti dalla somministrazione, contrariamente ai secondari, i quali risultano idonei per condizioni maggiormente gravi. La funzione dei beta-2 agonisti perdura per all’incirca 12 ore, conferendo l’idoneità ad una duplice somministrazione quotidiana
  • anticolinergici
  • teofillina e derivati
Pubblicità

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.