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Achillea: che cos’è, proprietà, utilizzi e controindicazioni

Achillea: che cos’è, proprietà, utilizzi e controindicazioni

Risultante essere un arbusto rientrante nel gruppo delle Asteraceae, l’Achillea Millefolium presenta molteplici caratteristiche benefiche capaci di svolgere funzione di rimarginazione, nonché caratteristiche emostatiche alquanto efficaci in presenza di contrazioni alla muscolatura.

Che cos’è l’achillea?

Presente all’interno del boccioli e del fogliame vi è l’olio essenziale, flavonoidi, acidi organici, steroli, cumarine e lattoni.

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Tende ad essere nota per le funzioni rimarginanti e rigeneranti dei tessuti, dunque è da sempre stata utilizzata al fine di guarire crepe all’epidermide, lesioni e lacerazioni varie.

Ideale come terapia antispasmodica, poichè capace di agevolare la distensione dei muscoli, specialmente se affetti da dolenze causa mestruo, colite e irritazione del colon, nonchè contrazioni all’addome. Contrariamente alle caratteristiche stamacali, laddove l’achillea tende ad agevolare la digestione e il funzionamento epatico.

Inoltre, ulteriori caratteristiche la vedono svolgere funzione costrittiva, antinfiammatoria ed antiemorragica. Specialmente l’ultima funzione conferisce la possibilità di frenare eventuali sanguinamenti e corrispettivi fastidi connessi a gengiviti, mestruo consistente e emorroidi. Contrariamente all’achillea, l’achilleina è capace di salvaguardare eventuali problemi di pressione alta e ripristinare il regolare microcircolo.

Utilizzi dell’achillea

Uso interno

Sotto forma di infuso: 1 cucchiaio di bocciolo di Achillea in 1 bicchiere d’acqua

Porre l’arbusto all’interno di acqua rovente e chiudere la fiamma. Porre un coperchio e far agire all’incirca per una 10ina di minuti. Dopodichè depurare quanto ottenuto e assimilarlo giornalmente in 2 sezioni precedentemente alla consumazione dei pasti. Efficace al fine di curare ragadi, ulcere, dissenteria ed emorroidi.

Tintura madre a base di Achillea: 40 gocce in mezza tazza d’acqua, e assimilare quanto ottenuto giornalmente in due sezioni, precedentemente ad ogni pasto.

Uso esterno

Sostituto degli infusi a base di achillea sono gli impacchi, che prevedono la preparazione di un’infusione a base di 10 gr. di droga all’interno di mezzo lt. di acqua rovente. Dopodichè bisogna preparare degli impacchi utilizzando stracci di cotone e porli sul volto al fine di rimuovere punti neri e contrastare l’eccedenza di sebaceo epidermidale.

Alfine è possibile adoperare la pianta erbacea tritandola all’interno di acqua gelida per una dozzina di ore portando ad ebollizione per pochi minuti. Successivamente alla depurazione bisogna porre il composto all’interno della vasca gia capiente di acqua e bisogna porre il corpo al suo interno sino alla colonna vertebrale al fine di sanare eventuali contrazioni all’addome e ragadi.

Proprietà

L’arbusto di achillea presenta fondamenta a rizoma, con un tronco lanoso o diramato, ricco di fogliame e capace di giungere ad un’altura di 80 cm.

Il fogliame ricoperto di peluria presenta un bordo rettilineo ed una leggera fragranza canforata, contrariamente al fogliame posto alla base, il quale si presenta crenato. Il fogliame lungo il tronco risulta essere sessile.

Risultanti essere di tonalità bianca o rosastra, il bocciolo presentano un gusto aspro, amarognolo e si presentano raccattati all’interno di corimbi consistenti e lievemente diffusi. Il raccolto è l’acheno. L’Achilea tende a vegetare all’interno delle steppe, all’estremità delle calle e lungo le strade ferrate.

Controindicazioni

L’utilizzo di Achellea tende a non essere raccomandato in caso di assunzione di prodotti farmacologici anticoagulanti date le caratteristiche coagulanti presenti al suo interno che comporterebbero l’inefficienza del prodotto stesso.

In aggiunta, è possibile che si manifestino allergie sui pazienti aventi ipersensibilità agli arbusti di astaraceae.

Storicità

La terminologia la si deve a Linneo ed è connessa ad un racconto tradizionale tramandato da Plinio. Fu proprio Plinio ad utilizzare l’achillea al fine di guarire lesioni causate dall’assedio di Troia e dunque in seguito al combattimento. Tende ad essere denominata anche millefoglie data la sua formazione che mostra profilature a lembo stretto.

Caratteristiche benefiche furono dimostrare dallo specialista Durante, il quale affermo:

“Dassi con utilità grande il succo di millefolio a bere negli sputi e vomiti del sangue e in tutte le rotture intrinseche delle vene, come ancora agli antichi flussi dei mestrui. Messa dentro nel naso vi ristagna il flusso del sangue… mettesi con non poco giovamenti ne i clisteri”

L’achillea presenta un tronco che tende ad essere adoperato per dare vita a bacche vegetali adoperate dalle divinità per le loro terapie, le quali venivano attuate nello Stato Asiatico da 3000 anni e conosciute col denominativo Che Pou.

Nel campo della coltivazione, tende a non essere adoperata solo per le caratteristiche benefiche ma anche per la capacità di preservare il vino.

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