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Additivi Alimentari: cosa sono, dove si trovano, a cosa servono e controindicazioni

Additivi Alimentari: cosa sono, dove si trovano, a cosa servono e controindicazioni

Spesse volte sarà successo di sentir parlare di additivi alimentari, nonostante non sempre si sappia con esattezza di cosa si tratti.

Ebbene la conoscenza di questi è importante al fine di capire bene a cosa servono, dove è possibile trovarli, e soprattutto se questi possono avere effetti negativi sulla salute del nostro organismo.

Cosa sono gli additivi alimentari?

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L’additivo risulta essere un composto chimico, sia naturale che artificiale, il quale lo si aggiunge agli alimenti, al fine di rendere migliori le proprietà organolettiche, quali sapore, aspetto, odore e consistenza, oltre che per poterlo produrre e quindi conservare in maniera efficiente.

La definizione giusta può essere data soltanto prendendo in considerazione il Ministero della Salute, il quale ha classificato gli additivi alimentari secondo le norme emanate dall’Unione Europea. Infatti, gli additivi alimentari sono quelle sostanze che:

  • non possono essere assunte da sole
  • si uniscono ad alimenti durante la produzione, conservazione e spostamento
  • alla fine diventano parte integrante dell’alimento in questione
  • possono possedere oppure no dei valori nutritivi.

Dove si trovano gli additivi alimentari?

Gli additivi alimentari si trovano ovunque, o per meglio dire, nella maggioranza di alimenti che acquistiamo già imballati. Queste sostante risultano fondamentali al fine di dare agli alimenti lo standard di sicurezza di cui necessitano per la vendita. L’unica cosa a variare è forse il quantitativo e la tipologia di additivi aggiunti.

All’interno di frutta verdure fresche vi possono essere dei conservanti, prevalentemente nelle banane, le si possono trattare mediante delle cere per avere un aspetto migliore, ma il quantitativo di additivi alimentari non è elevato come quello delle preparazioni più complicate.

Precotti, succhi di frutta, insaccati formaggi preconfezionati richiedono delle preparazioni più complesse e lavorazioni più lunghe, per cui necessitano di essere conservati per più tempo e trasportati poi in zone più lontane. Il quantitativo, dunque, è necessario alla tenuta delle proprietà organolettiche nonché ad impedire lo sviluppo di batteri e deterioramento del prodotto.

A cosa servono gli additivi alimentari?

A partire dei tempi antichi, gli uomini adoperavano dei composti utili a conservare per più tempo i cibi. Uno di questi era rappresentato dal saleil quale lo si aggiungeva per meglio conservare le carni o il pesce, oppure l’aceto per la conservazione dei vegetali.

Queste sono definite additivi, nonostante presentino anche dei rischi. Gli additivi moderni sono nati proprio con il proposito di conservare e poi distribuire i cibi coltivabili in zone geografiche lontane. Come detto, però, gli additivi alimentari hanno lo scopo non solo di conservare gli alimenti a lungo, ma anche di migliorare sapore, colore e contrastare la formazione di batteri e muffe.

Ogni additivo alimentare viene poi classificato basandosi proprio sulle loro funzioni, e l’identificazione avviene mediante l’aggiunta della lettera E, che vuol dire “approvato dall’Unione Europea”, e poi seguito da differenti numeri che vanno da 100 a 999. Nella classifica troviamo:

  • Coloranti, che vanno da E-100 ad E-199
  • Conservanti, che vanno da E-200 ad E-297
  • Additivi e correttori oppure regolatori di acidità, che vanno da E-300 ad E-358
  • Addensanti, stabilizzanti ed emulsionanti, che vanno da E-400 ad E-585
  • Antiagglomeranti, che vanno da E-500 ad E-585
  • Esaltatori di sapidità, che vanno da E-620 ad E-640
  • Ulteriori additivi come cere, glasse, gas per conservazione e così via, classificati con altri codici.

Controindicazioni degli additivi alimentari

Con il trascorrere degli anni il quantitativo di alimenti impiegati per la lavorazione e poi la vendita è aumentato notevolmente, ma per far sì che questi possano essere consumati in tutta tranquillità, e soprattutto senza incorrere in danni per la salute, sono necessarie delle sostanze che ne garantiscano la conservazione.

E’ partendo da questo pensiero che si è pensato agli additivi alimentari ed al loro inserimento, in quanto parte integrate, all’interno degli alimenti. E’ vero che sono stati ideati pensando alla qualità degli alimenti, ma non è possibile escludere anche alcuni fattori nocivi. Tra questi abbiamo:

  • Possono essere cancerogeni, e con questi si intende soprattutto i nitrati ed i nitriti, i quali vengono adoperati per conservare carne ed insaccati. Modificati dal metabolismo o dalla cottura, possono tramutarsi in nitrosammine, quali molecole definite proprio causa di cancro.
  • Possono generare allergie, nonostante il loro potenziale per sviluppare la problematica non sia stato ancora chiarito del tutto. L’idea era quella che questi potessero andare ad interferire con il sistema immunitario, stimolando lo sviluppo degli anticorpi.
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